Marco Travaglio, l’Espresso 14/12/2012, 14 dicembre 2012
FERRARA RAPPER DEI DUE MONTI
Giuliano Ferrara è d’accordo con l’eterno ritorno in campo del suo Cav. Strano, perché due mesi fa era d’accordo col suo ritiro dalla politica. Il che era a sua volta strano, perché otto mesi fa stravedeva per Monti. Il che era a sua volta molto strano, perché un anno fa detestava Monti. Ma lui è fatto così, a suo modo perfino coerente: sempre dalla parte verso cui soffia il vento. Già vent’anni fa Giorgio Bocca lo iscriveva all’«eterna famiglia degli imbrattatori a pagamento e dei falsi iconoclasti», animati da «due leggi quasi biologiche: stai dalla parte delle masse mediocri e opportuniste contro le minoranze coraggiose e oneste; offri i tuoi servigi ai potenti in cambio di protezioni e denaro». Tredici mesi fa, quando Berlusconi passò il testimone a Monti, Ferrara gridò al golpe: «Un gruppo di onest’uomini, con qualche notevole sentore di trasversalismo e di collegamenti indiretti con le lobby politico-economiche, si mette al servizio del nulla programmatico... che non è stato oggetto di una discussione né con i cittadini (chiamasi campagna elettorale) né con i partiti (chiamansi consultazioni). Questo governo tecnico nasce... per un colpo di mano... Accettare questa situazione è improponibile per la decenza politica, culturale e civile di un grande paese. Servirebbe un’opposizione intransigente, un no che suoni riscatto e speranza. Ma non avremo niente di tutto questo, né da Berlusconi, che bada al sodo e tira diritto verso un declino inglorioso, né da Bersani» (Il Foglio,16.11.2011).
«UNA SCIAGURATA RINUNCIA unanime all’esercizio della sovranità democratica nella sua forma elettorale e di mandato coordinata dal presidente della Repubblica... La resa alla democrazia sospesa...alle spalle del corpo elettorale rinnegato nel suo potere di decisione è il nostro solo e unico problema... La perdita secca di sovranità nazionale a favore del fragile governo del Bund tedesco, è un’aggravante decisiva che rende impalatabile il generoso tentativo di metterci una pezza... Una tregua tecnica inaudita in una democrazia politica... I miei complimenti a lui (Napolitano, ndr) e la mia ira per chi ha consentito che questa soluzione passasse: Berlusconi, che amo, e Bersani, che sopporto a stento e come lui mi ha deluso» (24.11.2011).
PER MONTI FU UN BUON VIATICO , vista l’indubbia fortuna di avere Ferrara contro. Ma di lì a poco se lo ritrovò inopinatamente a favore, infatti iniziarono i guai. «Sono un berlusconiano tendenza Monti» (29.3.2012). Sponsor di un’ammucchiata per "Monti dopo Monti" nel 2013: «Per Berlusconi è un errore fare le bizze, o risentirsi anche per giuste cause particolari: una buona e calma visione delle cose dovrebbe consigliargli di... perseguire un cartello di unità nazionale, "Tutti per l’Italia"» (19.4.2012). Anche in musica, con un imbarazzante rap che fece scompisciare il popolo del web: «Cavaliere/ti prego/tienimi/da conto/Monti» (23.5.2012). In ottobre gli scrisse e gli firmò sul Foglio la lettera di addio alla politica, piena di elogi ai tecnici: «Hanno fatto molto» nella «direzione riformatrice e liberale» che «non può essere dispersa». E subito dopo la incensò come «grande uscita di scena», «scelta nobile e intelligente»: «fissare la data delle primarie e assumere il ruolo di memoria del movimento sono atti di grande saggezza» è il miglior modo di «sottolineare la continuità del governo Monti con le politiche liberali» (24.10.2012).
Almeno fino all’8 dicembre, quando il Cav. ritira il ritiro e Ferrara si spella le mani sul "Giornale": è «l’unico antidoto al partito dei pm», dunque «la disciplina mi porta a stare dalla parte di una scelta che politicamente giudico insensata» ma necessaria per scongiurare «l’eliminazione personale e civile» di Berlusconi con una «campagna dai toni odiosi» ordita «da chi ha fatto di tutto per dissellare il vincitore delle precedenti elezioni» con la complicità di «una tecnocrazia curatrice fallimentare della crisi finanziaria». Fine degli orgasmi tecnici e vai col nuovo rap: «Cavaliere/ti prego/tienimi da conto/lo stipendio».