8 marzo 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - MARTEDI’ IL CONCLAVE
REPUBBLICA.IT
CITTA’ DEL VATICANO - La data è decisa: martedì 12 marzo inizia il Conclave per elegere il nuovo Papa. In mattinata padre Lombardi aveva annunciato: "È possibile che nella congregazione del pomeriggio venga effettuata la votazione per l’inizio del Conclave", ma aveva previsto che la notizia sarebbe stata diffusa per le 19. Invece l’ottava Congregazione Generale del Collegio dei Cardinali - ha riferito un comunicato della sala stampa della Santa sede - ha stabilito pochi minuti dopo l’inizio della riunione quando dare il via ai lavori. Martedì, dunque, al mattino nella Basilica di San Pietro sarà celebrata la Messa "pro eligendo Pontifice" e nel pomeriggio l’ingresso dei cardinali in Conclave.
Il dibattito nelle congregazioni resta comunque vivacissimo. Stamattina sono stati 18 i cardinali intervenuti nel corso della riunione e sono tantissimi quelli ancora in lista per prendere la parola. Con gli interventi di oggi si è superato il numero di 100 interventi. "Pochi si sono ripetuti", ha sottolineato il portavoce vaticano. I porporati hanno anche accettato, per votazione, le motivazioni dei due cardinali assenti: quello di Jakarta, gravemente malato, e lo scozzese O’Brien, che ha deciso di non partecipare dopo le accuse di molestie da parte di quattro religiosi.
Possibili congregazioni anche lunedì. È possibile che i cardinali riuniti in pre Conclave possano convocare le congregazioni anche lunedì, ha detto Lombardi spiegando che non c’è una regola fissa che stabilisca quanti giorni debbano passare dall’ultima congregazione all’ingresso in Sistina. "Sabato pomeriggio e domenica saranno giornate di pausa per i cardinali - ha proseguito -, ma ci può essere da parte loro il desiderio di continuare le congregazioni anche lunedì".
Almeno 77 voti per eleggere Papa. Padre Lombardi ha spiegato che con il passaggio da 117 a 115 cardinali elettori, il numero di voti necessari per essere eletto Papa è di almeno 77.
Niente perquisizioni. I cardinali elettori che entreranno in Conclave come prevede l’art. 43 del nuovo motu proprio saranno sorvegliati "e tutelati nell’itinerario da Santa Marta alla Sistina per evitare incontri o avvicinamenti", ha puntualizzato padre Lombardi, precisando anche che i porporati "non saranno perquisiti corporalmente". Quanto alla sicurezza intorno a Santa Marta e alla Sistina, Lombardi ha specificato che i cardinali passeranno ovviamente dal metal detector e che ci saranno schermature elettroniche tra un ambiente e l’altro per impedire le comunicazioni.
Telecomando in latino per votazioni, ma il Papa sarà eletto con carta e penna. Anche il "telecomando" per votare nelle congregazione generali dei cardinali in vista del Conclave è in latino: "placet", "abstineo". "non placet", "confirmo", "deleo". Nell’aula nuova del Sinodo, nella Sala Nervi, dove sono riunite le porpore, le votazioni vengono effettuate con un moderno sistema elettronico. Non sarà così per le votazioni nella Cappella Sistina, dove tutto sarà fatto rispettando la tradizione e le norme previste dalla costituzione apostolica Universi Dominic Gregis, con le consuete schede di carta che verranno siglate a penna con il nome del futuro Papa, contate e ricontate e poi infine bruciate nella stufa per la fumata.
Casa Santa Marta sarà sede provvisoria Papa. Sarà la casa di Santa Marta ad ospitare il nuovo Papa subito dopo l’elezione. Il nuovo pontefice userà l’appartamento temporaneo per alcuni giorni in attesa di entrare nel Palazzo Apostolico. Santa Marta ospiterà inoltre il Collegio dei cardinali durante il Conclave. I porporati alloggeranno in stanze singole caratterizzate da un semplice arredamento: letto singolo con comodino, armadio in legno e piccola scrivania da lavoro. Sempre a Santa Marta i cardinali potranno anche usufruire di una Cappella dove poter celebrare la messa e utilizzare i confessionali.
