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 2014  novembre 28 Venerdì calendario

Gli elettori di Marine Le Pen? Giovani, istruiti, borghesi. Da domani a Lione la convention del Front National (e ci sarà anche Matteo Salvini). Secondo i sondaggi il 30 per cento dei francesi vorrebbe la leader all’Eliseo

Si chiamano Julien, David, Jean-Marie, Mathilde, Jimmy. Hanno tutti meno di trent’anni, sono più maschi che femmine, alcuni delusi dall’Ump o dal Ps, altri non hanno mai votato. Figli di operai o immigrati di terza generazione, oppure cresciuti in famiglie borghesi, hanno lauree, alcuni addirittura vengono dall’Ena, la scuola dell’élite da cui proviene Florian Philippot, 33 anni, vicepresidente del Front National. Tanti si accontentano di essere semplici militanti ma altri vogliono fare carriera. «Negli altri partiti, i giovani servono solo a incollare manifesti o distribuire volantini», racconta Jordan Grosse-Cruciani, 24 anni, capolista alle ultime municipali. A settembre, David Rachline, classe 1987, è diventato il più giovane eletto al Senato. Marion- Marechal Le Pen, nipotina del patriarca, ha raggiunto lo stesso primato all’Assemblée Nationale: è stata eletta nel 2012 quando aveva 22 anni.
Sono il nuovo volto del Front National. È anche grazie a questo vivaio di nomi e facce senza storia che Marine Le Pen, 46 anni, più giovane tra i leader francesi, vuole dimostrare di aver ripulito e sdoganato il partito ereditato da suo padre tre anni fa. Guardare al futuro, non al passato e ai suoi fantasmi. È su questo che punta il congresso del Fn, che s’inaugura domani a Lione. Un appuntamento politico senza suspense. Nel 2011, quando Le Pen figlia si è candidata per la prima volta alla leadership, aveva davanti a sé il rivale Bruno Gollnisch, rappresentante dell’ala più tradizionalista. Questa volta, non ci sono avversari interni. Per due giorni oltre 3mila tesserati si ritroveranno per celebrare il trionfo del “marinismo”, un’estrema destra light.
Rispetto al padre, la figlia non ha solo cancellato gaffe antisemite e sbavature razziste. Jean-Marie era liberista e citava Reagan. Marine difende l’intervento dello Stato e il Welfare, e così ha conquistato anche un elettorato di sinistra. Il padre era vicino agli Usa, lei alla Russia. Secondo Mediapart, il Fn avrebbe chiesto alla First Czech Russian Bank non 9 milioni di euro, come ammesso dal partito, ma ben 40 milioni. «Cifre deliranti» ha smentito ieri Marine.
In una base di consenso sempre più trasversale, i giovani sono l’unica costante. Alle ultime elezioni europee, quasi un terzo degli elettori sotto ai 35 anni ha votato per il Fn. «Sono i figli della crisi. Alla ricerca di autorità ma anche di trasgressione», osserva Charlotte Rotman, autrice del libro 2-0 ans et au Front.
«Nel ventunesimo secolo – nota – una parte della gioventù 2.0 fa così la sua rivoluzione». Certo, l’astensione è più alta tra i giovani. È l’abilità della presidente del Fn: sedurre e conquistare un tipo di elettorato che di solito si disinteressa alla politica.
Secondo i sondaggi oltre il 30% dei francesi è pronto a votare per Le Pen all’Eliseo. Il nuovo Fn, che sta anche pensando di cambiare nome (forse proprio Bleu Marine), serve ormai da modello ad altri partiti in Europa, tra cui la Lega Nord. Matteo Salvini sarà domani pomeriggio a Lione: anche lui è ormai convertito al “marinismo”.