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 2014  novembre 29 Sabato calendario

OTTOMILA VITTIME L’ANNO A CAUSA DELL’INFLUENZA LA PSICOSI PUÒ FARNE DI PIÙ

Le telefonate alle farmacie sono cominciate ieri mattina. Tutte dello stesso tenore: «Scusi ho comprato da voi un vaccino antinfluenzale Fluad, mi può dire se apparteneva ai lotti che sono stati ritirati?».
«No, stia tranquillo, quei lotti non erano in commercio ma erano stati consegnati solo alle Asl».
I clienti chiudono la comunicazione sentendosi psicologicamente meglio, mentre le farmacie sono sollevate da responsabilità legate alla vendita di un prodotto finito sotto i riflettori.
Qualche farmacia, a scanso di equivoci, cancella dalle forniture il Fluad e lo sostituisce con altri vaccini. Sono sempre prodotti da Novartis, ma quello che importa è eliminare l’associazione di idee: Fluad=pericolo. Paradossalmente, proprio nelle città dove si sono avuti i decessi la gente neppure si accorge del problema.
Alla farmacia Fichera, di Siracusa, città dove si è verificato un decesso, non hanno venduto ancora neppure una fiala contro l’influenza. «Qui si vende il vaccino solo da fine dicembre, ci becchiamo il colpo di coda dell’influenza: oggi abbiamo 25 gradi, è quasi estate» spiega la dottoressa di turno.
A Termoli, un farmacista aggiunge: «I vaccini li distribuisce la Asl e in farmacia se ne vendono pochissimi. Sull’anziano morto ho sentito i soliti commenti pietosi: poveretto…».
A Milano, dove la campagna vaccinale è in pieno svolgimento, ci sono state invece tante telefonate di controllo da parte dei clienti. La Farmacia Ambrek aperta 24 su 24, ha perfino eliminato dalla lista degli acquisti il Fluad mentre la Bracco ieri, di quel vaccino non ne ha venduto neppure una fiala.
Il mercato è in stallo.
E anche i medici di famiglia sono al lavoro per capirne di più. La campagna vaccinale è appena partita e questo incidente di percorso complica le cose.
Rocco Cantatore, medico a Milano, teme che l’impopolarità dei vaccini possa danneggiare la gente che ne ha veramente bisogno. «Io non caldeggio il vaccino ma è quasi obbligatorio per la gente diabetica o con problemi polmonari: in questo caso l’influenza può essere letale».
Anche a Firenze, i duemila medici di base riuniti al Congresso nazionale della Simg, sfogliano i quotidiani nella speranza di capire di più del «caso Fluad». E si domandano: «Che facciamo? Cosa diciamo ai nostri pazienti?».
C’è preoccupazione e Ovidio Brignoli, vicepresidente della Simg, teme il rifiuto di massa per la vaccinazione. «Stiamo aspettiamo di capire se c’è nesso di casualità tra Fluad e morti sospette – spiega - Ma siamo convinti che vaccinazione sia un presidio importante per i soggetti a rischio, perché riduce gli eventi avversi gravi soprattutto nei pazienti anziani. Ogni anno l’antinfluenzale evita oltre 5 mila morti». Quindi, un eventuale «flop» della campagna di profilassi, legato al caso delle morti sospette, potrebbe avere effetti disastrosi. «Negli ultimi cinque anni - spiega Brignoli - si stima che siano morte 5.600 persone over 65 all’anno per complicanze legate all’influenza. E senza vaccino avremo il doppio dei decessi».
In Italia, l’influenza fa ancora paura. È la terza causa di decesso, seconda solo a patologie come l’HIV e la tubercolosi. Ogni anno in media 6-9 milioni di persone vengono colpiti dal virus dell’influenza e ben 8.000 trovano la morte per complicanze della malattia, una su tutte la polmonite.
Nel mondo, invece, l’influenza invernale uccide ogni anno tra 250.000 e 500.000 persone e l’Oms calcola che la vaccinazione riduca del 60% la morbosità e dell’80% circa la mortalità correlata all’influenza.