Fulmini 8/3/2013, 8 marzo 2013
PELLE «In Australia, non mettere tuta e casco mi è costato molto. Quando erano sulla griglia di partenza non stavo nella pelle» (Max Biaggi, campione Sbk, ora commentatore per Mediaset)
PELLE «In Australia, non mettere tuta e casco mi è costato molto. Quando erano sulla griglia di partenza non stavo nella pelle» (Max Biaggi, campione Sbk, ora commentatore per Mediaset). SFIDA «Valentino? Non è più giovanissimo e lottare con esordienti come Marquez non è facile. La sfida sarà interessante» (Max Biaggi). CULTURA «Mi pento di aver fatto parte di questa cultura del ciclismo, e mi pento di non aver detto tutto prima» (Michael Boogerd, ciclista olandese dopo aver ammesso di essersi dopato per dieci anni dal 1997 al 2007). PASSAPORTO «Il passaporto biologico rappresenta un ottimo strumento nella lotta contro il doping nel nostro sport» (Francesco Ricci Bitti, presidente dell’International Federation Tennis) LONTANO«Sì. Quando salgo in sella mi diverto come un matto e questo mi dà moltissima energia. In più ho nuove motivazioni. Lo scorso anno a Sky avevo troppo pressioni: la maglia iridata, l’Inghilterra, l’Olimpiade... E aggiungo una cosa. A ’sto punto della stagione non avevo mai corso così tanto e a casa ho fidanzata e figlia. Ma in questo ambiente sto così bene che non mi pesa stare lontano da loro. E voi sapete bene quanto io sia legato a Peta e Delilah» (Mark Cavendish, ciclista britannico). LIBANESE «In Italia ero rimasto fuori, sentivo un po’ di delusione. Ora sono immerso in una nuova esperienza che mi piace. Avevo voglia di andare all’estero, pensavo in Europa. Mai mi sarei aspettato il Libano. All’inizio pensavo di non accettare. Una zona particolare, i problemi con la Siria. Poi mi sono documentato, ho parlato con il club e ho accetto. Sto bene, anche se qualche volta mi sento un po’ solicchio, mi mancano gli affetti ma non la cucina Quando esco a cena con il club, mi offrono: "Ristorante italiano?". Io dico: "No, libanese» (Lino Lardo, coach dell’Amchit, squadra di basket libanese). PERDERE «Chi perde all’ultimo minuto tende ad abbattersi, da noi invece c’è la voglia di dimostrare che non siamo..."cocomeri", come spesso ci fanno passare» (Stefano Domenicali, capo Gestione sportiva della Ferrari). INCIDENTI «Il nuoto mi ha insegnato che non esistono risultati senza incidenti di percorso e vale anche sul piano personale. So di non essere l’unica a vivere una prova simile e ho la fortuna di essere già mamma. Affronterò quest’esperienza di vita insieme a Frederick [Bousquet, ndr] e con il sostegno dei miei cari. Mi focalizzerò sui molti progetti che mi attendono» (Laura Manaudou, nuotatrice francese, dopo aver perso il bambino).