Annalisa Cuzzocrea, la Repubblica 8/3/2013, 8 marzo 2013
CASALEGGIO TIRA LE ORECCHIE AGLI ELETTI “NO AL POLITICHESE, DITE SÌ ALLE BUONE LEGGI”
ROMA — Se lo stanno scambiando sulle pagine dei meet up, e sui siti locali del Movimento 5 stelle. È il report che Samuele Segoni — deputato eletto in Toscana, geologo, assegnista di ricerca all’università di Firenze — ha redatto durante la riunione di lunedì scorso. Non la parte che è andata streaming, la sfilata dei neoparlamentari, ma quella precedente. Protagonisti assoluti: Beppe Grillo e, soprattutto, Gianroberto Casaleggio. «Siamo tanti, abbiamo creato un mostro. Applausi a voi, non a me», esordisce il “capo politico”. Poi il primo consiglio: «Io do interviste solo ai reporter stranieri perché sono corretti. Registro video/audio, e mi trovo benissimo ». Avverte gli eletti, Grillo, senza rinunciare al suo spirito comico: «Vi violeranno la privacy alla ricerca dello scoop. Io non riesco neanche a scaccolarmi a casa mia, mi devo nascondere». Poi chiede di restare uniti, perché «i partiti annaspano, e bisogna stanarli, costringerli a fare i loro inciuci alla luce del sole». Sulla fiducia
a un eventuale governo di centrosinistra: «È un no scontato. Si vede proposta per proposta, scenario per scenario. Sono le nostre regole base, non vedo come possano essere messe in discussione ». Segoni annota tra parentesi il «consenso generale della sala». Grillo chiede se ci siano dubbi. Pur senza contraddirlo, qualcuno interviene. E scopriamo che Gianroberto Casaleggio fa una «tirata d’orecchie a chi ha parlato in politichese» (con discorsi tipo: «no alleanze, ma strategie politiche da portare avanti»). «Basta parlare di alleanze e basta parlare degli altri — ha ammonito — Noi abbiamo la nostra strada e il nostro metodo». Grillo lo prende un
po’ in giro chiamandolo guru e chiedendogli se sia lui o Crozza che ne fa l’imitazione. Il manager — annota ancora il deputato — «rimane serissimo». E lancia un alto avviso: «Occhio ai social media, non avrete più privacy, quello che scrivete ve lo ritrovate sui giornali». Cita Al Pacino in “Ogni maledetta domenica”: «O vinciamo come gruppo o veniamo eliminati come singoli». Esorta a messaggi semplici: «Ce lo chiede l’elettorato: vogliono unità e linearità, non calcoli politici complessi ». Poi dice di aver buttato giù delle regole per i gruppi insieme agli avvocati: «Ve le invieremo presto, è una bozza, modificatela come via pare». Per l’ennesima
volta, torna a promettere «il portale », «una piattaforma che servirà per creare un programma dinamico. E per selezionare le idee migliori che dovrete provare a far diventare leggi». I grillini l’aspettano da sempre, un sito in cui possa davvero attuarsi la democrazia dal basso, con decisioni condivise sui singoli temi, non imposte dallo “staff”. Casaleggio promette: «Il candidato presidente della Repubblica lo sceglieremo tutti insieme, con migliaia di iscritti, sul portale, e voi avrete il dovere di portare avanti la candidatura più votata». Infine, sui fondi ai gruppi parlamentari, per i quali i candidati avevano dovuto sottoscrivere un impegno, precisa: «Creeremo due gruppi di comunicazione ufficiali. Noi dello staff “ufficializziamo” quelli del gruppo comunicazione, ma non li gestiamo. Soprattutto non gestiremo mai soldi e fondi». Infine, con la consueta dicotomia: «Noi non andremo al governo, ci andranno loro, si voteranno la fiducia. Noi abbiamo il compito di far passare più leggi possibili per il bene del Paese».