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 2013  marzo 08 Venerdì calendario

DRAGHI: IN ITALIA RIFORME CON IL PILOTA AUTOMATICO

BERLINO — «L’Italia prosegue sulla strada delle riforme, indipendentemente dall’esito elettorale. Le riforme continuano come se fosse inserito il pilota automatico ». Così il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, è intervenuto per affrontare timori dei mercati e dei governi e incertezze politiche a Roma, nella conferenza stampa ieri alla Eurotower a conclusione della seduta del consiglio direttivo della Bce. Ma ha anche ammonito che l’Italia «come altri paesi deve continuare prima di tutto con le riforme strutturali, unico modo per ritrovare la crescita e combattere la tragedia della disoccupazione, specie giovanile ».
Favorevoli le reazioni immediate dei mercati: lo spread Btp-Bund è sceso a 310 punti, le Borse europee hanno chiuso in lieve rialzo (Milano +0,39%, Parigi +0,53%, Francoforte +0,26%, Londra +0,18%). Il caso Italia sembra comunque aver dominato la seduta, che ha lasciato i tassi
centrali dell’euro invariati, sebbene — ha rivelato Draghi — si sia discusso di una loro riduzione, e anche di tassi negativi, i cui effetti collaterali però preoccuperebbero. Il vertice della Eurotower ha anche definito deludenti i dati economici: questo 2013 sarà un altro anno di recessione, la ripresa arriverà dal secondo semestre
ma lentamente. La Bce prevede tuttora un inizio di ripresa verso fine anno, ma intanto abbassa le prognosi sul Prodotto interno lordo dell’eurozona a un intervallo compreso tra il meno 0,9 e il meno 0,1 quest’anno e lo zero e un due per cento nel 2014.
Le elezioni italiane «ora come ora sembrano aver impressionato
più i politici e i giornalisti che non i mercati. La fiammata di tensioni seguita all’esito del voto, ha spiegato, è stata di breve durata, il suo effetto di contagio su altri paesi limitato». E comunque, ha ripetuto Draghi forse anche come promemoria per qualsiasi futura coalizione di governo a Roma, il programma di risanamento
dei conti pubblici proseguirà «come col pilota automatico
».
Rassicurazioni, ma anche messe in guardia e silenzi. A chi gli ha chiesto cosa pensasse delle ipotesi di referendum su un uscita o no dell’Italia dall’euro, Draghi ha replicato «sono domande a cui non posso rispondere», ricordando
subito dopo che l’Italia come altri paesi deve continuare sulla via delle riforme strutturali e del notevole risanamento dei conti pubblici. Solo così si può tornare a crescita e occupazione: con riforme strutturali, non basta il rigore di tagli di spesa e aumenti delle tasse. E il consolidamento, egli ha aggiunto, porta al recupero di credibilità, alla riduzione degli spread tra titoli sovrani e al calo dei tassi sui prestiti bancari, con effetti benefici per economia reale e lavoro.
La Bce, ha dichiarato poi Draghi, continuerà con l’attuale politica accomodante (cioè rialzi dei tassi dovrebbero essere improbabili). E le Omt, cioè il ricorso ad aiuti dell’Eurotower, sono un meccanismo esistente, ma la palla è nel campo dei governi. Noi abbiamo già spiegato tutte le condizioni per accedervi — cioè che il paese soccorso accetti severi impegni di risanamento e rigore — e abbiamo sempre detto che l’esistenza di questi meccanismi non comporta un automatico intervento della Banca centrale europea.