Caterina Soffici, il Fatto Quotidiano 10/7/2014, 10 luglio 2014
CACCIA ALLE STREGHE AL TEMPO DI INTERNET
Bruciate vive, lapidate, decapitate e torturate. Le streghe sono ancora nel mirino dei fanatici religiosi e le persecuzioni, i processi sommari e le esecuzioni capitali sono in aumento. Lo dicono i dati dell’Unicef e dell’Onu e a leggere i rapporti e i casi di cronaca sembra davvero di fare un salto nel passato, roba da Medioevo e da secoli bui, quando la stramberia era spesso confusa per stregoneria e le donne erano facili prede alle quali addossare la responsabilità di fenomeni inspiegabili, mancate guarigioni, pestilenze e disgrazie.
Un’inchiesta pubblicata dal New York Times ci racconta di cosa succede nel mondo nel XXI secolo e le cronache assomigliano molto a quelle seicentesche della caccia alla streghe di Salem. Africa, Pacifico e America Latina sono i luoghi dove la stregoneria ha una recrudescenza e i ricercatori dell’Agenzia per i rifugiati e i diritti dell’uomo dell’Onu parlano di migliaia di omicidi riconducibili al fenomeno della caccia alle streghe e addirittura milioni di episodi di persone messe al bando dalle proprie comunità e picchiate per lo stesso fenomeno. E grazie alla globalizzazione il fenomeno si sta internazionalizzando. Mentre fino a qualche anno fa gli episodi di magia nera e di persecuzione contro presunti untori o portatori di malocchio rimanevano circoscritti in remoti paesi che siamo abituati a pensare come terzo o quarto mondo, adesso anche in America e a Londra si cacciano le streghe.
Jeff Crisp, funzionario dell’agenzia per i rifugiati dell’Onu, spiega: “Sta diventando un problema globale. È una forma di persecuzione e violenza che si diffonde come un virus”. Secondo il londinese Guardian negli ultimi 10 anni in Gran Bretagna c’è stata un’impennata di casi di abusi su bambini, accusati di esser portatori di malocchio, posseduti dal maligno o sotto incantesimo. Sarebbero 81 i casi accertati, in particolare tra le comunità di immigrati africani. Presso alcune culture i bambini che piangono troppo di notte, che si comportano in modo strano o che si ammalano, potrebbero esser vittime di un sortilegio e quindi su di loro vengono applicate pratiche magiche e violenze per scacciare il maleficio.
Nel 2010, in un appartamento di East London, il 15enne Kristy Bamu è stato torturato e ucciso dalla sorella maggiore e dal fidanzato, congolesi, che lo accusavano di essere vittime di un malocchio perché aveva bagnato il letto. Ma nella globalizzazione della stregonerie, si legge anche che in gennaio, nel Queens (New York) un uomo è stato arrestato per percosse alla fidanzata e alla figlia. Carlos Alberto Amarillo ha spiegato alla polizia che doveva farlo perché le due donne sono streghe che gli avevano fatto un rito voodoo. Armadillo è dietro le sbarre ed è in terapia psichiatrica, perché il fatto è successo in Nord America. Fosse stato in Africa, o nel Pacifico, le due donne sarebbero finite male. L’anno scorso in Papua Nuova Guinea in un linciaggio di gruppo è stata uccisa una giovane madre di 20 anni, Kepari Leniata, sospettata di praticare la magia nera. Ma per un caso che emerge decine rimangono sotto la superficie.
In Nigeria invece i bambini un po’ troppo vivaci o strani vengono abbandonati dalle famiglie perché posseduti dal demonio: si stima che siano tra i 25mila e i 50mila i minori ripudiati che vivono per le strade della capitale Kinshasa. Le vittime della caccia alle streghe sono per la maggior parte donne, ma talvolta vengono uccisi o torturati anche gli uomini. Il rapporto è di 1 a 5. La brutalità è incredibile. Le vittime sono spesso bruciate vive (è accaduto in Nepal), oppure picchiate a morte (in Colombia), oppure lapidate o decapitate (in Indonesia e nell’Africa subsahariana).
Autori delle violenze sono santoni locali che vogliono aumentare il proprio prestigio presso le comunità e si incaricano di cacciare gli spiriti maligni e il malocchio. Oppure membri di chiese animiste, santoni, profeti di vario tipo che si spacciano per cacciatori di streghe contro il dominio del maligno. Secondo dati Onu dal 2000 in poi il fenomeno ha avuto un’impennata e sta dilagando anche in aree dove prima queste credenze non avevano attecchito. Nel 2013 un tribunale dell’Arabia Saudita ha condannato 2 cameriere asiatiche a mille frustate e 10 anni di prigione con l’accusa di aver fatto un incantesimo contro i propri datori di lavoro. Il regno saudita è uno dei luoghi dove la caccia alle streghe è arrivata ultimamente. Come nel Medioevo i bersagli sono sempre persone deboli, povere che vivono al margine della società. Sovrappopolazione, rapida urbanizzazione, crescente povertà sono il denominatore comune. E come nei processi sommari di Salem, anche adesso è sempre l’emarginazione il motivo scatenante.
Caterina Soffici, il Fatto Quotidiano 10/7/2014