Filippo Grimaldi, La Gazzetta dello Sport 10/7/2014, 10 luglio 2014
FERRERO: «IO E MIHAJLOVIC SIAMO LA COPPIA PIU’ BELLA DEL MONDO»
Presidente Ferrero, oggi comincia l’avventura. Primo incontro con la squadra e via al raduno. Un regalo ai sampdoriani? «Ho contattato Cambiasso, ma non giocherà più in Italia per non tradire l’Inter. Posso però anticipare che porterò al Ferraris il premio Oscar Natalie Portman. Sarà la madrina blucerchiata».
Lei è sul set da sempre…
«Recitavo già da bambino, ricordo quando andavo a parlare con Alain Delon…».
Perché questo innamoramento (tardivo) per il calcio e la Sampdoria?
«Devo contraddirla. Io sono romano del Testaccio, il quartiere dov’è nata la Roma. Nel tempo, mi hanno offerto praticamente tutte le squadre del Sud, Bari e Salernitana comprese, oltre a Bologna e persino Fiorentina. Non volevo però sembrasse mia intenzione imitare Vittorio Cecchi Gori».
Un’eredità pesante, la sua. I Garrone hanno salvato la Samp dal fallimento gestendola dal 2002 a un mese fa.
«Edoardo Garrone è un gran signore, la sua è una famiglia perbene. Non mi reputo più bravo di lui, ma ora voglio mettere a posto questa meravigliosa azienda che perdeva tantissimi soldi, forse perché lui delegava molto , a differenza mia, che non ho consiglieri. Io non faccio finanza, ma impresa».
Lei ha iniziato tagliando gli stipendi dei dipendenti.
«Si chiama ottimizzazione. O spending review, come insegnava il professor Monti».
Ne ha fatto le spese pure un certo Ariedo Braida.
«Lo amo. È una persona fantastica, ma non posso permettermi uno che avrebbe dovuto prendere 1,6 milioni. Ne vale 3, però qui mi serve una 500 Abarth: bassa cilindrata, prestazioni elevate. Lo ringrazio. Spero di incontrarlo nella prossima vita, un po’ meno esoso e più fattivo».
Calcio e cinema sembrano due mondi molto diversi?
«Sto recitando nel film della mia vita. Reputo il calcio molto simile al cinema o alla tv. Una fiction dura come una partita. Mihajlovic è il nostro Don Matteo, l’eroe Samp».
Lei parte da quasi 14 mila vecchi abbonati che hanno rinnovato la loro passione.
«Li ringrazio , ma ne voglio il doppio allo stadio, con quei colori meravigliosi e quell’uomo con la pipa in bocca, come faceva mio nonno. Questa Samp vi farà divertire. E mi fermo qui. Il mio motto è: “Volare basso e schivare il sasso”».
Genova è una città diffidente con chi viene da fuori.
«Al sindaco Doria e alle istituzioni dico: fatemi lo stadio. Questa città va svegliata».
I prossimi passi?
«Innanzitutto ringrazio chi mi sta intorno. Osti, Pecini, gli avvocati Romei e Ciccozzi. Poi voglio riportare i tifosi contrari alla tessera in trasferta, garantirò io per loro. E poi la legge-Maroni va cambiata. Perché schedare tutti?».
Cosa ha promesso a Mihajlovic per restare?
«Lui ha fatto promesse a me. Deve vincere con sei squadre (le romane, Juve, Napoli, la Viola e il Genoa, ndr ). Sinisa è un grande uomo, entrambi veniamo dal nulla. Potrebbe essere il papà dei giocatori, io la mamma. Siamo la coppia più bella del mondo».
Criticità blucerchiate?
«Serve una via d’uscita agli allenatori pagati che stanno a casa e ai procuratori. Via la gente improbabile dalle mie aziende. Rossi non ha voluto fare una transazione, allenerà i fuori rosa. Romero? È il momento giusto per trovare uno squadrone».