Natalia Aspesi, la Repubblica 8/3/2013, 8 marzo 2013
VENERDÌ
Il Cittadino Bonafede, avvocato, senatore M5S, con irrefrenabile eloquio ha travolto a “Otto e mezzo” Lilly Gruber che, pur con la sua elegante sapienza, non è riuscita a stanarlo dall’ovvio. Non sono stati carismatici neppure il Cittadino vegano, la Cittadina infermiera, i Cittadini capogruppo, né quelli in maglietta, visti a Repubblica TV, nemici dichiarati dei deprecati Onorevoli dei Partiti (parolaccia sporchissima). Si capisce adesso perché il leader del movimento proibisce ai suoi ragazzi di farsi avvicinare dalla casta patibolare dei giornalisti pagati non tanto per sputtanare il movimento quanto per fare i giornalisti. Si sa che durante la Rivoluzione Francese il termine
Citoyen fu usato per instaurare un’eguaglianza senza gerarchie di nascita ma, purtroppo, neanche di merito, come del resto accadde con la Rivoluzione Culturale di Mao. Anche questa Rivoluzione non tiene conto del merito, del resto già fuori moda, ma neppure dell’eguaglianza, essendo esclusi milioni di cittadini non irretiti dalla rete.