l’Espresso 14/12/2012, 14 dicembre 2012
COMICI E POLITICI
C’era un tempo in cui Grillo durante i suoi spettacoli demonizzava il computer e ne rompeva uno davanti a spettatori divertiti. Poi il computer è diventato imprescindibile nella sua idea di “democrazia applicata”. C’era un tempo in cui Grillo elargiva battute sull’ingresso di Berlusconi in politica e sulla sua intenzione di votarlo ma poi lo ha trasformato in uno “psiconano” buono per riempire il canovaccio delle sue pièces teatrali. Quando Berlusconi è entrato in politica sono stati molti coloro che non hanno dovuto attendere le performance dei comici per intuire la deriva populista della quale era portatore. Nel 2007 in molti hanno osservato con curiosità il movimento di Grillo ma purtroppo già si percepivano le sue derive clericali che non promettevano nulla di diverso da una impostazione conservatrice e maschilista. Cinquanta sfumature di populismo non rendono migliore la politica.
CARLA CORSETTI email