Nino Sunseri, Libero 10/7/2014, 10 luglio 2014
LA SARAS DI MORATTI PARLERÀ SOLO RUSSO
Saras in grande spolvero a Piazza Affari: Il titolo chiude a 0,98 (1,04%) dopo essersi arrampicato oltre la soglia di un euro. A muovere gli acquisti un report di Société Générale che immagina un rapido passaggio della raffineria sarda di proprietà della famiglia Moratti sotto il cappello di Rosneft. Per gli analisti il gruppo russo (che già possiede il 21%) potrebbe decidere di sfruttare la debolezza del titolo per prendere il controllo totale della società. Operazione, ovviamente, concordata con la famiglia Moratti ancora titolare del 50% delle azioni.
«A seguito del recente calo le quotazioni Saras trattano al target di prezzo da noi individuato a 0,98 euro commentano gli esperti della banca francese pertanto abbiamo rivisto in positivo la raccomandazione sul titolo». Secondo Socgen la società potrebbe essere uno dei cavalli dell’estate.
Rosneft ha rilevato il 21% ad aprile dell’anno scorso pagando 1,37 euro per azione. Per chiudere l’operazione potrebbe offrire lo stesso prezzo. Un premio del 40% rispetto al valore attuale.
Per la Borsa una buona notizia perché l’acquisto della quota dei Moratti determinerebbe immediatamente l’obbligo dell’Opa. Un po’ di soddisfazione per il mercato dopo le tante amarezze riservate dall’investimento. La Saras, infatti, fu quotata nel 2006 a sei euro. Un prezzo che non ha mai più rivisto. Per il gruppo russo l’operazione non sarebbe particolarmente costosa. Circa un miliardo per acquistare i titoli che ancora non possiede ed eventualmente, togliere la società dal listino.
Per la famiglia Moratti sarebbe la fine del sogno imprenditoriale iniziato quasi settant’anni fa dal vecchio Angelo, papà di Massimo e Gianmarco. Negli anni i rapporti fra i due fratelli si sono appannati. Hanno diviso le loro sorti rompendo la Angelo Moratti Sapa, la cassaforte che conservava il 50% di Saras in possesso della dinastia. Adesso ognuno dei due rami possiede il 25%. Secondo le voci che girano a Piazza Affari il blitz di Roseneft potrebbe essere imminente. Sia perchè l’ingresso dei russi risale già allo scorso anno e quindi il rodaggio è finito, ma soprattutto perchè la raffineria di Sarroch, a Cagliari ha in cantiere un rilevante piano di investimenti a partire dall’autunno. Probabilmente i fratelli Moratti decideranno di uscire prima.
In questa ottica il bond da 175 milioni annunciato ieri dalla società potrebbe essere l’ultimo atto dell’attuale gestione. Il prestito avrà durata di cinque anni al tasso del 5%. Un rendimento decisamente interessante per l’acquirente. Ma un po’ costoso (molto costoso) per l’emittente. Le indiscrezioni parlavano di un’offerta da 500 milioni. Probabilmente Banca Imi, per trovare sottoscrittori ha dovuto alzare il tasso e ridurre il quantitativo dei titoli offerti. Anche questo è un segnale.