Pierluigi Magnaschi, ItaliaOggi 8/3/2013, 8 marzo 2013
HOLLANDE È MESSO PEGGIO DI BERSANI
L’indice di fiducia dei francesi nei confronti del loro presidente François Hollande è precipitato, nel giro di solo 10 mesi, dal 55% al 30% di adesso. Nessun altro presidente della repubblica francese era precipitato a vite in tale maniera e velocità. Per contrastare questa spirale, il socialista Hollande le ha tentate tutte. Compresa una guerra contro gli estremisti islamici che operano al Nord del Mali. Una guerra, specie se combattuta con soldati non francesi (Parigi usa la Legione straniera) e condotta con armi che, almeno sulla carta, conducono alla vittoria, è sempre piaciuta molto ai francesi che sognano ancora di essere una grande potenza (anziché avere un pil che è solo del 20% più alto di quello italiano) e di essere ancora guidati da Napoleone che è defunto da 192 anni.
Infatti nei primi due mesi dall’inizio della guerra in Mali, quando le cose sembravano mettersi al meglio, l’indice di fiducia dei francesi verso Hollande, anche se non era aumentato, si era almeno mantenuto stabile sul 39-40%. Quando si è capito che l’Armée, anziché sgominare gli estremisti islamici, si era bloccata nel deserto, e che i paesi alleati, a partire dagli Usa, avevano lasciata sola la Francia in questa avventura, anche la fiducia dei francesi nei confronti di Hollande ha ricominciato a puntare verso il basso, perdendo altri 10 punti nel giro di un solo mese.
Che cosa sta succedendo in Francia? L’unico vero guaio per Hollande, come ha ben scritto Le Figaro, è che «le sole decisioni utili per contrastare il rapido declino della Francia non sono socialiste». Esse infatti si chiamano: competitività, allungamento dell’orario di lavoro (che, in Francia, unico paese della Ue, è di 35 ore la settimana), riduzione delle spese pubbliche, dimagramento dello stato obeso, burocratico e impiccione, arresto dell’aumento delle imposte. Tutte misure, queste, che sono l’esatto opposto dello storico armamentario socialista. Quindi Hollande, se vuol tentare di far uscire la Francia dalla crisi, deve, non solo battersi contro la crisi, ma anche contro le idee del suo campo politico. Non gli sarà facile. Ecco perché è messo peggio di Bersani.