Luca Dello Iacovo, Il Sole 24 Ore 14/12/2012, 14 dicembre 2012
GOOGLE SI «ALLEA» CON GLI EDITORI
Dopo sei anni Google raggiunge in Belgio un accordo con gli editori di lingua francese e con le associazioni di autori: progetteranno insieme strategie per generare opportunità di monetizzazione sul web e per ampliare il pubblico di lettori dei giornali. È l’ultimo capitolo di una battaglia giudiziaria iniziata nel 2006 con l’accusa di violazione del copyright rivolta contro Google News, incolpato di mostrare nelle sue pagine alcuni estratti degli articoli di testate giornalistiche (snippet) e link alle copie di contenuti, conservate nella memoria cache del motore di ricerca. Secondo un editore interpellato da Le Monde Google avrebbe pagato, oltre alle spese legali, anche circa 5 milioni di euro di "indennizzo". Sarebbe una cifra equivalente al 2-3% del giro d’affari della stampa belga francofona.
Un primo capitolo dell’intesa riguarda le prospettive di incrementare i ricavi: prevede misure per rendere più efficienti le inserzioni pubblicitarie Adsense, distribuite nei siti web, e valuta l’impiego di Adexchange. Entrambe le piattaforme sono gestite da Google. Inoltre, saranno esaminate tecniche per la valorizzazione online dei contenuti di qualità, anche per i giornali che scelgono l’introduzione di accessi premium, come ad esempio gli abbonamenti o il pagamento delle letture dopo alcune visualizzazioni gratuite (paywall di tipo metered). È dedicato all’allargamento del bacino di pubblico, invece, un secondo filone di iniziative. Saranno esplorate strategie per migliorare l’uso degli Adwords: si tratta delle inserzioni commerciali associate alle parole chiave digitate dagli utenti nel motore di ricerca che sono in grado di convogliare traffico verso i siti web, attraverso i clic sui messaggi promozionali. Per ampliare il coinvolgimento dei lettori verranno adoperati spazi d’incontro come il social network Google+, i canali di Youtube e le videochat Hangouts. Così da affrontare anche l’aumento degli accessi da dispositivi mobili.
A iniziare la battaglia legale erano state l’associazione delle case editrici in Belgio per la difesa del copyright, Copiepresse, e le organizzazioni di autori Saj (Société des auteurs journalistes) e Assucopie (Société belge des auteurs scolaires, scientifiques et universitaires). Ma altre contese sono aperte. Di recente, Germania e Francia hanno varato iniziative per chiedere che siano pagati agli editori i clic sugli articoli mostrati da Google News. E in Brasile un gruppo di giornali che rappresenta il 90% della circolazione non è più presente sull’aggregatore di news. Nella musica, invece, il terreno di confronto risulta favorevole al dialogo come in Belgio. A novembre Google ha siglato un altro accordo sul copyright che ha reso accessibili alcuni grandi cataloghi europei di brani: l’intesa raggiunta con Armonia che riunisce tre società impegnate nella tutela del diritto d’autore (Sacem, Sgae e Siae) è stata il trampolino di lancio per Google Music, il jukebox musicale del gruppo di Mountain View.