Nyt: "Serve Papa Rambo I". ’’Pope Wanted’’, ’Cercasi Papa’: così il New York Times titola una lunga analisi in cui sottolinea la necessità di un Pontefice che abbia al tempo stesso ’’un fascino magnetico e coraggio’’. L’identikit del nuovo Papa - scrive il giornale - deve essere una combinazione tra ’’il carisma di Papa Giovanni Paolo II’’ e il coraggio e la determinazione di quello che qualcuno in Vaticano ha chiamato ironicamente ’’Papa Rambo I’’, per sottolineare la necessità di un Pontefice giovane e pieno di energie. ’’Il nuovo Pontefice - prosegue il Nyt - potrebbe anche non riuscire ad effettuare un giro di vite sulle lotte e i misfatti interni al Vaticano, ma deve almeno avere l’intelligenza di nominare un vice abbastanza coraggioso da sapersi confrontarsi con la trincerata burocrazia vaticana’’.
COMNGREGAZIONE (wikipedia)
La congregazione (da congregare, lett. "riunire in gregge") è un gruppo di persone radunato per motivi religiosi oppure laici. Nell’uso normale il termine è adoperato principalmente nel contesto della Chiesa cattolica.
I Testimoni di Geova e altre chiese cristiane usano questa parola per indicare l’assemblea o comunità dei fedeli.
Le congregazioni religiose
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Congregazione religiosa.
Nella storia del Cristianesimo si sono succedute nei secoli diverse forme di vita religiosa. Almeno fino all’epoca della Rivoluzione francese questi istituti erano chiamati Ordini religiosi, mentre la parola "congregazione" era riservata per le suddivisioni interne dell’Ordine di San Benedetto. A partire dal XVIII secolo, le comunità religiose i cui membri non professavano i consigli evangelici con voti solenni, ma soltanto in forma semplice, vennero chiamate normalmente "congregazioni religiose".
MARCO ANSALDO SU REP DI STAMATTINA
CITTÀ DEL VATICANO - Crescono le chance di elezione al soglio di Pietro per Angelo Scola, arcivescovo di Milano, che a pochi giorni dall’entrata in Conclave conta dalla propria parte una quarantina di voti. Sostenuto da molti cardinali stranieri, diversi della Mitteleuropa ma anche non pochi statunitensi, è la prima scelta dei "riformatori" contro il "partito romano". Dal canto loro, il decano Angelo Sodano e il camerlengo Tarcisio Bertone, un tempo nemici e oggi alleati che cercano di resistere all’irruzione del novum, provano a fare quadrato attorno al brasiliano di origini tedesche Odilo Pedro Scherer: una soluzione che permetterebbe loro di portare un italiano in Segreteria di stato, il nodo nevralgico del potere vaticano.
Da una parte i "riformatori", dunque, per la maggior parte stranieri, che ritengono sia arrivato il tempo di un cambiamento radicale nella leadership della Chiesa, a motivo di Vatileaks e di una governance vaticana ritenuta negli ultimi anni insoddisfacente. Dall’altra il "partito romano", in maggioranza formato da italiani, e cioè quella Curia romana che cerca di resistere al cambiamento. Sono i due fronti che si sfideranno nell’imminente Conclave. Due fronti ognuno coi propri candidati.
I riformatori, oltre a Scola, ne hanno altri due. Si tratta dell’arcivescovo di New York Timothy Dolan e dell’arcivescovo di Boston Sean O’Malley. Una scelta alla Karol Wojtyla il primo, una soluzione più spirituale (e di chiara linea della purificazione sulla pedofilia) il secondo. Scola, invece, piace di più all’area europea, soprattutto della Mitteleuropa, spinto principalmente da Christoph Schönborn, primate di Vienna, che ne apprezza il lavoro in chiave ecumenica svolto a Venezia con la Fondazione Oasis. Ma ciò che conta è la sostanza: sia Dolan, sia O’Malley, sia Scola, non sono particolarmente amati a Roma. Non hanno particolari legami con la Curia, vogliono più trasparenza nel governo e le grandi pulizie dalle mele marce, a cominciare dalla gestione delle finanze interne che per troppi anni ha presentato punti a dir poco oscuri.
