Claudia Cervini, MilanoFinanza 10/7/2014, 10 luglio 2014
BANCA ETRURIA CONTATTA CARIPARMA
Il capitolo aggregazione andrà avanti a spron battuto per la Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, e terrà banco anche nei prossimi cda (i consiglieri torneranno a riunirsi il prossimo 27 luglio). Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza gli advisor dell’operazione (richiesta a gran voce dalla Banca d’Italia) hanno bussato a un’altra porta, quella di Cariparma, avviando contatti informali. Il matrimonio con l’istituto controllato da Crédit Agricole sarebbe gradito ai piani alti del management aretino per il modello di banca territoriale e perché ritenuto un istituto di elevato standing. Il piano industriale 2014-2016 dell’istituto transalpino non prevede però acquisizioni per linee esterne, ma soltanto una crescita organica. Inoltre nel settore circolano dubbi sul fatto che i francesi possano tornare a investire con decisione nelle banche italiane, ma ogni opportunità andrà valutata caso per caso. Intanto proseguono anche i contatti con la Popolare di Bari che, al momento, è alle prese con il salvataggio di Banca Tercas, di cui acquisirà il 100% entro la fine dell’estate. Uno sforzo importante per la Popolare pugliese che tuttavia è stato alleggerito anche dall’intervento del Fondo interbancario di garanzia sui depositi che provvederà a un versamento di 265 milioni di euro. Nella rosa dei possibili cavalieri bianchi c’è anche la Banca Popolare dell’Emilia Romagna che, per il modello partecipativo che la caratterizza e anche per la forte presenza territoriale in Emilia Romagna, in Abruzzo, in Campania e in Sardegna, sarebbe particolarmente gradita ai vertici dell’istituto aretino. Ma, come già ricordato, il piano industriale 2012-2014 della Bper prevede l’incorporazione di tre istituti (Banca Campania, la Popolare del Mezzogiorno e la Popolare di Ravenna) e al momento la banca non pare interessata a concludere nuove operazioni. Ubi Banca, non sembra parimenti interessata agli sportelli dell’istituto aretino e, in ogni caso, non sembrerebbe disposta a formulare una proposta molto diversa da quella della Vicenza. Per osservare sviluppi concreti in questa direzione bisognerà, con ogni probabilità, attendere ottobre quando, archiviati asset quality review della Bce e gli stress test, le banche potranno uscire allo scoperto e pensare anche a irrobustirsi facendo shopping. Dal consiglio di amministrazione di Banca Etruria riunitosi ieri non è emersa, invece, la nomina del nuovo direttore generale che andrà a sostituire Luca Bronchi. La motivazione è legata al fatto che alcuni dei tre candidati rimasti in lizza non hanno ancora risolto il vincolo contrattuale con la precedente banca. La nomina dovrebbe arrivare già nel corso della prossima settimana e, al più tardi, verrà decisa e comunicata al termine del prossimo 27 luglio. Ieri, invece, il consiglio di amministrazione di Banca Etruria ha cooptato Claudio Salini come consigliere di amministrazione. Salini, ex Consob, ricopre attualmente la carica di presidente della controllata Banca Federico del Vecchio: per lui si tratta di un rientro nel consiglio di amministrazione di Banca Etruria. La nomina avviene a seguito della recente scomparsa del consigliere Felice Emilio Santonastaso. Il titolo di Bpel ha chiuso la seduta cedendo l’1,62% a 0,7 euro. Nonostante la giornata negativa, l’azione sta tornando progressivamente ai livelli precedenti l’opa amichevole tentata dalla Banca popolare di Vicenza, con cui si è interrotta qualsiasi trattativa in merito.
Claudia Cervini, MilanoFinanza 10/7/2014