Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Quarantamila soldati israeliani, con un congruo numero di carri armati, sono schierati lungo il confine con la Striscia di Gaza. Sono stati spostati dalla Cisgiordania, dove Tel Aviv ha spedito altrettanti riservisti, richiamati a questo scopo. Israele entrerà o no nella Striscia, dando inizio a una guerra dalle conseguenze imprevedibili e scongiurata sempre, da una ventina d’anni in qua? Netanyahu, capo del governo israeliano, al potere da otto anni, non ha mai ordinato un attacco da terra. Ieri ha detto di volersi togliere i guanti quando si occupa di Hamas. Però il presidente uscente, Shimon Peres, ha anche dichiarato che se i palestinesi cesseranno di tirare razzi su Tel Aviv e sulle altre città, non vi sarà nessuna offensiva da terra. Un appello alla pace è arrivato anche dal presidente israeliano entrante, Reuven Rivlin.
• Per ora stanno agendo solo via aria, con incursioni aeree e di droni da parte israeliana e lancio di razzi da parte palestinese.
Sì. Gli israeliani chiamano l’operazione “Protective Edge”, “Margine protettivo”. Sostengono di aver compiuto su Gaza 160 raid in 48 ore, con 430 obiettivi colpiti e 43 morti. Sono state distrutte case di civili. Ci sono, tra le vittime, molti bambini. Hamas accusa, da Tel Aviv si risponde che sono gli stessi palestinesi a mettere i bambini sugli obiettivi che verranno probabilmente bombardati, cioè i palestinesi adopererebbero i piccoli come scudi umani. Le incursioni israeliane puntano anche su obiettivi mirati. Tra gli uccisi c’è Ashraf Yassin, già militante delle brigate Ezzedine al Qassam, (l’esercito di Hamas) avvistato e colpito nel centro di Gaza, a ovest del campo profughi di Nusseirat. Poi c’è Mohammad Shaaban, 32 anni, comandante della marina di Hamas: stava in macchina con altre due persone, gli israeliani hanno fatto saltare per aria l’automobile, ammazzando tutti e tre. Poi c’è Raed al-Attar, che fu tra i rapitori del caporale Ghilad Shalit. A Khan Yunis, un F 16 ha lanciato un missile contro la casa degli al-Kawara, famiglia di terroristi legata ad Hamas. Sette morti, tra cui due bambini. Cinque uomini rana palestinesi che a Ziqim stavano risalendo dalla costa con lanciarazzi Rpg sono stati individuati e soppressi. Gli israeliani, oltre a dar la caccia agli esponenti di spicco di Hamas, cercano di colpire i tunnel, dove i palestinesi tengono nascosti lanciarazzi e mortai, oltre ai loro capi. I tunnel vengono individuati dai satelliti, si incrociano poi le informazioni provenienti dai sensori hi-tech con quello che si sa da spie e informatori. Gli iraniani, via Sudan, sono riusciti a rifornire Hamas di missili Al-Fair 5, dalla gittata molto lunga.
• Quanto lunga?
Hanno raggiunto perfino il porto di Haifa, che sta a 160 chilometri da Gaza. Tel Aviv si trova a 110 chilometri, è a portata di mano dell’offensiva palestinese e infatti sulla capitale sono piovuti parecchi missili, senza però uccidere nessuno. Un buon trenta per cento è stato intercettato dallo scudo detto “Iron Dome” (“Cupola d’acciaio”). Sette razzi sono statio tirati sulla centrale nucleare di Dimona, nel deserto del Negev. Senza conseguenze: tre sono stati intercettati in volo, gli altri quattro sono precipitati in zone deserte. La pioggia di missili (146 ordigni in tutto), oltre a Tel Aviv, ha colpito Haifa (un razzo R160), Ashdod (con 12 razzi del tipo 38Grad), Ashqelon, Gerusalemme (quattro M75), Hadera, Zichron Yaakov, Cesarea (due M302). È stato preso di mira anche l’aeroporto Ben Gurion.
• Quante probabilità ci sono che, giunti sull’orlo dell’abisso, ci si tiri indietro, si sottoscriva una tregua, si torni alla pace?
Israa al-Mudallal, ex portavoce del governo di Hamas, esclude una soluzione diplomatica. «Il cessate il fuoco è inimmaginabile a causa dell’inaffidibilità dello stato ebraico». S’è arrivati a questo punto attraverso una serie di provocazioni e di delitti: i moderati di al Fatah decidono di formare un governo di unità nazionale con i terroristi di Hamas, Israele risponde mandando tremila coloni in Cisgiordania, allora i palestinesi ammazzano tre seminaristi israeliani, a cui gli israeliani rispondono rapendo un ragazzino palestinese, costringendolo a bere benzina, poi dandogli fuoco. Gli israeliani forse sono tentati dalla particolare debolezza politica di Hamas in questo momento: Damasco è persa per via della guerra civile siriana, in Egitto comanda un generale non nemico di Israele. D’altra parte, Tel Aviv esita a eliminare Hamas: dopo Hamas potrebbero arrivare fondamentalisti assai più terribili.
• Il mondo sta a guardare?
Ci sono appelli da tutte le parti. La Lega Araba chiede una riunione urgente su Gaza al Consiglio di sicurezza dell’Onu.
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