Giovanni Caprara, Corriere della Sera 29/11/2014, 29 novembre 2014
NEBBIA
La nebbia in Val Padana è dimezzata mentre in Campania e in altre zone costiere del sud aumenta, mostrandosi sempre più di frequente. Problemi a Napoli, sulla tangenziale, e a Capodichino dove da mercoledì sono stati cancellati oltre 20 voli. E disagi fino a Cagliari, con ritardi sui voli, specie all’alba. Mentre al Nord il fenomeno si registra sempre meno. Uno studio del Cnr pubblicato sulla rivista internazionale Atmospheric Environment precisa che negli ultimi vent’anni gli episodi nebbiosi nella pianura del Nord sono calati del 47%.
Qualcosa di analogo accade in California (con un calo del 45%), in una zona simile alla Val Padana, che continua ad essere una delle aree più inquinate d’Europa. «Ipotizziamo due cause — spiega Sandro Fuzzi dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr e responsabile della ricerca —. La prima che il tutto abbia origine dal riscaldamento globale; la seconda, meno credibile, che dipenda dal calo dell’inquinamento».
L’indagine, infatti, ha in parallelo dimostrato che negli ultimi decenni la concentrazione degli inquinanti nelle goccioline nebbiose si è ridotta dell’80% per un abbassamento delle emissioni di alcuni gas come anidride solforosa, ossidi di azoto, ammoniaca. Di conseguenza è diminuita l’acidità abbassando la minaccia al patrimonio artistico. Ma il danno per la salute rimane.
«L’aumento della nebbia al Sud non ha collegamenti con la diminuzione al Nord — nota Fuzzi —: la prima ha origini dal mare che porta maggiori dosi di umidità. Quella in Val Padana nasce dall’orografia del territorio che favorisce nella stagione invernale la stagnazione dell’aria intrappolando gli inquinanti nei bassi strati dell’atmosfera». Ma perché la nebbia adesso è più frequente al Sud? «La ragione — spiega Marina Baldi dell’Istituto di biometeorologia del Cnr — potrebbe essere un aumento della temperatura del Mar Tirreno. Negli ultimi anni il suo livello medio resta più elevato sino ad autunno inoltrato, ottobre e novembre, e questo favorisce la nascita della nebbia».
Giovanni Caprara