Michele Farina, Corriere della Sera 10/7/2014, 10 luglio 2014
CLOONEY SPOSO FURIOSO
Il Clooney furioso è quello che risponde ai giornali. «Lo faccio di rado – scrive l’attore in una lettera aperta indirizzata al tabloid britannico Daily Mail –. Sono figlio di un giornalista, accetto gli inconvenienti che la libertà di stampa può arrecare alla mia vita privata». E allora? «Se si fossero inventati che Amal è incinta, o che ci sposeremo sul set di Downton Abbey avrei lasciato perdere». Ma questa volta George Clooney risponde. Non si tratta delle «solite idiozie ma di questioni più importanti». Questioni di principio e di sicurezza. Clooney, 53 anni, sposerà a settembre Amal Alamuddin, attivista e avvocato dei diritti umani di 17 anni più giovane, londinese nata a Beirut. Il padre, Ramzi, appartiene a un’influente famiglia libanese di drusi (religione di derivazione islamica che tende a disapprovare le nozze con «esterni»). Tuona Clooney: «Quelli del Mail si sono inventati che la madre di Amal è contraria al nostro matrimonio per motivi religiosi. Hanno scritto che lei lo va dicendo a mezza Beirut. E che si scherza su tradizioni druse che finiscono con la morte della sposa». Scrive George: «Sottolineo: la morte della sposa». Per l’attore è una bugia irresponsabile: la futura suocera, Baria, nota giornalista, «non è drusa e non è contro il matrimonio». Ma la cosa che più conta per il George furioso è un’altra: «Giocare con differenze religiose che non esistono è molto pericoloso. Abbiamo familiari in tutto il mondo e infiammare gli animi per vendere giornali è criminale». Il Mail ha chiesto scusa. Gli sposi possono pensare alla cerimonia. Tutti a Beirut dunque? I drusi aspettano George a braccia aperte. Ma il Lago di Como è più sicuro.