I curiali hanno anch’essi tre candidati, tutti extraeuropei. Il loro intento, infatti, è portare al soglio di Pietro uno straniero in modo da garantire a un italiano la segreteria di Stato. Oltre a Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo e membro della commissione cardinalizia che vigila sullo Ior - legato a Bertone, non sembra essere ritenuto papabile dai suoi confratelli brasiliani - , c’è il candidato più vicino dell’area del decano Angelo Sodano, e cioè l’argentino Leonardo Sandri. Prefetto delle Chiese orientali, Sandri ha il vantaggio di conoscere bene la curia.
Ma contro di lui, e il suo mentore Sodano, è arrivata proprio l’accusa del cardinale di Chicago George, voce autorevole degli americani. Sandri e Sodano sono ritenuti colpevoli di avere coperto il fondatore dei Legionari di Cristo Marcial Maciel, che abusò di minori e ha almeno sei figli. Il terzo candidato, amato dai cardinali vicini a Bertone, è il singalese Malcolm Ranjith. Arcivescovo di Colombo, ha avuto due esperienze in Curia, come segretario aggiunto di Propaganda Fide e come segretario della Congregazione sulla liturgia. Amato dal mondo tradizionalista, lasciò la Liturgia dopo soli quattro anni di lavoro: in sostanza Ratzinger si convinse che la sua presenza era più importante in patria, lo Sri Lanka, che a Roma.
In Conclave tutto dipenderà da come questi due schieramenti si confronteranno. Se formeranno due blocchi granitici, potrebbero portare il voto allo stallo, costringendo i cardinali a decidere per una terza soluzione. Secondo molti un porporato a metà fra i due blocchi, non sgradito a nessuno insomma, è il primate d’Ungheria, quel Peter Erdo formatosi alla scuola della rivista teologica Communio fondata da Ratzinger e dal teologo Hans Urs Von Balthasar. Erdo sarebbe un ponte verso l’Oriente, l’area che soprattutto per le domande inerenti la linea da adottare verso la Cina ha catturato parte del dialogo delle Congregazioni generali.
Per chi parteggia Ratzinger? Secondo molti l’ultimo concistoro, nel quale in pieno Vatileaks ha voluto creare cardinali soltanto stranieri lasciando fuori gli italiani - fra questi a sorpresa il patriarca di Venezia Francesco Moraglia - è un segnale che parla da solo.
(08 marzo 2013)
ANDREA GUALTIERI (REP.IT)
CITTA’ DEL VATICANO - Il silenzio fa discutere, nei paradossi del preconclave. Sui volti dei cardinali lo stress è evidente. Entrano nell’aula del Sinodo sotto l’assedio dei giornalisti. I più diplomatici salutano e benedicono, i più riservati sfilano in auto, quelli astuti scelgono l’ingresso posteriore. Un momento di tensione si è vissuto quando il cardinale Poletto, arcivescovo emerito di Torino, ha chiesto rispetto a cameramen e troupe che si accalcavano e lo spingevano.
Nessuno parla tra i porporati, come da consegne rigorose. Non c’è stata una votazione a imporre il silenzio, né risulta una disposizione esplicita del decano del collegio cardinalizio, come invece era avvenuto nel 2005 sotto la guida di Joseph Ratzinger. "Si tratta di una linea alla quale i cardinali si sono uniformati" spiega il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, senza precisare però chi abbia dettato l’indicazione iniziale. Di certo, qualcuno si è adeguato solo a malincuore, a cominciare dai porporati statunitensi che avevano inaugurato la tradizione di una conferenza stampa quotidiana.
Nel briefing ufficiale viene precisato che non c’è stato alcun richiamo e che teoricamente il mancato rispetto della riservatezza durante il Conclave è considerato grave ("graviter onerata conscientia", anche se non è passibile di scomunica per i cardinali), mentre è da ritenere "serio ma da interpretare con elasticità" nelle congregazioni generali. Un’elasticità che però non riguarda nemmeno gli argomenti più distanti dagli scandali. Nella seduta della mattina, ad esempio, si è parlato di finanze vaticane anticipando i dati dei bilanci e si è tornati sui temi già affrontati dell’evangelizzazione, dell’organizzazione della curia e dei dicasteri, del dialogo con le Chiese locali.
