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 2014  novembre 29 Sabato calendario

IL SENSO DELL’ERGASTOLO


«Dio perdona. possono farlo anche gli uomini o il perdono è solo “cosa divina”?». Parte da questa domanda la lettera di tredici ergastolani che due donne hanno deciso di inviare a papa Francesco. Nadia Bizzotto, fa parte della Comunità Papa Giovanni XXIII, Francesca de Carolis è una giornalista. Insieme hanno raccolto gli interrogativi di tredici uomini che non hanno speranza di lasciare il carcere e si sono rivolti al pontefice per chiedere aiuto. Detenuti appartenuti in passato a varie organizzazioni criminali, che hanno compiuto un percorso di pentimento morale senza però collaborare con i magistrati. Quindi senza speranza di ottenere permessi e percorsi alternativi alla prigione. Condannati a una «pena di morte viva che non uccide all’istante, ma ti lascia in agonia senza che lo Stato si sporchi le mani di sangue perché ti ruba l’amore, ti mangia vivo, ti succhia la speranza, ti ammazza lentamente». E questo nonostante «alcuni di noi sono ormai giunti ad un livello di maturità tale da non dimenticare nemmeno per un istante il dolore delle vittime, con la certezza che non esistano pene in grado di rafforzare l’autorevolezza della legge o tali da raggiungere l’obbiettivo di cancellare il dolore delle vittime dei reati». Da questo parte il dubbio più lacerante: «Sapendo che per noi la pena non finirà mai, come può un uomo resistere e superare tutto questo? E dopo aver superato questa prova, può un uomo ancora considerarsi una persona normale, umana?».