Francesco Colamartino, MilanoFinanza 29/11/2014, 29 novembre 2014
IL CALCIO ARRIVERÀ A 1 MILIARDO DI DOLLARI IN INDIA E LA CINA LO INSEGNA A SCUOLA
Sono oltre un milione gli spettatori che hanno assistito finora alle partite del nuovo campionato di calcio indiano dell’Indian Super League (Isl), un torneo al quale partecipano anche diverse glorie italiane, tra cui Alessandro Del Piero e Marco Materazzi. In sole sei settimane, il torneo ha sorpassato in termini di presenze negli stadi il campionato italiano di Serie A, in un Paese, l’India, dove è sempre stato il cricket a fare la parte del leone.
Con una media di oltre 24 mila tifosi ogni match, l’Isl è al quarto posto dopo la tedesca Bundesliga, la English Premier League e la spagnola Liga. Un record, se si tiene conto del fatto che l’altra competizione calcistica indiana, la I-League, ha una media di cinquemila spettatori, con la metà delle squadre che, oltre ad avere seri problemi finanziari, non riesce a superare le tremila presenze sugli spalti. L’Isl vede fronteggiarsi otto squadre, che insieme cumulano una franchigia di 200 milioni di dollari, ed è sponsorizzato da attori di Bollywood e da famosi industriali.
Ma ad attirare l’attenzione sul campionato è soprattutto la presenza di pezzi da novanta del calcio internazionale che in Occidente sono ormai arrivati a fine carriera. Tra loro ci sono giocatori del calibro di Alessandro Del Piero e David Trezeguet, allenatori come Franco Colomba, Marco Materazzi e Zico. Attualmente la nazionale di calcio indiana è al 159esimo posto nella classifica Fifa (su 208 Paesi) ma le potenzialità sono enormi, visto che, secondo una recente ricerca basata sugli ascolti televisivi, tra il 2005 e il 2009 gli amanti del calcio in India sono aumentati del 60%, raggiungendo gli 83 milioni. Nonostante questo, nessuno si aspetta profitti dalle prossime stagioni del nuovo campionato, dal momento che i prossimi cinque anni saranno dedicati a investimenti e marketing e solo dopo incominceranno a vedersi le prime rupie. Lauti sponsor sono però già arrivati, soprattutto da Hero Motocorp, una società indiana che produce motocicli e scooter e che per l’Isl ha messo sul piatto 200 milioni di rupie all’anno. Ora i promotori del nuovo torneo si aspettano di veder crescere la franchigia complessiva a 400 milioni di dollari in pochi anni e prevedono di portare il valore del mercato calcistico indiano a 1 miliardo di dollari.
Ma il calcio sembra essere in forte crescita anche tra i confini dell’eterno rivale dell’India, la Cina. Notizia di venerdì 28 è che la materia calcistica sarà inserita tra gli insegnamenti delle scuole e le prestazioni degli alunni rientreranno tra le valutazioni complessive del rendimento scolastico. La decisione è stata presa dal governo del Paese, che attualmente si colloca al 99esimo posto nel ranking Fifa. La differenza rispetto all’India è che in Cina anche il calcio, come tutti i settori della vita del Paese, è pilotato dal potere politico per fini propagandistici e di prestigio. E questo porta con sé livelli astronomici di corruzione. Ma come l’India, anche la Cina ha deciso di puntare sui talenti stranieri, ingaggiando ad esempio Marcello Lippi come allenatore del Guangzhou Evergrand, il club vincitore dell’Asian Champions League nel 2013, posseduto per metà da Alibaba. Oggi a investire sempre di più nelle squadre della Super League cinese sono i grandi immobiliaristi cinesi e la lega stessa sta facendo molti soldi, grazie agli sponsor di big corporation come Samsung, Changan Ford Mazda e Volkswagen. Per questa stagione arriverà ad avere introiti per 300 milioni di yuan.
Francesco Colamartino