Ma si è discusso anche dell’impegno della Chiesa nei confronti dei poveri e del dialogo ecumenico. Sedici in tutto gli interventi e altri sedici sono arrivati nel pomeriggio, quando all’elenco dei presenti si sono aggiunti anche l’ultimo elettore che si attendeva, il vietnamita Jean-Baptiste Pham Minh Mân, e il cardinale Adam Joseph Maida. Sono stati 82 finora i discorsi da 5 minuti ciascuno. Ha preso la parola più della metà dei porporati presenti, a testimonianza di un preconclave nel quale le cose da dire sono molte, ma solo a porte chiuse. E intanto, più si allunga la lista dei cardinali che chiedono di prendere la parola, più si allontana l’extra omnes.
Nei prossimi giorni si potrebbe arrivare ad approvare una risoluzione che detti le linee guida del dibattito, concentrandolo solo su alcuni argomenti. E in questo senso sarà decisivo il ruolo del cardinale decano Sodano e del camerlengo Bertone. L’impressione, comunque, è che la somma degli addendi costituiti da congregazioni generali e Conclave resti una costante: si allunga la prima fase, cioè, per stringere la seconda. "Quando entreranno nella Cappella Sistina per eleggere il papa, i cardinali avranno solo il tempo di votare, con un ritmo di quattro scrutini al giorno, è comprensibile quindi che vogliano avere le idee chiare già prima", ha spiegato padre Lombardi.
(07 marzo 2013)
CORRIERE.IT
CARLOTTA DE LEO
ROMA - I cardinali hanno deciso, il conclave per l’elezione del successore di Benedetto XVI inizierà martedì prossimo, il 12 marzo. Al mattino si terrà la messa Pro Eligendo Pontefice , il pomeriggio poi si chiuderanno nella Cappella Sistina. Lombardi aveva confermato che alla riunione della mattina di venerdì erano presenti 151 cardinali, tra cui tutti i 115 elettori che entreranno in Sistina. La decisione sulla data era attesa per le 19, ed è stata anticipata.
DALLA PROSSIMA SETTIMANA - I cardinali, dunque, hanno deciso di anticipare l’entrata in Sistina già all’inizio della settimana prossima. La data più probabile finora era considerata quella di lunedì 11, sarà il 12. «Se mi chiedete quando presumibilmente comincerà il conclave vi rispondo all’inizio della prossima settimana, lunedì, martedì, mercoledì, non credo i cardinali decidano di cominciare sabato o domenica», aveva detto Padre Lombardi, il portavoce del Vaticano che aveva scherzato con i giornalisti: «Sarà immediatamente comunicata non appena la saprò. Vi chiedo: non mi chiamate tutti insieme alle 19 se no non riesco a mandare il messaggio. Attendete qualche minuto...».
QUORUM A 77 VOTI - Il collegio cardinalizio ha «accettato» le motivazioni dei due cardinali elettori assenti al conclave: l’indonesiano Julius Riyadi Darmaatmadia per infermità, il secondo, lo scozzese Keith O’Brien, per «motivi personali». Scende così da 117 a 115 il numero dei cardinali elettori: «Il numero di voti necessari per essere eletto Papa, quindi, è di almeno 77», ha chiarito Lombardi.
SORTEGGIO STANZE - Anche dopo aver deciso la data, sabato mattina i cardinali torneranno a riunirsi per procedere al sorteggio degli alloggi dei cardinali nel palazzo di Santa Marta, dove dormiranno per tutta la durata del Conclave. Nessuna Congregazione invece sabato pomeriggio, mentre domenica «è prevedibile - ha ricordato padre Lombardi - che i cardinali vadano a celebrare o a pregare nelle chiese titolari. Tutti i cardinali sono titolari di una chiesa di Roma e quindi hanno un legame spirituale con queste chiese». I cardinali, continua Lombardi, «non verranno perquisiti» nei giorni del conclave, «mentre si sposteranno da una parte all’altra», mentre il personale che partecipa al conclave, come ausilio in varie funzioni, sarà controllato al metal detector. Inoltre ci saranno «forme di protezione degli ambienti con schermatura elettronica» per evitare comunicazioni da e verso il conclave.
