Irene Maria Scalise, la Repubblica 14/12/2012, 14 dicembre 2012
DESIGN - MAXI-LETTO E MINI-STUDIO LA CASA SI CREA AL COMPUTER
Un casa su misura. Tagliata come un abito dal sarto. Comoda il giusto e bella come piace a chi ci abita. Ecco il nuovo mantra di chi arreda. Basta per sempre alle dittature, spesso esteticamente sexy ma poco pratiche, di architetti e arredatori. A dettare le regole ci pensano uomini e donne veri. E, a sorpresa, anche i bambini. I proprietari impongono misure e ambienti adatti alle loro esigenze. Spesso si organizzano in rete con programmi come SweetHome 3D. Al mercato non resta che adeguarsi.
La rivoluzione silenziosa parte dal letto. Si tratta di una manciata di centimetri in favore della larghezza, per mettere d’accordo gli eterni romantici disposti a soffrire di troppa vicinanza, e i pragmatici che vorrebbero camere separate per salvaguardare il sonno. Il nuovo letto, se non proprio XXL, è sicuramente più ampio. Per l’esperto del sonno Neil Stanley, direttore dell’unità di ricerca presso il Norfolk University Hospital di Norwich, in coppia i disturbi del sonno aumentano del 50%. Conseguenze? Depressione e disturbi al cuore. La sola soluzione, non potendosi permettere camere separate, sta nell’ampliare il materasso. Un riposo senza interruzioni, se non quelle provocate dai propri sogni e pensieri molesti, è un passo avanti verso la serenità. E la parabola della camera da letto, per chi avesse bisogno di confrontarsi con gli antenati prima del grande passo, è riassunta in Storia della camera da letto di Pascal Dibie. L’autore, dopo aver ricostruito i sonno dei preistorici e dei nobili ottocenteschi, si schiera contro l’aberrazione, tutta francese, di stringersi in un letto largo (si fa per dire) appena 140 centimetri. E implora più centimetri: almeno i venti tipici di un letto all’italiana. Conferma Luigi Ferlini Strambi, responsabile del Centro per il sonno dell’ospedale San Raffaele di Milano:«Ingrandire la dimensione del letto aiuta, perché lo spazio maggiore attutisce i movimenti dell’altro e aiuta le donne dal sonno più leggero».
E sono un terzo delle donne a imporre le condizioni per realizzare un sogno: lavorare da casa per migliorare la propria qualità della vita. Il 33% (Casa. it) di loro vorrebbe, almeno un paio di volte alla settimana, portarsi i compiti a casa per risparmiare tempo e avere maggiore flessibilità negli impegni. Cosa desiderano in concreto:nel35%deicasiunazona studio piena di accessori dove isolarsi indisturbate, nel 73% un pc portatile e nel 65% una connessionewificasalinga. Eancora il38%delledonne (perilPolo Psicodinamiche di Prato e l’istituto Piepoli) stravolgerebbe il living con diverse lampade e lampadari (29%), librerie per fare ordine (27%), tavolo e tavolini (53%).
La scelta del divano, a sorpresa, nel 37% dei casi è condivisa dai figli che lo considerano territorio di proprietà dato il tempo passato davanti alla televisione evideogiochi. Egliuomini?Aloro, nel 19% dei casi, restalo scettro di re del telecomando e la possibilità di organizzarsi una tana conmobiletvebasiper birra e palatine. Spazio, infine, in unangolodelsalottoaquegliappassionati di home fitness. Sarebbero più di 700 mila, secondo l’ultima indagine Istat su «La praticasportivainltalia», achiedere qualche centimetro per lo sport quotidiano.