Michele Serra, l’Espresso 8/3/2013, 8 marzo 2013
BEPPE NELLA RETE DELLA SIGNORA JOLE
Secondo un allarmante rapporto dei servizi segreti, il futuro del movimento Cinque Stelle è in pericolo. Si starebbe ramificando nel Paese una rete di resistenza clandestina controrivoluzionaria, pronta e entrare in azione qualora il Direttorio Grillo-Casaleggio prendesse il potere. Ecco gli stralci più significativi del documento dei servizi.
LA SIGNORA JOLE Il nome in codice dell’organizzazione segreta è "Jole". Prende il nome da una casalinga di Catanzaro, Jole Lauritante, 84 anni, che ha chiesto al nipote di entrare a far parte del Movimento Cinque Stelle «perché mi piace tanto Beppe Grillo», ma si è sentita rispondere «non puoi, perché non hai il computer. Preparami le polpette, chiudi la porta della mia stanza e lasciami in pace, che sto cliccando per il futuro del mio paese». Da questa risposta la signora Jole avrebbe elaborato un sentimento di esclusione mai provato prima, nemmeno quando era stata licenziata quarant’anni fa dalla Provincia perché non aveva votato Dc. Di qui un sordo rancore nei confronti del nipote e di Beppe Grillo, e il proposito di vendicarsi.
L’ORGANIZZAZIONE Con il sistema della catena di Sant’Antonio, la signora Jole scrive cinque lettere a mano, indirizzate a cinque sue amiche ottuagenarie. Ecco il testo: "Stai attenta! Beppe Grillo, se non ci hai il computter, proprio non ti considera! Manda a cinque altre tue amiche questa lettera, altrimenti sarai maledetta! Se la mandi avrai la fortuna, i soldi e la benedizione di Santa Lucia!". La signora Jole non lo sa, ma le donne anziane senza computer, e devote a Santa Lucia, costituiscono quasi il 60 per cento della popolazione italiana. Nel giro di una settimana, milioni di nemici del movimento Cinque Stelle sono in contatto tra loro, pronti all’azione.
LA RETE Origliando alla stanza del nipote, o adottando il pretesto di portargli le polpette mentre è in Web conference, la signora Jole intende che per fare politica la cosa fondamentale è "la Rete". Essendo la rete che contiene le cozze la sola a lei nota, Jole capisce che deve trovare un’alternativa molto più capiente. Con il sistema del passa parola, di pianerottolo in pianerottolo, di casa in casa, di quartiere in quartiere, milioni di anziane si mettono all’opera per costruire, a mani nude, la più gigantesca rete mai vista sotto il cielo. Un’opera al cui confronto la Muraglia Cinese è solo un modesto abuso edilizio. Unico dubbio, che rischia di dividere sul nascere il movimento di Jole: punto croce o uncinetto?
LA TRAPPOLA Infiacchiti dalle polpette, ormai sovrappeso di parecchi chili e chiusi nelle loro stanze davanti al computer, i militanti e i capi delle Cinque Stelle non se ne sono ancora accorti: appena fuori dalla porta di casa una immensa rete (in parte uncinetto, in parte punto croce) avvolge capillarmente l’Italia intera. «Sembra un immenso centrino da tavola», commenta inorridito un astronauta americano dalla sua orbita. La signora Jole tiene in mano il bandolo di partenza, appeso al suo davanzale. L’altro bandolo è a Gorizia, nelle mani di Gina Casaleggio, l’anziana zia di Gianroberto Casaleggio diventata l’ideologa del controMovimento e autrice del libro "Cento ricette per fare le polpette".
GUERRA DEI NERVI Dalle telefonate intercettate, risulta che la Jole e la Gina non hanno la più pallida idea della funzione della loro formidabile Rete. Non sanno che cos’è e non sanno a che cosa serve, anche se una delle due ha l’impressione che si tratti «di una cosa molto simile a un enorme centrino da tavola». Le due donne decidono di bluffare: contano sulla funzione intimidatoria di una Rete così smisurata. Sperano che nessuno dei grillini si faccia la domanda che, da sola, basterebbe a disinnescare la trappola, e cioè: a cosa serve la Rete?
IL FUTURO appeso a un filo.