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 2014  luglio 10 Giovedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LA GUERRA D’ISRAELE


REPUBBLICA.IT
Nella Striscia la realtà è drammatica, la popolazione (2 milioni di persone) ha praticamente passato la notte in bianco: i raid si sono susseguiti uno dopo l’altro. Dall’avvio dell’operazione, l’esercito ha annunciato di aver centrato oltre 750 siti di Hamas - tra questi la casa di un comandante che rapì il soldato israeliano Gilad Shalit - inclusi 31 tunnel e 60 lanciatori di razzo. "Abbiamo raggiunto 326 obiettivi a Gaza durante la notte portando a 750 il numero totale di obiettivi di Hamas colpiti dall’esercito dall’inizio dell’operazione ’Border Protection’, ha detto Peter Lerner, un portavoce dell’esercito. "Più di 20 mila soldati riservisti sono stati chiamati, ma un attacco di terra sarà l’ultima opzione solo se la riterremo necessario", ha aggiunto. Intanto i cari armati di Tsahal sono ammassati al confine con la striscia di Gaza mentre fonti israeliane fanno sapere che l’invasione potrebbe avvenire entro due o tre giorni.
La risposta di Gaza. Hamas punta alle centrali nucleari. Il braccio armato afferma di aver attaccato stamane con razzi M 75 la città di Dimona (nelle cui vicinanze si trova la centrale atomica israeliana) e la base aerea di Ramon, vicino a Mitzpe Ramon. Questi obiettivi sono situati nel Neghev, a 90-100 chilometri da Gaza. La radio militare ha riferito che due razzi sono caduti in zone aperte vicine a Dimona e un altro presso Mitzpe Ramon. Da Gaza sono stati lanciati 105 razzi: 82 sono caduti in territorio israeliano e di questi 21 sono stati intercettati in volo. Gli altri sono caduti in zone aperte. In meno di 3 giorni 365 razzi da Gaza: uno ogni dieci minuti. Hamas possiede circa 10 mila missili nell’enclave palestinese.
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Per ora non ci sono vittime - gli ultimi tre ordigni, caduti in nottata, hanno ucciso solo una decina di mucche secondo il sito Ynet - ed è dovuto al sistema antimissili Iron Dome che ha riportato un 90% di successo.
Gaza, 160 raid aerei degli israeliani
Leader arsenale Hamas ucciso in raid Israele a Gaza. L’esercito israeliano ha ucciso Ayman Siam, a capo dell’arsenale dei razzi di Hamas a Gaza. Lo riporta il quotidiano Haaretz, precisando che si tratterebbe del membro di Hamas di più alto grado ucciso dall’inizio dell’operazione ’Margine protettivo’ tre giorni fa. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Maan, però, il ministero della Salute di Gaza ha smentito la notizia della morte di Siam.
Convocata riunione sicurezza. Una riunione del gabinetto di sicurezza di Israele, presieduta dal premier Benjamin Netanyahu, è stata convocata per discutere la situazione a Gaza. Osama Hamdan, una delle figure di spicco di Hamas a Gaza, ha denunciato che Israele si rifiuta di negoziare un nuovo accordo di cessate il fuoco. Lo riferisce il sito web dell’israeliano Haaretz senza specificare se Hamas abbia offerto di porre fine al lancio di razzi. Ieri il presidente uscente Shimon Peres ha avvertito che l’invasione della Striscia di Gaza, "può ancora essere evitata", ma a patto che venga posto fine immediatamente al lancio di razzi dall’enclave.
Onu: situazione fuori controllo. "Sono allarmato dalla nuova ondata di violenza che ha travolto Gaza, il sud di Israele e la Cisgiordania, inclusa Gerusalemme est. Questo è uno dei test più critici che la regione ha affrontato negli ultimi anni", ha detto il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon alla riunione del Consiglio di sicurezza. "Il deterioramento della situazione a Gaza sta portando a una spirale verso il basso che potrebbe rapidamente sfuggire al controllo di chiunque", ha aggiunto Ban parlando con i giornalisti al Palazzo di Vetro, "più uUrgente che mai trovare un terreno comune per un ritorno alla calma e a un accordo di cessate il fuoco".
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Abu Mazen: Guerra contro il popolo. Il leader palestinese Abu Mazen - che ha detto di essere in contatto con l’Onu e l’Egitto - ha attaccato duramente Israele minacciando il ricorso alle agenzie internazionali, compresa la Corte penale dell’Aja. "Gli eventi di queste ore non sono una guerra contro Hamas, ma una guerra contro il popolo palestinese. Partita da Hebron, passata a Shufat e adesso a Gaza", ha sottolineato, riferendosi sia alle operazioni israeliani in Cisgiordania, dopo il rapimento e l’uccisione dei tre ragazzi israeliani, sia al ragazzo palestinese sedicenne, Mohammed Abu Khdeir, arso vivo nel sobborgo di Gerusalemme da estremisti ebrei. Ma oggi sono stati liberati i tre dei sei ebrei sospettati di aver partecipato alla sua uccisione. Il loro avvocato difensore, Adi Keidar, ha sostenuto alla radio militare che l’arresto di questi tre "era infondato dal primo momento". Gli altri tre sospetti, secondo la polizia, hanno confessato di aver commesso il delitto e lo hanno ricostruito nei suoi dettagli.
