28 novembre 2014
Tre morti sospette dopo la somministrazione del vaccino anti-influenza, in Sicilia e nel Molise. L’Agenzia Italiana del Farmaco ritira subito dal mercato due lotti di Fluad, il prodotto della casa farmaceutica Novartis che però replica: «È un farmaco utilizzato dal 1997 e la sua sicurezza è stata dimostrata da oltre 65 milioni di dosi». Ma ora il timore è che crollino le vaccinazioni in un momento critico dell’anno
Il meglio dai giornali di oggi sull’allarme per i vaccini anti-influenza in Italia.
Tre morti e un quarto anziano in gravi condizioni. Tutti si sono sentiti male nel giro di dieci giorni e tutti nelle 48 ore successive alla vaccinazione contro l’influenza. Il farmaco utilizzato – e diffuso in Italia in 470 mila dosi – è lo stesso: sono i lotti 142701 e 143301 del vaccino Fluad della Novartis.
Appena Luca Pani, direttore generale dell’Agenzia del farmaco (Aifa), ha avuto il quadro della situazione sotto gli occhi, ieri, ha deciso di vietare l’uso delle due partite di antinfluenzale (che rappresentano un decimo delle dosi di vaccino Novartis in circolazione). L’azienda farmaceutica copre quasi la metà del rifornimento di antinfluenzale in Italia, con quattro milioni di pezzi di Fluad venduti [Simona Ravizza, Cds].
Nella nota l’agenzia invita chiunque abbia in casa un vaccino Fluad a verificare sulla confezione se il numero del lotto corrisponda a uno dei due posti sotto divieto. In tal caso non resta che gettare tutto nel cestino e rivolgersi al proprio medico per un’alternativa vaccinale, che di certo non manca [Paolo Russo, Sta].
I due lotti di vaccini bloccati sono stati prodotti negli stabillimenti di Siena. E la Novartis dice di aver già effettuato nuovi controlli adoperandosi «in una revisione immediata dei lotti». E, secondo la casa farmaceutica, «l’esito di tale revisione ha già riconfermato la qualità e la conformità del vaccino Fluad» [R. Mil., Mes].
Il Fluad è un antidoto in commercio da più di dieci anni: indicato a partire dai 65 di età e per le persone più fragili. Il Fluad è un vaccino potenziato, si somministra solo per via intramuscolare ed utilizza, insieme agli antigeni specifici, alcune componenti adiuvanti a base di acqua e olio per aumentarne la risposta immunitaria [Corrado Zunino, Rep].
Le segnalazioni delle morti sospette, avvenute il 7, il 12 e il 16 novembre in Sicilia e in Molise, sono partite dagli ospedali, come prevedono i protocolli di farmacovigilanza. Due pazienti, rispettivamente di 68 e 87 anni, sono deceduti nel Siracusano. Una donna, 79enne, a Termoli. Il quarto caso, quello non fatale, riguarda un altro molisano di 92 anni, tuttora ricoverato in gravi condizioni. «Al momento non è certo se vi sia un nesso con la vaccinazione – spiega l’Aifa –. Un quadro completo potrà essere fornito solo dopo aver analizzato tutti gli elementi come per esempio, lo stato di salute dei pazienti, la loro età ed eventuali patologie da cui erano affetti» [Simona Ravizza, Cds].
Per conoscere i risultati delle analisi in corso all’Iss occorreranno ancora alcuni giorni, ma intanto la Liguria ha deciso di sospendere le vaccinazioni anti influenzali, in attesa di sapere se in qualche farmacia o Asl si nasconda qualche partita del vaccino «sotto inchiesta». Stessa sospensione l’ha decisa l’ospedale di Campobasso, mentre il Veneto si è limitato a far partire verifiche a raffica [Paolo Russo, Sta].
Spiega Giorgio Palù, presidente della Società Europea di Virologia e ordinario all’Università di Padova: «Le molecole che costituiscono il nucleo dei vaccini e hanno il compito di indurre la risposta degli anticorpi sono molecole sicure, perché la loro formulazione è la stessa ormai da tempo. Qualche problema in più pongono invece i cosiddetti adiuvanti, ovvero sostanze che possono – in alcuni casi – provocare reazioni allergiche su alcuni pazienti. Lo squalene, per esempio, o MF59, è una di queste sostanze ed è presente anche nel Fluad della Novartis». Di cosa si tratta? «È una sostanza naturale, un lipide contenuto nelle pinne degli squali. Detto in termini più semplici, è una sostanza che potenzia l’efficacia del vaccino. È questa parte, e non l’antigene, che può dar luogo ad eventuali reazioni allergiche. Ma bisognerebbe anche capire di cosa esattamente siano morte queste tre persone, perché i soggetti predisposti possono avere forti e gravi crisi anche solo mangiando delle fragole» [Stefano Rizzato, Sta].
