Paola Pilati, l’Espresso 8/3/2013, 8 marzo 2013
PONTE SULLO STRETTO PASSERA ORA CI RIPENSA
«Un errore fermare il Ponte», parola di Corrado Passera. Tutti possono cambiare idea, anche il ministro dello Siluppo Economico, che solo nel giugno scorso sostenva la "non priorità" del progetto. Ma è un ripensamento che suona poco convincente: è stato il governo Monti a inventare per decreto che il costruttore dovesse rinunciare ai propri diritti contrattuali come condizione di fondo per tenere aperta la partita. Ed è stato Passera in persona a trattare insieme con Pietro Ciucci, presidente della Stretto di Messina, fino alla mezzanotte del 1 marzo, ultima data utile a norma di decreto, per ottenere dal consorzio Eurolink, titolare dell’appalto, la suddetta rinuncia. Un testo di accordo, siglato questa volta dal ministro, è stato sottoposto all’impresa fino all’ultimo minuto, ben sapendo però che quelle condizioni erano state già rifiutate da novembre scorso. Non poteva poi non sapere, il ministro, che nel frattempo era partita la richiesta di indennizzo per i danni subiti da parte di Eurolink: non i 450 milioni stimati da Ciucci, ma un miliardo solo per loro, a cui si andranno ad aggiungere altre ingenti spese accessorie che potrebbero portare vicino ai 2 miliardi il conto finale.