Raid israeliani sulla striscia di Gaza, colpiti i siti strategici di Hamas
L’Egitto apre i valichi per i feriti. Le autorità egiziane hanno riaperto il valico di Rafah con la Striscia di Gaza per consentire l’ingresso nel paese dei palestinesi rimasti feriti nei raid. Gli ospedali nel Sinai settentrionale sono stati posti in "stand-by", riferisce l’agenzia Mena. Il valico di Rafah, l’unico che aggira il confine con Israele per raggiungere Gaza, in genere è chiuso e le autorità giustificano la misura con i pericoli rappresentanti da jihadisti attivi sul territorio egiziano.
Reazione internazionale, Iran: Israele si pentirà dell’operazione che conduce contro la Striscia di Gaza. Lo ha detto il vice ministro iraniano degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian. "Il regime sionista - ha detto, citato da PressTv - non deve pensare di poter continuare a condurre i suoi attacchi contro Gaza approfittando della situazione nella regione". "Presto la resistenza palestinese farà pentire Tel Aviv dei suoi attacchi". Nel frattempo Francia e Italia hanno invitato i propri cittadini a limitare gli spostamenti e ad "attenersi scrupolosamente alle misure cautelative".

CORRIERE.IT
«La tregua con Hamas non è in agenda». Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu parlando ai membri della commissione affari esteri del Parlamento. Per ora, quindi, niente cessate il fuoco. Mentre viene smentita l’uccisione, da parte dell’esercito, di Iman Siam, il responsabile dell’arsenale dei razzi di Hamas.
«Cessate il fuoco»
Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, intervenendo al Consiglio Sicurezza ha lanciato un appello per il ritorno alla calma: «È più urgente che mai trovare terreno comune per ritornare alla calma e ad un cessate il fuoco» a Gaza, ha detto. Ban ki-Moon condanna il lancio di razzi da Gaza, ma denuncia anche come «l’eccessivo uso della forza da parte di Israele sia intollerabile». Il segretario generale ha parlato con il premier israeliano Benyamin Netanyahu e con il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen e ha chiesto di fare il possibile per «evitare il rischio di una ulteriore escalation».«Il mio interesse primario è quello di proteggere i civili», ha aggiunto. «Ancora una volta - ha sottolineato - i palestinesi si trovano in mezzo tra l’irresponsabilità di Hamas e la dura risposta di Israele».
Bilancio
È salito a 81, intanto, il numero dei palestinesi uccisi negli ultimi tre giorni nei raid aerei dell’esercito israeliano a Gaza. Lo riferisce il ministero della Salute di Gaza, precisando che circa la metà delle vittime sono donne e bambini. Il presidente palestinese Abu Mazen ha definito la situazione a Gaza un vero genocidio.
L’allarme della Farnesina
La Farnesina ha raccomandato gli italiani a «limitare gli spostamenti» e ad «attenersi scrupolosamente alle misure cautelative». Inoltre, si suggerisce agli italiani presenti nelle aree meridionali a ridosso della Striscia di Gaza o che intendano recarvisi, di «avere chiare le locali procedure di sicurezza e in particolare di poter sempre accedere con breve preavviso a rifugi anti-missili».
Lanci di razzi contro Israele
Israele, a quanto si è appreso, sta iniziando le operazioni di schieramento di carri armati lungo il confine con la Striscia. La tv «Canale 10» riporta che l’esercito israeliano avrebbe cominciato ad avvertire i residenti di Gaza vicino al confine di allontanarsi dalla zona. Potrebbe trattarsi di una mossa psicologica - avverte l’emittente - ma forse anche di un’iniziativa preliminare all’invasione.
Proseguono anche i lanci di razzi contro Israele, malgrado l’ultimatum del presidente israeliano Shimon Peres, che aveva evocato l’operazione terrestre in caso di prosecuzione dei lanci. Il confronto tra Hamas e Israele, insomma, sta prendendo i contorni di una guerra vera e propria. Nel corso della giornata, una riunione del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, con i membri della Commissione Affari Esteri e Difesa del Parlamento a Tel Aviv è stata bruscamente interrotta dal suono della sirena d’allarme che ha costretto tutti a correre nei rifugi anti-missili.
L’Egitto
Le autorità egiziane hanno riaperto giovedì il valico di Rafah per consentire l’evacuazione nel Sinai egiziano dei palestinesi feriti nella Striscia di Gaza nei tre giorni di combattimenti con Israele e agli ospedali egiziani è stato ordinato di tenersi pronti ad accogliere feriti.
Ban Ki-Moon: «Gaza sul filo del rasoio»
Prima della riunione del Consiglio di sicurezza Onu, il segretario generale aveva telefonato ai leader israeliani e palestinesi, affermando che «Gaza è sul filo del rasoio» e «la situazione sempre più grave sta diventando una spirale che va verso il basso e potrebbe rapidamente sfuggire al controllo di chiunque». Ban Ki-Moon ha telefonato anche al presidente dell’Egitto, Abdel-Fattah el-Sissi, ai leader dell’Arabia Saudita e del Qatar, nonché al segretario di Stato Usa John Kerry, chiedendo a loro di fare pressioni sugli israeliani e palestinesi affinché ritornino all’accordo sul cessate il fuoco del novembre 2012 e riprendano i negoziati di pace. El-Sissi e l’emiro del Qatar, ha riferito Ban, hanno assicurato di aver chiesto alle due parti di mantenere la moderazione e hanno confermato che stanno lavorando su un cessate il fuoco. La nuova ondata di violenze, ha detto Ban, aumenta il rischio di un’altra guerra vera e propria.