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 2014  luglio 10 Giovedì calendario

PERISCOPIO

Che paese è, un paese che emette un mandato di cattura prima di una sentenza? E che magistratura ha quel paese? Franco Baldussi. Il Foglio.



(mfimage) Stimo Giovanni Toti, ma non ha la personalità trascinatrice per poter essere il successore di Berlusconi. Michaela Biancofiore, deputato Fi. Sette.



Pier Silvio, assolto per non aver capito il fatto. Jena. La Stampa.



In un programma radio della Bbc, una maestra raccontava che non può far leggere «Peppa Pig» in classe perché certi bambini musulmani non possono neppure toccare libri che rappresentano maiali mentre altri definiscono le chiese dei luoghi «immondi». Caterina Soffici. il Fatto.



Repubblica è la fornitrice ufficiale dei due terzi degli eletti della lista Tsipras al Parlamento europeo. L’intervista di Alessandra Longo su Repubblica a Barbara Spinelli ha circumnavigato la questione delle elezioni prima rifiutata e poi accettata nel porre le domande all’illustrissima editorialista sua. Ma già dalle domande il dramma si nota, la sventura si intuisce, lo spasmo traspare: «Partenza tormentata», «rigurgito identitario», «non la spaventa questo nuovo lavoro?», «risentimento», «vento populista che fa paura» - più Goffredo di Buglione verso Gerusalemme che eletta verso Strasburgo. E poi la mirabile annotazione: «La politica è un mestiere duro» (dice la Longo). Risposta: «Anche la scrittura, alle volte, lo è» (Spinelli). Oh, parbleu! Stefano Di Michele. Il Foglio.



L’ordine mondiale sta saltando. Le regole e i principi che lo reggevano, come il rispetto della sovranità dei paesi o il divieto di usare le armi chimiche, sono state rotte o erose. Individualmente le crisi possono essere ancora gestite. Ma è molto difficile affrontarle tutte nello stesso tempo. Pericolo terrorista nel Sahel, dijadismo in Siria e in Iraq, programma nucleare iraniano, aggressione in Ucraina, moltiplicazione degli Stati fra di loro in guerra in Medio Oriente e in Africa: il dispositivo militare occidentale non riesce a far fronte alle crisi multiple che, spesso, assumono la forma di sorprese strategiche. Isabelle Laserre. le Figaro.



Chiedo a mio figlio, ufficiale dell’esercito israeliano: «Davvero vuoi andartene dal tuo paese? Perché?». «Perché qui, in Israele, non c’è speranza. Altri hanno ucciso i tre ragazzi israeliani rapiti e ora gli estremisti della nostra parte li vendicano ammazzando un ragazzo palestinese. Quando capiranno che non importa chi ha cominciato, importa chi smette». Zeruya Shalev, scrittrice israeliana. The Times.



Marguerite Duras diceva sempre di essere stata alcolizzata fin dalla prima volta che aveva assaggiato l’alcol. Era riuscita a volte a smettere per anni, ma nei suoi momenti peggiori iniziava a bere appena alzata, faceva una pausa, vomitava i primi due bicchieri e, prima di perdere i sensi, era capace di scolarsi otto bottiglie di Bordeaux. Carlo Antonio Biscotto. il Fatto.



Carlo Emilio Gadda era molto irrequieto perché ogni mattina, andando dal barbiere, incrociava Goffredo Parise che portava alla posta preoccupanti pacchetti a forma fallica. Grossi cazzi da inviare, anonimi, agli indirizzi delle più importanti dame nei salotti e premi letterari, senza mittente: Gadda aveva il terrore che, scorgendo il timbro postale della Camilluccia, le dame sospettassero di lui. Alberto Arbasino, Ritratti italiani. Adelphi.



Era uno dei fascisti della marcia su Roma e diceva di credere ancora nella vittoria dell’Asse. In divisa, ostentava un temperamento bilioso e modi spicci, mentre da borghese esibiva un’indole linfatica e maniere malinconiche. Valerio Neri, Anna e il Meccanico. Marsilio.



La terra delle Langhe, argillosa, spaccata da giorni senza pioggia, mi affascina con le sue crepe - come rughe su una faccia di vecchia. Sembra così povera e secca, mi dico, eppure con che abbondanza genera. Sulle viti, l’uva ha gli acini duri e verdi, ma già in piccoli grappoli perfettamente formati. È come una gravidanza che matura questa stagione, acerba ancora, ma vorace a nutrirsi di tutto il sole e il caldo dell’estate - per quando, l’autunno avanzante, partorirà la vendemmia. Silenzio ancora, e solo voci di merli e cornacchie da un capo all’altro della collina. Il rapido frullìo d’ali di una gazza che fugge. L’aria che scotta, il ronzio degli insetti e, in cielo, grasse nuvole oziose: sfaccendate, in quest’ora di trionfo di luce. E mentre torno verso casa con la sete che brucia la gola mi sfiora una folata di vento; e come scompiglia, fresca, le chiome degli alberi. Mi fermo ad ascoltare, certa che, se solo sapessi la lingua degli alberi, potrei capirne le parole. Al vento si agitano le giovani piante di granoturco, e vibrano di una lucente, infinita gamma di verdi. Nell’ora più calda, sulla terra che scotta, il solstizio d’estate è bello come un miracolo. Nel silenzio ogni cosa testimonia, misteriosa eppure evidente, la mano di un segreto tessitore. Marina Corradi. Avvenire.



Se la letteratura ha veramente un compito, allora è quello di mostrare i tanti noi che abitano in noi. Michael Kruger, editore tedesco. Der Spiegel.



Ti ricordi don Ignazio? S’era ridotto a vivere in un «basso» a Mergellina. L’ultimo bombardamento gli ha spazzato via tutto. Figurati che nella fretta di scappare lasciò sul comodino perfino i denti finti. Ma tu sai che uomo è. Dice che non può allontanarsi dai clienti. Perciò si è alloggiato in una buca prodotta da una bomba, improvvisandovi un tetto di lamiera. Ha trovato uno sgabello e ha trovato un tavolino. Non so se ti ha già detto che da qualche anno tira avanti ricopiando musica e dando lezioni di chitarra. Insomma, due giorni dopo il disastro, era già a posto nella sua buca. Si crede che non gli permetteranno di rimanervi. Egli obietta che quello è soltanto il suo ufficio, perché di notte trova ospitalità in casa di un suo allievo. Che tipo. Nella domanda di risarcimento dei danni ha scritto: pregovi disporre d’urgenza che mi venga assegnata una dentiera non potendo, in mancanza, fumare la pipa. Giuseppe Marotta, L’oro di Napoli. Bur, 1987.



Ha fatto più danni la caduta del comunismo che la sua nascita. Roberto Gervaso. il Messaggero
Paolo Siepi, ItaliaOggi 10/7/2014