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 2012  dicembre 14 Venerdì calendario

POLIZIOTTI CHE FILMANO NEI CONTROLLI SU STRADA


Un occhio elettronico appiccicato all’uniforme aiuterà i poliziotti francesi in servizio nelle zone più a rischio. La sperimentazione partirà dopo le festività natalizie e, in un primo tempo, saranno 164 le minitelecamere in dotazione alla gendarmeria d’Oltralpe.
La piccola camera grandangolo viene fissata all’altezza del petto ed è collegata, tramite un filo, a un minidisco o a una memoria flash, collocati più in basso all’altezza della coscia, che registra le immagini.
L’elevata sensibilità della camera permette il funzionamento anche al buio. È l’agente che decide, di sua iniziativa, di attivare il meccanismo in caso di necessità: per un particolare intervento, per un controllo d’identità o altro. Ogni sera il contenuto del disco o della memoria flash viene archiviato e può essere visionato in caso di contestazione. Ogni equipaggiamento costa mille euro e, quindi, inizialmente le dotazioni saranno distribuite con criteri molto selettivi.
Il ministero dell’interno ha ripreso un progetto caro all’ex presidente Nicolas Sarkozy. Non si tratta, però, di un elemento fine a se stesso: insieme ad altre misure si vuole raggiungere l’obiettivo di avvicinare le forze di sicurezza ai cittadini. Per esempio, si metterà mano all’aggiornamento del codice deontologico, che ha 26 anni di vita. Ancora, tutte le uniformi dovranno riportare il numero di matricola dell’agente. Entro l’anno prossimo saranno 150 mila le nuove uniformi distribuite a gendarmi e poliziotti.
Tra gli agenti, tuttavia, non mancano le perplessità. C’è chi sostiene che la parola del poliziotto deve avere più importanza di qualsiasi immagine registrata. Dal sindacato Snop-Scsi, il più forte tra le forze di polizia, si fa notare che avvenimenti importanti possono succedere al di fuori del campo della telecamera.
Ci si domanda, d’altronde, quali sarebbero le conseguenze giuridiche se l’apparecchio dovesse bloccarsi o se l’agente non avesse azionato il dispositivo nel momento stesso dell’intervento: il rischio è che lo si accusi di aver voluto nascondere qualcosa. Come sottolinea un commissario di polizia, per gli avvocati si tratterebbe di un ghiotto boccone. Anche perché, conclude sconsolato, la recente giurisprudenza francese sugli arresti va nella direzione di una sorta di presunzione di sospetto nei confronti delle forze dell’ordine. Nel frattempo la parola passa alle prime telecamere che saranno presto attivate.