SISTINA - Proseguono intanto spediti i lavori per allestire la Cappella Sistina ad ospitare il Conclave. E se giovedì sono state installate le due stufe, il camino con cui sarà annunciata l’elezione del nuovo pontefice «sarà sicuramente montato già venerdì» ha chiarito Lombardi.
INTERVENTI - Nelle sette riunioni delle congregazioni, iniziate martedì, sono stati «oltre 100» i cardinali che hanno parlato. Tra i temi discussi nella congregazione venerdì mattina, 8 marzo, anche il tema del ruolo della donna nella Chiesa. Tra gli altri temi: il dialogo interreligioso, la bioetica, la misericordia.
Carlotta De Leo
Ora che ci sono tutti, i 115 cardinali «elettori» sono pronti ad entrare in conclave per scegliere il nuovo Papa. Ecco una fotografia di gruppo: hanno un’età media di 72 anni, sono per oltre la metà europei e, in gran parte, sono stati scelti da Benedetto XVI. La pattuglia degli italiani è la più numerosa, con 28 cardinali, ma sono rappresentati tutti e cinque i continenti.
ETÀ MEDIA - L’età media degli elettori è di 71-72 anni. Sono otto gli ottantenni tra quelli che li hanno appena compiuti e quelli che li faranno nel corso dell’anno. Il più anziano è il tedesco Walter Kasper, che ha compiuto 80 anni il 5 marzo, prima dell’inizio del conclave ma dopo l’inizio della Sede Vacante, lo spartiacque per stabilire se un cardinale può essere elettore o no. Compiono 80 anni, sempre questo mese di marzo, anche Severino Poletto e Juan Sandoval Iniguez. Il più giovane è l’indiano Baselio Cleemis Thottunkal, 54 anni a giugno. Compie gli anni a giugno, ma nel suo caso 56, anche il filippino Luis Antonio Tagle. Sotto i 60 anni ci sono altri tre cardinali, due tedeschi e un olandese.
EUROPEI - Il vecchio continente è rappresentato da 60 elettori. Segue l’America latina con 19, l’America settentrionale con 14 (dunque 33 in tutto), l’Africa con 11, l’Asia con 10. Dall’Oceania ne arriva uno, l’australiano George Pell.
PRIMA L’ITALIA, POI GLI USA - Con 28 cardinali elettori l’Italia resta il Paese più rappresentato in conclave. Seguono gli Stati Uniti con 11 cardinali e la Germania con 6 elettori. A seguire, cinque cardinali nella Sistina sia per la Spagna che per il Brasile.
SCELTI DA PAPA EMERITO - La maggioranza dei cardinali, il 58%, è stata creata da Benedetto XVI. Gli altri 48 da Giovanni Paolo II. Ci sono nel collegio cardinalizio anche due cardinali creati da Paolo VI ma hanno più di 80 anni e non entrano in conclave.
LE CONGREGAZIONI - Le congregazioni più rappresentate sono quelle dei salesiani e dei francescani, che in conclave hanno 4 cardinali ciascuno. Per i seguaci di don Bosco ci sono Tarcisio Bertone, Angelo Amato, Raffaele Farina e, dall’Honduras, Oscar Maradiaga. Francescani sono il brasiliano Claudio Hummes, lo spagnolo Carlos Amigo Vallejo e il sudafricano Wilfrid Fox Napier; con il saio c’è anche il cappuccino americano Sean Patrick ÒMalley. Ci sono anche due gesuiti, due domenicani e uno per i redentoristi, i lazzaristi, i sulpiziani, i missionari oblati di Maria Immacolata, gli scalabriani; ancora un mariamita e un religioso dei padri di Schonstatt.
Redazione online