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 2014  novembre 28 Venerdì calendario

Sorpresa, crolla il mito dell’Oriente: Cina e Giappone si scoprono pessimi pagatori. I risultati del «Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento tra imprese a livello internazionale» evidenziano che gli intervistati in Asia e Pacifico registrano crediti insoluti pari al 36,2% del valore totale dei crediti derivanti da operazioni commerciali tra imprese

Il mito dell’Oriente vacilla sempre di più. Ai dati non proprio positivi della produzione e del comparto bancario cinese, si devono aggiungere aspettative negative nei tempi di pagamento delle fatture. In tutta la regione dell’Asia Pacifico. I risultati del «Barometro Atradius (gruppo assicurativo del credito diffuso in tutto il mondo) sui comportamenti di pagamento tra imprese a livello internazionale» evidenziano che gli intervistati in Asia Pacifico registrano crediti insoluti pari, in media, al 36,2% del valore totale dei crediti derivanti da operazioni commerciali tra imprese (media per le Americhe e per l’Europa: 38,4% e 36,4% rispettivamente).
A livello generale, secondo il 47,3% degli intervistati, i clienti sul mercato domestico indicano pressioni sulla liquidità. Le fatture emesse su clienti stranieri, invece, vengono pagate in ritardo prevalentemente a causa della complessità delle procedure di pagamento transfrontaliero. Per quasi un terzo degli intervistati in Asia Pacifico, tra l’altro, i clienti sul mercato domestico ed all’export pagano le fatture in ritardo come fonte alternativa di finanziamento. Ancora: il 4,4% dei crediti esigibili, derivanti da operazioni commerciali tra imprese, resta insoluto ad oltre 90 giorni dalla scadenza originaria della fattura, mentre la metà di tale valore viene stornato dai fornitori come inesigibile, conclusi svariati tentativi di recupero.
Per le imprese in Asia Pacifico questo significa perdere, in media, la metà del valore totale dei crediti esigibili ancora non pagati dopo oltre 90 giorni dalla data di scadenza del pagamento (media per le Americhe e per l’Europa: 35,0% e 51,9% rispettivamente). Il 46% delle fatture pagate in Cina superano i 30 giorni. E ormai «in Asia, la politica economica cinese», commenta Eric de Boogert, direttore Atradius Asia, «influenza fortemente l’intera regione. A causa della contrazione nelle importazioni e negli investimenti, le aspettative di crescita nella regione sono state aggiornate al ribasso. Le aspettative di crescita per l’India e l’Indonesia sono incerte».
In poche parole, appare sempre più chiara per l’Europa la necessità di tornare a guardare a un ciclo economico e di esportazione diretto a Est.