Mario Baudino, La Stampa 14/12/2012, 14 dicembre 2012
L’OSCURO INTRIGO DI BUTTAFUOCO E I CRITICI DEL VILLAGGIO
Dalla spiaggia con furore
Un oscuro episodio emerge dal passato - e dai ricordi di Vittorio Sgarbi. Dopo le polemiche anche piuttosto aspre intorno alla decisione di Panorama (proprietà Mondadori) di vietare a Pietrangelo Buttafuoco ulteriori collaborazioni con Repubblica , il critico d’arte cita sul Giornale il Campiello del 2006, quando il giornalista e scrittore era dato per favorito con il suo romanzo d’esordio Le uova del drago (Mondadori), e arrivò ultimo. Ebbene, fu tutta colpa di un concorrente, anche lui in cinquina: «Perse i voti di tanti lettori dopo che Umberto Piersanti, pregiudizialmente di sinistra, rifiutò di farsi fotografare insieme agli altri finalisti per non essere ripreso a fianco di un “fascista” come Buttafuoco». Nessuno per la verità aveva conservato memoria dell’oscuro episodio. Ma da una accanita ricerca negli archivi è emerso che l’episodio avvenne, in effetti, a Jesolo, durante una presentazione estiva dei finalisti, dopo un battibecco politico-ideologico. A Venezia, cerimonia conclusiva, sembravano per la verità filare tutti d’amore e d’accordo: ora però sappiamo che i giochi erano fatti, inesorabilmente, dalla spiaggia e con furore. Anche se non si era disgraziatamente intuita la smisurata potenza di Claudio Piersanti (e non Umberto): cui d’ora in poi bisognerà fare più attenzione.
Corazzata Potiomkin
Paolo Villaggio si è infilato in un dibattito fra critici d’arte, per l’esattezza Vittorio Sgarbi (ancora lui) e Achille Bonito Oliva. E dà conto sul Fatto delle sue conclusioni: «Per umiliare il 90% della popolazione, i critici d’arte usano un linguaggio molto simile alla scrittura cuneiforme dei Sumeri. La loro missione è quella di rendere del tutto incomprensibili anche i preraffaelliti inglesi e i neorealisti. Questo ho intuito dallo stato di smarrimento e di prostrazione di alcuni intellettuali di sinistra, avidi di geroglifici egizi, di scritture maya e fonemi di aborigeni australiani». Vecchia, cara corazzata Potiomkin.
E pensare
E pensare che, sempre sul Giornale , Marcello Veneziani lamenta l’assenza competa, il vuoto assoluto di confronto delle idee, magari polemico ma sempre alto, sui temi della politica e della cultura. Mai contenti, questi intellettuali