l’Espresso 14/12/2012, 14 dicembre 2012
PADRE DITTATORE, FIGLIA PRESIDENTE
[COREA DEL SUD]
Segni particolari: figlia di dittatore. La Corea del Sud si appresta a varare una dynasty. Se i sondaggi a lei favorevoli saranno confermati, il 19 dicembre sarà eletta presidente Park Geunhye, 60 anni, che il potere lo conosce fin da quando era in fasce e che, dal 1974 al 1979, è già stata la first lady perché figlia del generale Park Choung-hee, il dittatore che ha retto il Paese per 16 anni a partire dal 1963, anno del colpo di Stato militare che lo issò sulla poltrona più alta del Paese. Entrambi i suoi genitori sono stati assassinati. La madre, Yuk Young-soo, nel 1974 da un attivista giapponese con simpatie nordcoreane autore di un attentato nel Teatro nazionale di Seul. Il bersaglio era il marito, rimasto indenne, ma che sarebbe stato ucciso a sua volta cinque anni dopo dal capo delle guardie del corpo poi proclamato eroe nazionale. Park Geunhye, conosciuta anche con il nomignolo di "Principessa di ghiaccio" a causa del carattere che non tradisce mai alcuna emozione, ha sempre difeso la memoria del padre sostenendo che la sua fu una «rivoluzione per salvare il Paese». Ha tuttavia riconosciuto gli errori commessi dal genitore e le violazioni dei diritti umani durante la dittatura. Buddista alla nascita, è diventata cattolica per scelta. Non si è mai sposata ed è la leader del partito conservatore Saenuri. Il suo principale avversario, del Partito democratico di centro-sinistra, è Moon Jae-in, 59 anni, che da ragazzo fu espulso dall’università per aver organizzato manifestazioni contro il padre della sua avversaria.Al contrario di lei è favorevole a un’apertura di dialogo con la Corea del Nord.