Il Sole 24 Ore, 28 novembre 2014
Tutti a caccia dei turisti cinesi. Il potenziale del mercato è enorme, anche se l’Italia ne attira per ora una piccola parte. Con 114 milioni di turisti, in aumento del 13% nel 2014, la Cina si posiziona in vetta alla classifica mondiale, con una spesa di 130 miliardi di dollari. Le prospettive degli arrivi in Italia sono in forte aumento e per l’Expo le previsioni sono di toccare la soglia del milione di turisti
Tutti a caccia di turisti cinesi. Il potenziale del mercato è enorme, anche se l’Italia ne attira per ora una piccola parte. Con 114 milioni di turisti, in aumento del 13% nel 2014, la Cina si posiziona in vetta alla classifica mondiale, con una spesa di 130 miliardi di dollari. Le prospettive degli arrivi in Italia sono in forte aumento e per l’Expo le previsioni sono di toccare la soglia del milione di turisti. A rendere più attraente il target c’è un potere d’acquisto elevato, come dimostrano le rilevazioni di Assoturismo-Confesercenti, con 1.041 euro di spesa media per visitatore cinese, più dei turisti statunitensi (762) e russi (641). Il problema è riuscire a intercettarli, perché se è vero, come spiega la China National Tourist Administration (Cnta) che i cinesi diretti in Europa sono stati circa 3 milioni lo scorso anno, il nostro Paese ha agganciato una piccola fetta. Il segnale positivo è che il rilascio dei visti turistici è stato accelerato. «Nel 2013 ne sono stati emessi 350mila – spiegano dal ministero degli Esteri – in aumento del 19% sul 2012. Da gennaio a ottobre 2014 sono stati 348mila (+12%) e crescono in particolare quelli individuali».
Il nodo è quello dei collegamenti. La capacità aerea sulle rotte Cina-Italia vede il Belpaese in basso alla classifica di Airport Information System, al settimo posto con 6.456 posti volo a settimana a luglio 2014. Altro nodo da sciogliere è lo standard di servizio. A questo proposito la scorsa estate è stata lanciata la certificazione Welcome Chinese per migliorare l’accoglienza. «Ad oggi – spiega Jacopo Sertoli, ceo di Select Holding – abbiamo certificato un aeroporto, un vettore ferroviario, un centinaio di hotel e una selezione di itinerari enoturistici. Il processo è in corso per altre aziende».
Di grandi opportunità, ma anche di problemi da risolvere parla Claudio Albonetti, presidente Assoturismo-Confesercenti: «I temi da migliorare sono l’utilizzo di internet (600 milioni gli utenti internet e 450 milioni quelli mobile), le informazioni in lingua cinese, la sicurezza, la possibilità di individuare itinerari alternativi».
Nel 2013 gli arrivi di turisti cinesi in Italia sono stati 477.967. Le presenze si concentrano in quattro regioni: Lombardia, Toscana, Veneto e Lazio e la durata media del soggiorno per vacanza è di 6,3 giorni (fonte Banca d’Italia). Marco Bruschini, manager Enit, sottolinea lo sforzo teso a rafforzare la promozione del turismo italiano in Cina con sedi ed iniziative. Tra i partner commerciali dell’Expo, Alessandro Rosso Group sarà il fornitore ufficiale del padiglione cinese per servizi di accoglienza. «È importante costruire un’immagine integrata dell’Italia – commenta il presidente Alessandro Rosso –. A questo proposito è interessante la proposta del console italiano di Shanghai di riunire la comunicazione sotto un unico claim». Intanto la Regione Toscana si è alleata con la sede di Shanghai dell’Associazione Italia-Cina per favorire gli scambi turistici, commerciali e culturali tra il paese asiatico e la propria regione.