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 2014  luglio 10 Giovedì calendario

UNICREDIT RIVOLUZIONA LA RETE

Unicredit è pronta a sistemare un nuovo tassello del piano industriale. La banca guidata da Federico Ghizzoni a partire dal 3 novembre inaugurerà il nuovo modello di rete commerciale, in risposta al difficile contesto di mercato e ai numerosi cambiamenti in atto. Il modello va di pari passo con una nuova offerta in termini di prodotti e servizi alla clientela (dall’Rc Auto agli elettrodomestici venduti agli sportelli fino a una forte spinta all’intermediazione immobiliare), e con una revisione della rete di agenzie, sempre più snelle e digitalizzate dove, al posto dei cassieri, ci saranno nella maggior parte dei casi specialisti di investimento e consulenti per le attività di base. Al progetto è destinato un investimento complessivo di 1,5 miliardi di euro nei prossimi due anni (cioè al 2016) e che permetterà, secondo l’amministratore delegato Federico Ghizzoni una crescita media annua dei ricavi del gruppo tra il 4% e il 5% fino al 2018 quando è previsto il raggiungimento di un utile di 2 miliardi di euro. Le strategie retail sono state illustrate dal presidente dell’istituto Giuseppe Vita, dall’ad Ghizzoni, dal direttore generale Roberto Nicastro e dal country chairman per l’Italia Gabriele Piccini di fronte agli oltre 5.200 dipendenti della rete commerciale della banca riuniti al Palaolimpico di Torino.
«Come già previsto nel piano industriale, chiuderemo 400 sportelli, mantenendo un forte presidio sul territorio con 3.100 filiali attive», ha spiegato Piccini. «Di questi 1.200 saranno flessibili e aperti a giorni e orari alterni, estendendo ad alcune agenzie l’apertura anche al sabato», prosegue il country chairman. «Questa flessibilità di orari permetterà di ridurre l’impatto dei costi operativi», prosegue Piccini. Anche i ruoli in agenzia verranno semplificati. Le filiali accoglieranno infatti un direttore, specialisti di investimento e consulenti per le attività di base, mentre scompariranno le casse (sostituite dagli atm intelligenti, affidati ai consulenti di agenzia). Un piano che non avrà ulteriori ripercussioni sul fronte occupazionale rispetto a quanto già emerso nei giorni scorsi. «Abbiamo siglato pochi giorni fa un accordo coi sindacati che prevede uscite incentivate per 2.400 colleghi, ma al contempo siamo impegnati a convertire da tempo determinato a indeterminato i contratti di 700 giovani nel 2014, mentre assumeremo 800 giovani l’anno prossimo», prosegue Ghizzoni. «Avranno tutti un contratto bancario e beneficeranno di tutto il welfare previsto», chiosa l’ad. La novità principale del piano chiamato «Open la banca è del cliente» è l’apertura alla vendita di prodotti lontani dal tradizionale business bancario. La banca punterà con la nuova società «Unicredit Subito Casa» sull’intermediazione immobiliare. Sul sito internet della società sono già presenti mille alloggi in vendita che saliranno a10 mila entro dicembre. Il progetto punta a incrociare domanda e offerta a favore dei 10 milioni di clienti del gruppo. La spinta sul segmento immobiliare avverrà a tutti i livelli «con l’obiettivo di portare la quota di mercato nel comparto mutui dal 15 al 20% entro il 2015», specifica Piccini. Nelle filiali sarà possibile trovare anche elettrodomestici e prodotti hi-tech in genere «con l’obiettivo di semplificare la vita al cliente che troverà in banca sia il prodotto sia lo strumento per finanziarlo», illustra Piccini. «Una risposta a tono rivolta a chi cerca di disintermediare il business bancario», incalza Piccini riferendosi alla polemica sorta con la grande distribuzione organizzata. In questa direzione sono già nate partnership con Apple, Smart, Piaggio e Samsung. A ottobre Unicredit, in partnership con Allianz, avvierà la proposta di coperture assicurative RC auto per i veicoli dei propri clienti con l’obiettivo di raggiungere 500 mila assicurati. A margine dell’evento Ghizzoni si è espresso anche su temi che riguardano da vicino il gruppo. «Non mi risulta che ci sia un tavolo specifico per la quotazione delle Ferrovie. UniCredit svolge un’attività di advisory a tutto campo anche per il ministero del Tesoro, ma al momento un deciso passo avanti sull’ipo di Ferrovie non mi risulta».
Claudia Cervini, MilanoFinanza 10/7/2014