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 2012  dicembre 14 Venerdì calendario

L’Italia nel Nirvana L’otto per mille a buddhisti e induisti - Anche in Italia oltre al sa­bato per gli ebrei e alla domenica per i cattolici, oltre al Natale e alla Pasqua si fe­steggerà, per chi vorrà, pure la Vittoria della Luce sull’Oscuri­tà nel giorno della luna nuova d’autunno

L’Italia nel Nirvana L’otto per mille a buddhisti e induisti - Anche in Italia oltre al sa­bato per gli ebrei e alla domenica per i cattolici, oltre al Natale e alla Pasqua si fe­steggerà, per chi vorrà, pure la Vittoria della Luce sull’Oscuri­tà nel giorno della luna nuova d’autunno. Dopo un lungo iter più volteinterrotto, l’11 dicem­bre scorso il Parlamento ha ap­provato in via definitiva le inte­se con l’Unione Buddhista e l’Unione induista. Un passo importante per queste co­munità reli­giose. Lo Sta­to italiano in­fatti per la pri­ma volta rico­nosce in via istituzionale dei culti che non proven­gono dal ceppo giudaico cristia­no, nel rispetto del principio sancito dall’articolo 8 della Co­stituzione che garantisce la li­bertà di tutte le religioni purché i loro statuti non entrino in con­tr­asto con l’ordinamento giuri­dico italiano. L’intesa comporta il ricono­scimento per i ministri, i luoghi di culto e le festività religiose. Il diritto a scegliere procedure particolari per la sepoltura e ad avere aree riservate nei cimite­ri. E, soprattutto, la possibilità di accedere all’8 per mille del gettito fiscale come le altre reli­gioni riconosciute, la cattolica, la valdese, l’ebraica. Il cammino dell’intesa è ini­ziato nel marzo del 2000 ed è proseguito grazie all’impegno dei senatori Lucio Malan (Pdl) e Stefano Ceccanti (Pd) oltre al vicepresidente di Palazzo Ma­dama Vannino Chiti ( Pd) e ai de­putati Roberto Zaccaria (Pd) e Matteo Mecacci (Radicali-Pd). Le comunità buddhista e in­duista sono una realtà in cresci­ta nel nostro Paese e non soltan­to per i flussi migratori. L’Unio­ne Buddhista italiana è stata fondata a Milano nel 1985 e riu­nisce varie tradizioni: la Thera­vada, Mahayana Zen e Maha­yana Vajrayana. I praticanti buddhisti italiani sono circa 80.000. A que­sti si aggiungo­no 20.000 più saltuari oltre ai circa 30.000 «nativi»prove­nienti dal­l’Asia. Per quanto riguar­da gli induisti sono oltre 135.000. Gli immigrati di religione induista sono 119.689 ai quali si aggiun­gono 15.000 italiani convertiti. Solo a Roma ci sono 9.744 immi­grati di fede induista. I rappresentanti dell’Unione Buddhista e quelli dell’Unione induista, Raffaele Longo e Ma­ria Angela Falà affiancati dal presidente emerito Swami Yo­gananda Giri e Franco di Maria, sottolineano l’importanza del­l’intesa anche per favorire l’in­tegrazione degli immigrati. E no solo. Con l’intesa si apre alla possibilità di costituire libe­ramente scuo­le ed istituti di educazione nel rispetto della normati­va sulla parità scolastica. Nell’accordo si prevede an­che il riconoscimenti per i mini­stri di culto, per i quali ci sarà un apposito elenco in modo che sia verificata la loro attestazio­ne. I ministri potranno assiste­re spiritualmente i loro fedeli anche nel caso fossero ricover­a­ti in ospedale o in case di riposo oppure detenuti in carcere. Ver­ranno considerati validi i matri­moni celebrati con i riti di que­ste confessioni purchè, come avviene per il rito cattolico,l’at­to venga poi trascritto nei registri di sta­to civile. Si ri­spetteranno le regole della tradizione per quanto ri­guarda il trat­tamento delle salme e la tu­mulazione, cercando di prevedere aree ri­servate nei cimiteri. Dato poi che agli effetti tribu­tari sia l’Unione induista e sia quella Buddhista sono equipa­rate agli enti aventi fine di bene­ficenza o di istruzione tutte le donazioni a loro favore e desti­nate a sostentamento dei mini­stri di culto e alle esigenze del culto saranno deducibili dal reddito fino all’importo di 1 .32 , 91 euro.