I tre eventi luttuosi avvengono in un momento molto critico per le vaccinazioni nel nostro paese. Da due anni a questa parte le campagne – sia pediatriche che per gli anziani – indicano una forte diminuzione dei vaccinati. Sono sette milioni solo gli anziani, «ma in alcune regioni registriamo forti picchi negativi», dicono all’Aifa. In questi giorni, tra l’altro, è arrivata una quarta sentenza di tribunale a indicare un nesso tra l’autismo (o l’encefalite) di un neonato-bambino e l’utilizzo di un vaccino obbligatorio [Corrado Zunino, Rep].
«Certo non ci voleva che con la campagna di vaccinazione in corso si diffondessero voci su un prodotto dei più utilizzati qual è il Fluad», lamenta il segretario del sindacato dei medici di famiglia Fimmg, Giacomo Milillo. Un flop che si aggiungerebbe alla già poca propensione degli italiani ad immunizzarsi contro l’influenza. «Che in Italia, soprattutto tra gli anziani, fa circa ottomila morti l’anno e contro la quale si vaccina a malapena un italiano su dieci», denuncia Gianni Rezza dell’Iss [Paolo Russo, Sta].
Vittorio Feltri sul Giornale: «La vicenda dell’antinfluenzale assassino rafforzerà quasi di sicuro una credenza popolare priva di fondamento: e cioè che la chimica (ogni farmaco in genere) sia qualcosa di negativo da cui stare alla larga perché fa male. C’è gente che ha paura a ingerire anche soltanto un’aspirina, figuriamoci medicinali più complessi nelle cui confezioni si trova il famoso bugiardino recante le cosiddette indicazioni e controindicazioni, un elenco impressionante di effetti gravi e meno gravi, ma tutti terrorizzanti».
Il nostro è uno dei sistemi di controllo più severi di verifiche a livello di produzione, di efficacia, di sicurezza, di segnalazione di casi avversi. Ed, infatti, l’allarme è scattato secondo gli schemi previsti dal sistema di farmacovigilanza: eventi avversi subito dopo la vaccinazione o nelle 48-72 ore successive. Schema precauzionale che chiama in causa i carabinieri del Nas, le Asl, le Regioni, l’azienda produttrice (Novartis), l’Istituto superiore di sanità. L’input parte dall’ente di controllo sui farmaci, l’Aifa, che riceve le segnalazioni e fa scattare la catena di eventi. Primo punto da sottolineare: non significa che i lotti «sospetti» (il 142701 e il 143301) fatti ritirare siano colpevoli di alcunché [Mario Pappagallo, Cds]
C’è un precedente. Nell’ottobre 2012 l’Aifa ritirò in via precauzionale un lotto di vaccini antinfluenzali sempre prodotti dal colosso svizzero Novartis. Si trattava di quattro formulazioni diverse, Agrippal, Influpozzi sub unità, Influpozzi adiuvato e il Fluad, lo stesso di oggi. La qualità dei flaconi era compromessa: all’interno si erano formati aggregati di proteine che avrebbero potuto causare reazioni avverse. Non si verificarono episodi spiacevoli anche perché il lotto non fu distribuito. Il divieto dopo due settimane fu rimosso. Il panico era già stato seminato poche settimane prima da un caso simile che aveva costretto l’Aifa a ritirare 2,5 milioni di dosi della versione prodotta dall’azienda Crucell per problemi di sterilità di alcuni lotti [Chiara Daina, Fat].
Scrive Mario Pappagallo sul Cds: «I vaccini, essendo somministrati a persone sane, risultano tra i prodotti più sicuri a livello di farmaci. Occorre capire, però, che cosa si intende per sicuro. Se si intende “libero da ogni qualsiasi effetto negativo” allora nessun vaccino è sicuro. In meno di un caso su un milione si può avere una severa reazione allergica (anafilassi). Ma che cos’è meno di un caso su un milione rispetto alle 350 persone che ogni anno muoiono negli Stati Uniti per incidenti durante il bagno o la doccia, ai 200 a causa di cibo aspirato in trachea mentre mangiano, ai 100 letalmente colpiti da fulmini? Eppure pochi ritengono che mangiare, fare il bagno, o camminare all’aperto mentre piove, siano attività pericolose».