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 2014  novembre 29 Sabato calendario

MA L’ANTIDOTO FUNZIONA: EFFETTI COLLATERALI RIDOTTI E MOLTE VITE SALVATE

Se la disputa sul vaccino si potesse sintetizzare con i numeri, non ci sarebbe storia. Ogni anno, in Italia, si contano ottomila morti per le complicanze dell’influenza. Sul fronte opposto - tra i dieci milioni di connazionali che effettuano la profilassi - c’è una schiera meno folta che accusa qualche linea di febbre. Lo choc anafilattico? È un rischio che, seppur in minima parte, esiste. Ma lo scenario più infausto è anche il meno frequente. Salvo nuovi riscontri, dunque, vaccinarsi conviene.
Stando ai dati diffusi dallo European Centre for Disease Prevention and Control, sono quarantamila i decessi conteggiati ogni anno nel vecchio continente per colpa della mancata adesione alle campagne vaccinali. A quanto ammonta il dato opposto? È pari a zero. Il provvedimento adottato dall’Aifa ha natura cautelativa e non esiste alcun nesso causale che dimostri che i decessi sono stati provocati dalla profilassi. A chi tira in ballo le diagnosi di sindrome di Guillain-Barrè, cresciute in maniera sensibile negli Stati Uniti dopo la campagna vaccinale del 1976, risponde Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità: «La malattia risulta associata al virus influenzale e quell’anno il numero di casi fu più alto nella popolazione non vaccinata. Oggi questo rischio è pressoché trascurabile: parliamo di un caso di malattia per milione di vaccinazioni».
L’invito a vaccinarsi viaggia diretto verso le orecchie degli over 65 affetti da altre malattie (tumori, diabete, cardiopatie, disturbi respiratori, insufficienze renali ed epatiche), delle donne che si trovano nel secondo e nel terzo trimestre di gravidanza, dei bambini e degli adolescenti reduci da una terapia con antinfiammatori non steroidei. A questo spettro di pazienti l’antidoto è offerto a titolo gratuito, mentre risulta raccomandato anche ai medici e a tutti i lavoratori che potrebbero trasmettere l’influenza a persone ad alto rischio di complicanze. Indicazioni utili da ribadire alla vigilia del picco influenzale, previsto tra dicembre e gennaio. Tra i medici, infatti, serpeggia il timore che in ragione delle notizie degli ultimi giorni e della forma “lieve” dell’epidemia registrata lo scorso anno (4,5 milioni gli italiani finiti a letto per l’influenza), molti rinuncino al vaccino.
A riprova della sua sicurezza, c’è da dire che i tre antigeni contenuti nel Fluad - l’H1N1, l’H3N2 e il B Yamagata - sono gli stessi autorizzati e inseriti in tutti i 68 antidoti che hanno ricevuto l’ok dall’Aifa per la stagione 2014-2015, con la determina 1058 dell’1 ottobre scorso. Qualora fosse provato un legame tra la somministrazione dei vaccini e i decessi, il problema potrebbe riguardare gli adiuvanti - aggiunti ad alcuni vaccini per potenziare la risposta immunitaria: si usano soprattutto sui pazienti anziani - o una contaminazione nel corso della linea di produzione. Nessun problema s’è registrato nei prodotti disponibili in farmacia.
Twitter @fabioditodaro
Fabio Di Todaro, La Stampa 29/11/2014