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 2012  dicembre 14 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Muhammad Mursi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Continua la marcatura stretta di Monti su Berlusconi. Ieri il Cav s’è presentato al vertice del Partito popolare europeo, convocato a Bruxelles. E poco dopo è arrivato, del tutto inatteso, anche Monti.

•  Monti è iscritto al Partito popolare europeo?
No, ma ha partecipato ai lavori su invito del presidente del Ppe Wilfrid Martens. È arrivato annunciando subito che era sua intenzione spiegare la situazione in Italia. Cioè, implicitamente, tranquillizzare tutti su quello che potrebbe succedere da noi.  

Sa che non so bene che cos’è questo Partito popolare europeo?
È il partito che raduna 73 formazioni politiche appartenenti a 30 paesi. In origine si trattava di partiti democristiani, più tardi sono entrati anche gruppi laici, ma tutti di orientamento conservatore. O, si direbbe da noi, di centrodestra. Il Popolo della Libertà fa parte del Partito popolare europeo e una delle ragioni che hanno convinto Berlusconi a non rottamarlo è che con una nuova formazione avrebbe dovuto rifare gli esami per essere accettato in Europa. Senonché, non è detto che stavolta i popolari di Bruxelles avrebbero accettato il nuovo soggetto berlusconiano: la sesta discesa in campo del cavaliere è stata criticatissima dal Ppe, il cui capogruppo Joseph Daul ha detto chiaramente che il Ppe è europeista e nemico della propaganda populista…  

• Che cosa significa “propaganda populista” o “populismo”, parole che sento ripetere da parecchi giorni con riferimento a Berlusconi?
È un modo violento di attaccare l’avversario, il quale sostiene di parlare in nome di un preteso popolo e semplifica brutalmente i termini di una questione riducendola a formule spicce e immaginifiche, cioè in definitiva false. Si parla in nome del popolo e si fa appello all’emozione, al sentimento, alla forza persuasiva dell’irrazionalità. Grandi populisti sono in genere i dittatori, capaci di infiammare…  

Ho capito. Berlusconi, nel nostro caso, sarebbe un populista.
Secondo i suoi nemici sì. Berlusconi, tra i tanti problemi, ha tuttavia quello di essere stato sconfessato platealmente dai suoi colleghi europei. Ieri, tra le prime dichiarazioni, c’è quella che vuole minimizzare questo contrasti, sottintendendo che sono il frutto della cattiva informazione fatta da noi giornalisti. Il Cav ha detto: «Qui mi hanno coccolato tutti. Niente sfiducia. Sono coccolatissimo. Il Ppe è preoccupato di un possibile ritorno della sinistra in Italia». In realtà, i popolari hanno rifilato a Berlusconi lo schiaffo più violento invitando Monti. Monti gli ha tolto la scena.  

Che cosa ha detto il nostro premier?
Intanto Monti ha chiarito subito che le sue dimissioni sono il frutto di una presa di posizione inequivocabile del centro-destra. Poi ha aggiunto: «Sono sicuro che l’Italia resterà fedele ai propri impegni e alla sua tradizione». È seguita una sequenza di attestati di stima che definire entusiastiche è poco: Hollande, la Merkel… Alla Merkel è stata addirittura attribuita una dichiarazione – poi smentita – secondo la quale la Kanzlerin avrebbe esortato Monti a mettersi alla testa dei moderati, in armonia con le ultime esternazioni dello stesso Berlusconi. Il quale a Bruxelles ha ribadito la sua ultima idea: se il professore, non più esecrato, accettasse di prendere la guida del centro-destra, Lega compresa, lui si farebbe subito da parte. Roberto Maroni gli ha risposto su Twitter: «Grande ammucchiata guidata da Monti, quello del record mondiale delle tasse? No grazie». Bisogna registrare anche la presa di posizione di Bersani, di fronte ai movimenti tellurici provocati dal Cav: Berlusconi non vincerà, Berlusconi perderà queste elezioni. Sta cercando di salvare il salvabile e mettersi al centro della scena con delle giravolte che durano mezz’ora. Così le chiacchiere tornano in prima e i problemi veri in quattordicesima pagina. Questa è la forza di Berlusconi». Il punto importante della dichiarazione fatta ai giornalisti della stampa estera è però questo: «Vincerò, poi dialogo con il centro». Abbiamo anche qui una presa di posizione quasi disperata. Vendola ha già fatto sapere ufficialmente che non vuole sentir parlare di agenda Monti o di alleanza con Casini. Bersani tenta di tenerlo buono annunciando – ancora ieri – che dall’agenda Monti non si torna indietro «ma io ci voglio mettere più riforme di quante fatte da Monti perché per farle ci vuole una maggioranza politica e coesa» (che è un modo di dire che, se non si sono fatte, non è colpa di Monti). Ma il presidente del Consiglio, prima di lasciare, ha intenzione di mettere tutti quanti con le spalle al muro: si dice che presenterà alla Camera un memorandum, chiedendo ai parlamentari di votarlo, nel quale i partiti si impegnano a rispettare, chiunque governerà nella prossima legislatura, gli impegni della famosa agenda. Se lo farà capiremo bene, al di là degli slogan della campagna elettorale, le intenzioni di ciascuno.
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 14 dicembre 2012]
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