Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
La Lega va al Sud condotta da Salvini
Occupiamoci di Salvini.
• Le ultime su Salvini sono che ha telefonato all’Agenzia Italia per rilasciare la seguente dichiarazione: «Una squadra che vince non ha Alfano in campo».Un’altra notizia è che a Napoli un buontempone s’è messo a girare con la maschera del capo della Lega e il commento più entusiastico che ha raccolto è stato «Si’ ‘na chiavica». Infatti la Lega, che ha preso il 18 per cento in Emilia, in Calabria non s’è presentata proprio. Questo è il problema. Il passato la accusa e convincere i meridionali sembra impossibile.
• Tutto questo ragionare è perché a destra pare che l’uomo della Provvidenza sia proprio lui.
E le televisioni lo pompano, perché il personaggio c’è, davanti alle telecamere ci sa stare, è spigliato e intelligente, ha ritirato su il Carroccio dopo le paurose figuracce dei diamanti in Tanzania e delle avventure del Trota, fa l’opposizione dura a Renzi, parla contro i clandestini e, soprattutto, fa campagna contro l’euro, e in questo è quasi solo perché l’antieuropeismo di Forza Italia è parecchio sfumato e problematico. Mentre Salvini dalla sua posizione si può permettere di spararle grosse.
• Un po’ di biografia.
Milanese e milanista, 41 anni, eurodeputato, a lungo consigliere comunale, come l’altro Matteo è andato a rispondere ai quiz in televisione (Doppio slalom , con Corrado Tedeschi, era il 1985, ha fatto un figurone), s’è diplomato bene, ma è stato studente di Storia all’Università per 16 anni, senza laurearsi. Bossiano della prima ora, consigliere comunale, sempre sulle tv locali, senza peli sulla lingua, slogan spudorati tipo «Napoli merda, Napoli colera», slogan che adesso gli costano cari. Ha fatto parecchie volte coppia con Borghezio, da giornalisti e intellettuali è collocato volentieri nel girone degli impresentabili (è andato a votare alle Europee in bermuda, l’hanno visto con la cravatta due sole volte), all’epoca del cerchio magico si schierò però con Maroni e contro il suo vecchio idolo, salvo scoppiare a piangere il giorno della caduta di Bossi. Ha lavorato da Burghy, ha effettivamente la passione degli hamburger.. È piuttosto semplice riassumere le sue idee: «Sono abituato a vedere le cose senza chiaroscuri: il bianco è bianco, il nero è nero», «A Milano, alle dieci di mattina, ci sono oggi tette e culi in vista davanti alle scuole materne. Tassare la prostituzione porterebbe 4 miliardi di euro», «I delinquenti debbono restare in galera. È brutto dirlo? Siamo brutti. Preferisco essere brutto e cattivo che coglione», «La Merda d’artista di Piero Manzoni è solo cacca sottovuoto», «“Populista” è un complimento, mi sono fatto la maglietta con la scritta “sono un populista”». La Lega di Salvini, oltre ad avversare l’euro, è convinta sostenitrice di alcuni capisaldi del pensiero di destra: niente aborto, niente matrimoni omosessuali... Questo la iscrive in uno schieramento europeo piuttosto ampio, che va da Marine Le Pen, con cui Salvini fa asse, a Putin... Quando s’è saputo che Marine Le Pen aveva ottenuto da una banca russo-ceca una linea di credito di 9 milioni di euro, Salvini ha subito detto che un po’ di soldi russi avrebbero fatto comodo anche a lui. La Lega è in effetti in bolletta, la Padania sta per chiudere, il segretario, su questo punto, ha parlato chiaro a tutti.
• Ma i soldi di Putin, scusi, sono ammissibili?
Qui inseriamo le vicende della Lega nella strategia più generale dello zar russo, strategia ormai chiara, che è quella di aiutare i partiti anti-euro dovunque si trovino, in modo da destabilizzare i nemici di Strasburgo e Bruxelles. Mosca li considera nemici perché, dopo aver tirato dalla loro parte Lituana, Estonia e Lettonia, hanno tentato di prendersi pure l’Ucraina e questa mossa ha scatenato la reazione di Mosca, con le conseguenze che sappiamo. La Lega è contraria alle sanzioni, che — dice, e non ha torto —costano più a noi che a loro, e appoggia in genere la linea putiniana in Ucraina, sì alla Crimea russa, sì alle legittime aspirazione dei russi d’Oriente... Se ci pensa, è coerente con le posizioni della Lega, specie con le posizioni d’un tempo. Al congresso federale che ha incoronato Salvini Putin ha inviato due osservatori. Il leghista Claudio D’Amico, già parlamentare del Carroccio e sindaco di Cassina de’ Pecchini, è sempre ospite della tv russa.
• Può però un uomo così unificare il centrodestra? Essere l’avversario di Renzi?
Giuliano Ferrara l’ha definito «un brillante attaccamanifesti». Ma forse non ha completamente ragione. L’epoca sembra incline a una rinascita degli estremismi.
(leggi)