Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Il leader di M5S si è scagliato contro tv e stampa accusati di voler «sbranare» i grillini. Alla lunga, però, la tattica dell’urlo potrebbe non bastare più. Interessanti prese di posizione, ieri, di Beppe Grillo.
• Interessanti perché?
Grillo ha due problemi. Primo problema: questi suoi ragazzi che vanno in giro a dare giudizi sul fascismo o affermano «faremo questo» e «quest’altro» o, peggio, «Grillo farà questo e quest’altro»... Come fermarli? Perché i ragazzi, compresi i due capigruppo, in questa prima fase appaiono ancora impreparati al compito e certamente inesperti rispetto al mondo che li circonda, sebbene molti siano laureati e dotati di master. Come frenarne l’ingenuità da neofiti? Secondo problema: bisogna stare sui giornali tutti i giorni. I partiti li abbiamo sistemati — pensa forse Grillo —, adesso c’è il problema dei giornali. Non perché scrivano fesserie (figuriamoci, scrivono fesserie come sempre e, come sempre, cose sacrosante), ma perché bisogna che continuino a tenere alta la tensione, perché bisogna che continuino a tenerci in prima pagina. Il problema della tattica comunicativa di Grillo è che è una tattica dell’urlo. E per questo tipo di tattica ogni giorno bisogna urlare più del giorno prima, oppure bisogna urlare cose diverse. Come si fa? La soglia è stata probabilmente già raggiunta, e gli argomenti forse sono esauriti. Stabilito che i partiti sono una fogna, adesso è la volta di noi giornali e giornalisti, a suo dire ancora più fogna dei partiti. Naturalmente non ha importanza che per decenni, quando era solo un comico, Grillo ha avuto bisogno dei giornalisti per dare notizia dei suoi spettacoli. Lo diciamo serenamente, queste contraddizioni sono normali e non bisogna farci caso.
• Questa tattica dell’urlo e degli scappellotti ai ragazzi come si è concretizzata, per esempio, ieri?
Il nostro uomo ha scritto sul suo blog: «Nel libro di Jack London Zanna bianca una lupa attrae ogni notte un cane da slitta nella foresta. Chi cede al richiamo viene condotto lontano dal fuoco e divorato da un branco di lupi appostati in attesa nella neve. Nel dopo elezioni la tecnica dei conduttori televisivi, dipendenti a tempo pieno di pdl e pdmenoelle, è simile. Il loro obiettivo è, con voce suadente, sbranare pubblicamente ogni simpatizzante o eletto del M5S e dimostrare al pubblico a casa che l’intervistato è, nell’ordine, ignorante, impreparato, fuori dalla realtà, sbracato, ingenuo, incapace di intendere e di volere, inaffidabile, incompetente». Capito? Grillo, in realtà, sta dicendo ai suoi che effettivamente sono «ignoranti, impreparati» eccetera. E li avverte di non farsi vedere in televisione, perché lì i maledetti conduttori al soldo di Pdl e Pd dimostreranno facilmente che sono quello che sono.
• Apparentemente, però, i ragazzi sarebbero bravissimi e i maligni sono i giornalisti.
Ma chi può credere a questa versione dei fatti? Oltretutto, dando addosso a noi, Grillo ci costringe a dargli ancora spazio, se non altro per far vedere che non ce l’abbiamo con lui. Quanto può durare, però? È un po’ come la tattica che sta adottando in politica. Dice no a tutto e a tutti. Può andare avanti a questo modo per sempre? Può urlare ogni giorno che Dio manda in terra? Un urlo continuo a un certo punto equivale al silenzio. Alle urla, da un certo momento in poi (e il momento sarebbe vicino se non ci fosse l’insediamento delle Camere), non si fa più caso. Una notizia è tale quando rappresenta una variazione della normalità. Se la normalità è l’urlo condito con l’insulto...
• Lui dice che vuole ottenere il cento per cento dei consensi.
È un’assurdità. Nessuno può ottenere il cento per cento dei consensi. So di che parla, ho letto anch’io l’intervista al Time. Al quale ha detto: devono ringraziarci, perché senza di noi la gente sarebbe per strada a far violenze. Ha detto questo, molti – compreso il corriere.it – ci hanno fatto il titolo, e poi è arrivata puntuale la smentita che ha tenuto in piedi la notizia anche se la notizia era destituita di fondamento. «Grillo è stato chiaro: lui vede se stesso come un’alternativa alla violenza. Giusto per essere chiari, in nessun passo dell’intervista con il Time Grillo ha minacciato che ci sarebbero state violenze. Anzi, stava chiarendo che nella sua visione il M5S previene la violenza» ha precisato l’autore dell’articolo, Stephan Faris, sullo stesso blog di Grillo.
• La tattica funziona, però. Nei sondaggi è cresciuto del 3%.
Così dice Mannheimer, che colloca il M5S, in questo momento, al 29%. Secondo l’Ipsos starebbe addirittura al 29,5%, cioè nettamente più avanti del centrodestra. Non bisogna però dare troppa importanza ai sondaggi condotti subito dopo le elezioni. È normale che i partiti che hanno vinto prendano ancora punti nei calcoli sulle intenzioni di voto. È il cosiddetto effetto «bandwagon», ovvero «salto sul carro del vincitore». Anche il Pd è avanzato di un punto, nei sondaggi, mentre Monti e il Pdl, i perdenti, risultano in calo.
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