Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Le morti sospette da vaccino antinfluenzale sono diventate cinque, ma gli esperti insistono che non c’è da preoccuparsi. Chiariamo: il farmaco incriminato è il Fluad della svizzera Novartis - notissimo e usatissimo da almeno un decennio - di questo farmaco non tutti i lotti sono sotto inchiesta, ma solo due. Questi due lotti portano i numeri 142701 e 143301. Chi avesse comprato il Fluad, controlli sulla confezione il numero del lotto. Se corrisponde a quello sospettato, butti il farmaco nella spazzatura. Altrimenti - giurano tutti - non c’è pericolo. Inoltre: fino ad ora questi due lotti non sono stati distribuiti attraverso le farmacie, ma attraverso le Asl di dodici regioni, e cioè Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, Toscana. Quindi, chi ha comprato il Fluad in farmacia dovrebbe stare tranquillo, chi lo ha preso al di fuori di queste dodici regioni pure. Ripetiamo: stiamo riferendo quello che dicono gli esperti, cioè in primo luogo l’Aifa (l’Agenzia Italiana del Farmaco), a cui è demandato il controllo del mercato. Dai medici arriva invece l’allarme che queste morti, e l’altro caso legato alla sentenza che ha stabilito un nesso tra l’encefalite e l’utilizzo di un vaccino in un neonato, scoraggi ancora di più gli italiani, giò poco propensi a vaccinarsi. Giurano, questi esprerti, che senza il vaccino le morti provocate dall’influenza sarebbero molte di più delle ottomila che si registrano ogni anno.
• Parliamo dei cinque casi sospetti.
Tre stavano già sui giornali di ieri mattina. Sono state segnalate il 7, il 12 e il 16 novembre, dagli ospedali di Siracusa e di Termoli, in Molise. Le vittime di Siracusa (due uomini) avevano 68 e 87 anni, quella di Termoli (una donna) 79. A questi tre si sono aggiunti il decesso di un pratese ottantene e di una signora di 84 anni di Martano in provincia di Lecce. Tutti e cinque sono morti dopo essersi vaccinati con il Fluad, d’altra parte questo non basta ancora per affermare con sicurezza che ad ucciderli sia stato il Fuad. In via precauzionale sono stati ritirati i lotti sospetti e si è pronti - dice Luca Pani, direttore generale dell’Aifa - a ritirarne anche altri. Intanto arrivano altre segnalazioni da Como, Parma e Roma. Il Ministero della Salute sta per attivare un numero verde - 1500 - per rispondere alle domande dei cittadini. Le partite sospette di Fluad sono intanto sotto esame.
• Chi fa gli esami?
L’Istituto Superiore di Sanit. Il quale «raccomanda fortemente di continuare nella campagna anti-influenzale». Non c’è solo la Novartis (che con quattro milioni di pezzi copre comunque la metà del mercato) e non c’è solo il Fuad.
• Siccome non mi figuro che di influenza si possa morire, m’immagino che questi cinque poveretti se ne siano andati all’altro mondo per via del farmaco.
Gli esperti - per esempio il professor Pietro Crovari, ordinario di Igiene e Medicina preventiva a Genova - dicono che è troppo presto per stabilirlo e avvertono che sentenze affrettate e tranchant come la sua sono dannose. Dice Crovari: «In genere, i soggetti vaccinati sono anziani e spesso hanno condizioni cliniche di fondo particolari: possono avere malattie croniche o essere debilitate. Bisogna capire se quella che chiamiamo reazione in un singolo paziente non sia piuttosto l’effetto di una malattia preesistente, che col vaccino non ha a che vedere. Ciò non toglie che, nell’attesa di capire la situazione, il ritiro del prodotto in via precauzionale e l’esame attento sul prodotto siano provvedimenti necessari». Aggiunge che «nella letteratura recente non c’è nessuna segnalazione di decesso da vaccino antiinfluenzale. Si calcoli che ogni anno ci sono milioni di persone in tutto il mondo occidentale che vengono vaccinate contro l’influenza». Avrà notato che anche i cinque morti di questi giorni sono dei vecchi. Il dubbio che il vaccino non c’entri le dovrebbe venire.
• Come sono fatti questi vaccini?
Le molecole che compongono il nucleo dei vaccini sono le stesse da sempre e quindi non possono far male. Qualche pericolo potrebbe esserci nei coadiuvanti, che si adoperano per potenziare l’effetto preventivo del farmaco. Qualcuno potrebbe essere allergico e patirne gli effetti. «Ma bisognerebbe anche capire di che cosa sono esattamente morte queste persone perché i soggetti predisposti possono avere forti e gravi crisi anche solo mangiando delle fragole» dice, per esempio, il dottor Sergio Palù, presidente della Società europea di Virologia e ordinario a Padova.
• E per i bambini?
Dice Croveri: «Ci sono pediatri che lo raccomandano, ma a livello di sanità pubblica non si è mai valutato che i vantaggi fossero rilevanti, e non abbiamo mai considerato necessario vaccinare i bambini. Quindi oggi per loro il problema non si pone».
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