Peter Thal Larsen, La Stampa 8/3/2013, 8 marzo 2013
LA SFIDA TRA GOLDMAN E MORGAN COINVOLGE IL PERSONALE IN ASIA
Goldman Sachs e Morgan Stanley sono i Montecchi e i Capuleti dell’investment banking. È una cosa impensabile che un banchiere senior lasci una banca per la concorrente, quasi quanto lo era il matrimonio tra Romeo e Giulietta. Questo rende la scelta di Goldman Sachs di assumere Kate Richdale, responsabile di Morgan Stanley dell’investment banking in Asia, un vantaggio aggiunto. Perdere Richdale è stato un duro colpo. Con 13 anni di esperienza in casa Morgan Stanley, Richdale era stata nominata unico responsabile delle attività di investment banking solamente due anni fa. Ma non è la prima ad andarsene: sono molti i banchieri senior di Morgan Stanley operativi in Asia che in passato hanno deciso di lasciare la scrivania. Goldman deve aver ritenuto che i contatti di Richdale valessero la pena di interrompere la prassi abituale. È forte la tentazione di cercare in questi fatti i segnali di un cambiamento di più ampia portata. Morgan Stanley ha sofferto più del dovuto a causa dei recenti subbugli che hanno coinvolto alcuni dei suoi banchieri senior: a novembre, il codirettore della banca di investimento, Paul Taubman, che a quanto pare era vicino a Richdale, è stato estromesso. Ma non è tutto qui. Nel frattempo, l’amministratore delegato, James Gorman, ha fatto molto discutere rafforzando il ramo di intermediazione al dettaglio e facendo la voce grossa con i banchieri di investimento per quanto riguarda i bonus.
Ad ogni modo, le banche di investimento sono insolitamente resistenti. Sia Morgan Stanley sia Goldman Sachs sono state più volte nell’occhio del ciclone negli ultimi dieci anni. In Asia la rivalità rimane più sentita che mai. Negli ultimi quattro anni, entrambe le banche di investimento sono rientrate nelle prime posizioni della classifica per la fornitura di servizi di consulenza in materia di fusioni e acquisizioni nella regione. Per quanto riguarda la sottoscrizione di offerte azionarie, si sono posizionate entrambe tra le prima cinque banche di investimento. Ci vorranno molti altri cambi di fazione e abbandoni dei banchieri senior prima che si possa decretare un vero vincitore.