Andrea Marcenaro, Panorama 10/7/2014, 10 luglio 2014
MA QUANT’È CHIC IL RECALCATI
Bravo lo era già da trentenne. Sarà stato il 1992, quando il professor Franco Fergnani gli concesse l’onore di tenere una serie di lezioni di filosofia morale all’Università Statale di Milano. Ora è una stella, il genio lacaniano valorizzatore del Telemaco renziano, contro l’Edipo più che mitico del ’68. Che Massimo Recalcati sarebbe diventato più che bravo lo si comprese a tutto tondo soltanto il 6 aprile 2014, novantesimo della nascita di Eugenio Scalfari. Lo psicanalista tempestoso, scrivendo su Repubblica, lodò il coraggio del fondatore di Repubblica e ne inquadrò il desiderio d’avventura, oltre che quel suo fuoco illuminista che «è l’ispirazione fondamentale da cui è nata l’impresa straordinaria di Repubblica». Che un pizzico ruffiano, dice magari uno. E invece no.
Egli ha il giubbotto di pelle nera su maglia nera e barba di tre giorni. E un pedigree come si deve. Che chissenefrega infatti, alla fin fine, se Recalcati abbia detto di Telemaco che il ragazzetto insisteva nel porre la differenza tra generazioni e nell’attendere il padre per esserne un giusto erede. Più importante è aver sancito, prima, la seguente: «II successo del politico dipende anche dal modo in cui riesce ad agganciare la spinta pulsionale. Berlusconi su questo aspetto ha fatto il suo successo, proponendo a tutti un godimento senza limiti e capace di aggirare la legge della castrazione. La sua è perversione». Che non sarà magari un’ideona come quella di Telemaco, ma ha portato parecchi punti.
Aperto al mondo, anzi, da un convegno a un talk-show, da Fabio Fazio alla Lilli Gruber. E disponibile con chi lo chiede. Laura Boldrini gliel’ha chiesto e Recalcati ha risposto. Si è sobbarcato un trasferimento fino al castello di Titignano per tirarle su il morale. Lui, Gad Lerner ed Elena Montecchi. Poi è stato tutto un viaggio tra padri che si confondono coi figli, figli che si confondono con le madri, padri che raccontano ai figli ciò che non dovrebbero, adulti permeabili, giovani impermeabili e dialettiche edipiche incancrenite. Se Boldrini ci abbia capito qualcosa, questo non è dato saperlo. Ma dicono che Recalcati sia stato un fenomeno.