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 2014  novembre 29 Sabato calendario

PERISCOPIO

Dal 13 dicembre la solita illiberale, grottesca e depressiva direttiva della Ue imporrà ai ristoranti di specificare in menù la presenza di 14 elementi (e perché non 15 o 16?) che potrebbero generare allergie o disturbi. Altrimenti tocca assumere un «addetto agli allergenici» che, come nel tempo felice il maître per la carta dei vini, vi spiegherà in piedi, di fianco al tavolo, i rischi letali della vostra spaghettata alle vongole. Il Foglio.

Berlusconi, pover’ometto, ha dismesso gli occhialoni da uveite alla Franco Bracardi. Marco Travaglio. Il Fatto.

L’appello accorato di Clio: «Liberate mio marito». Jena, la Stampa.

Arriva il preservativo con il marchio Coop. Ora attendiamo il vibratore Esselunga. Spinoza. il Fatto.

Matrimonio a Pechino. Si sposa la figlia di David Tang. Invitati, tanti ma buoni, da Sarah Ferguson, duchessa di York, alla figlia, la bionda principessa Eugenie, a Bill Clinton, arrivato in gran forma e molto chic. Sembra lui lo sposo. Carlo Rossella. Il Foglio.

Renzi alla Guardia di Finanza: «È finito il tempo dei furbi». Poi si è consegnato. Il Fatto.

Io adesso ci sono e c’è anche lei, la Morte, dentro di me, mortacci tui, Epicuro! Mortacci vostri. Umberto Silva, psicanalista. Il Foglio.

Grazie ad Allah, ebrei e crociati saranno sconfitti. I musulmani vinceranno. I nostri nemici sono pietrificati dalla paura. Ci stiamo espandendo. E la marcia trionfante dei mujaheddin arriverà sino a Roma. Abu Bakr al Bagdadi leader dello stato islamico Isis. The Times.

Un vecchio proverbio Masai dice: «I giovani corrono veloci, gli anziani conoscono la strada». Carmelo Barbagallo, nuovo segretario nazionale Uil. Corsera.

Maurizio Bianconi, ex tesoriere Pdl e deputato di Forza Italia dice che se Silvio Berlusconi vuole stare ancora con Matteo Renzi, dovrebbe fondare un altro partito per l’avventura e lasciare che qualcun altro «gli tenga al caldo Forza Italia». Magari proprio Raffaele Fitto. Poi, quando cambierà idea, potrà tornare a guidare gli azzurri. Oggi ha bisogno per sopravvivere di staccarsi dai due Matteo che hanno occupato lo spazio politico del centro destra: Salvini e Renzi. Franco Bechis. Libero.it

Un tale è scomparso, un altro è stato inseguito, e c’è una mano con la pistola, la pistola spara, spara sempre, e uccide. In tv le trame, gli intrecci, sono come le caramelle, le sciogli in bocca, ognuna ha un gusto diverso, ma sempre caramelle sono. E la gara? Centocinquantamila euro se indovini qual è la capitale d’Italia. Cento-cinquanta-mila. Raffaele La Capria. Corsera.

O come è bello sentirsi profondamente intelligente / per il sesso sdilinquirsi /per la donna restare indifferenti / rispondere a ogni inchiesta / avere sempre un’opinione / sottoscrivere una protesta / spiegare una situazione. Ennio Flaiano.

La rivoluzione può arrivare dall’alto invece che dal basso, da Est e da Ovest invece che da Sud e da Nord. In genere ci vuole qualche anno per capire se la cosa funziona o no, ma l’importante è il segnale, quello che indica il passaggio a livello incustodito. Massimo Bucchi, ilvenerdì.

La filosofia di mio padre ingegnere era: se esiste un problema, esiste la sua soluzione. Se non esiste la soluzione, non si tratta di un problema. Sarà magari una disgrazia, ma non un problema. Paolo Guzzanti, I giorni contati. Baldini&Castoldi.1995.

In realtà i partiti sono formati da esigue minoranze di attivisti e l’alone dei tesserati è in gran parte rappresentato dagli amici degli attivisti, amici che sono necessari a formare le maggioranza interne per elevare, l’attivista amico, alle cariche di partito. Panfilo Gentile, Democrazie mafiose. Ponte alle Grazie. 1970.

Come Pastori dobbiamo rifuggire le chiacchiere, le mezze verità che diventano bugie,la litania delle lamentele che tradisce intime delusioni; la durezza di chi giudica senza coinvolgersi e il lassismo di quanti accondiscendono senza farsi carico dell’altro. Ancora: il rodersi della gelosia, l’accecamento indotto dall’invidia, l’ambizione che genera correnti, consorterie, settarismi: quanto è vuoto il cielo di chi è ossessionato da se stesso. Papa Francesco. Osservatore romano.

Jean Méo, nuovo proprietario di France-Soir, che, per sua stessa ammissione, non conosce nulla della stampa, si fa forte di questa sua ignoranza. Egli legge il giornale dalla prima all’ultima riga. Assiste a tutte le riunioni di redazione, non, precisa, in quanto proprietario dell’impresa ma come delegato dei lettori dei quali egli conosce, per esperienza personale, le attese e le frustrazioni. Philipp Bouvard, Je crois me souvenir..., credo di ricordarmi, J’ai lu.

La casa dei miei era piena di libri. Nel kibbutz dove vivevamo ho avuto il mio primo incontro con l’Italia attraverso Cuore di De Amicis tradotto in ebraico. Ma solo molti anni dopo ho capito quanto i miei nonni e genitori amavano e odiavano e avevano nostalgia di quell’Europa che avevano perduto, che li aveva cacciati. Fania Oz, figlia dello scrittore Amos. La Stampa.

Dedicato a chi è fuori con la testa e quindi sta per venire al mondo, all’angelo incustodito che chiunque può portarsi via. Alessandro Bergonzoni. il venerdì.

Gli alberi stanno iniziando il processo che li porterà al lungo processo invernale; cominciano a vedersi gli uccelli migratori, che arrivano da noi per fermarsi o per far tappa sul percorso verso i paesi più caldi. La natura si avvia a un periodo di rallentamento dei ritmi della vita che è destinato a durare fino alla ripresa primaverile. È questo il periodo dell’anno (ma solo da quando l’attività agricola è diventata marginale) nel quale noi uomini andiamo accelerando le attività appena riprese. Per noi, il periodo di minore attività è diventato quello estivo. Paolo Togni. Tempi.

L’oro del meriggio tremola nell’aria, cosparge di porporino gli aghi dei pini come nelle cartoline di Natale di una volta. Il bosco si stende sotto ai miei piedi cupo e selvaggio (per modo di dire) fino al fondovalle, poi risale rapidissimo su per la Paganella e si adagia orizzontalmente sotto i prati del Gaza fino quasi a sostenere il Brenta. Rosa e celeste, incoronato dai dentini bianchi delle cime innevate. Quello che vedo è quello che ho. È di una bellezza lacerante. In fondo, di cosa mi lamento? Se non avessi gli occhi non vedrei, e allora non avrei niente. Piera Graffer, La Maliarda. LoGisma.

Oggi sono di pessimo umore: non ho desideri. Roberto Gervaso.

Paolo Siepi, ItaliaOggi 29/11/2014