Claudio Plazzotta, ItaliaOggi 10/7/2014, 10 luglio 2014
LA7, FLORIS ESCA PER LA PUBBLICITÀ
Rai ha in mano circa il 37% degli ascolti tv, Mediaset oltre il 33%, i canali Sky+Fox attorno al 6,3%, il gruppo Discovery il 6%, e La7+La7d sono al 4,3%. Quando però si tratta di spartirsi la torta di circa 3,6 mld di euro della raccolta pubblicitaria televisiva, le proporzioni, spesso, cambiano molto: Rai si porta a casa una fetta del 21% degli investimenti (quindi i suoi ascolti non sono valorizzati, anche per limiti di affollamento nelle tv del servizio pubblico), Mediaset la fa da padronissima con quasi il 60% (Publitalia, quindi, è invece maestra nel vendere bene i suoi target), Sky è attorno al 10%, La7 al 4,5% e Discovery sul 3%.
Urbano Cairo, che oggi presenta a Milano i palinsesti autunnali della sua La7, è perciò l’unico editore televisivo che, in sostanza, ha una quota di raccolta pubblicitaria esattamente coincidente con la quota di ascolti.
Un pubblico, quello di La7, quindi mediale, né eccessivamente pregiato né con segmenti poco interessanti per gli investitori commerciali. La sfida di Cairo, ovviamente, sarà quella di avvicinare sempre di più La7 ai profili di ascolto che piacciono alle aziende (per ora, soprattutto quelli di Mediaset e Sky), evitando di scivolare, invece, verso un modello Rai che, come si può vedere, paga meno sul fronte commerciale. Il tutto tenendo bene d’occhio la cavalcata di Discovery (Real Time, Dmax ecc.), che pesa ancora poco ma è la concessionaria con il più alto tasso di crescita nel 2014 (+30% nei primi sei mesi contro, per esempio, il +1,5% di La7 nei primi cinque mesi dell’anno, con un maggio negativo e in arretramento di alcuni punti percentuali per Cairo rispetto allo stesso mese 2013), e sta dando non poco fastidio proprio a Publitalia e Sky (unica concessionaria, con Discovery, che in maggio, comunque, cresce sul 2013).
L’operazione con Giovanni Floris, cui è stato offerto un contratto di 4 milioni di euro a La7 per tre anni, punta proprio a questo. E non è un caso che lo stesso Floris fosse stato spesso indicato da ambienti Mediaset come il tipo di conduttore che sarebbe piaciuto a Cologno Monzese (poi, abbastanza inspiegabilmente, hanno virato su Luca Telese, che non ha fatto sfracelli con Matrix).
Floris avrà il suo programma di punta al martedì in prima serata (andando, quindi, contro la sua vecchia creatura Ballarò confermata al martedì su Rai Tre), mentre al mercoledì, dal 10 settembre, ripartirà pure La Gabbia di Gianluigi Paragone. Nuovo approfondimento giornalistico al giovedì (potrebbe esserci ancora la staffetta Formigli-Santoro, con Formigli che poi torna al lunedì), mentre al venerdì non si tocca Maurizio Crozza. Previsti, naturalmente, spazi per le Invasioni di Daria Bignardi, per il Bersaglio mobile di Enrico Mentana, per Salvo Sottile (che potrebbe dedicarsi anche a una trasmissione del pomeriggio), via via che il palinsesto si dipanerà nella stagione 2014-2015, con Lilli Gruber post tg, le pillole quotidiane di Floris pre tg, e Tiziana Panella e Myrta Merlino regine del day time. Per qualche analista ci sarebbe un po’ troppo Beppe Caschetto nel palinsesto di La7. Ma l’agente di giornalisti, conduttori e star della tv, in realtà, è piuttosto ecumenico nel distribuire le sue risorse: certo, a La7 ci sono Bignardi, Formigli, Crozza e la new entry Floris che fanno parte della sua scuderia. Ma restando ai giornalisti rappresentati da Caschetto, Telese è a Canale 5, Cristina Parodi a Rai Uno, Nicola Porro a Rai Due, Lucia Annunziata a Rai Tre, Ilaria D’Amico a Sky. Di sicuro si può dire che, con la eccezione della Annunziata, per tutti gli altri c’è stata una esperienza nella palestra La7. Una tv di qualità che dovrà imparare a guadagnare ascolti anche in una fase di sostanziale pax politica (il governo Renzi appare molto solido), e in uno scenario televisivo nel quale i cosiddetti nuovi canali del dtt e del satellite continuano a erodere punti di share alle sette sorelle della tv generalista. In giugno, ad esempio, secondo l’analisi di VivaKi, i canali non generalisti hanno conquistato il 42,4% medio di share, rispetto al 40,8% del giugno 2013. C’è una forte spinta dei canali Sky-Fox sulla scia dei campionati del Mondo (crescono del 13% al 6% di share), ma aumentano pure gli altri (del 3%) arrivando a pesare per il 36,4% di share (rispetto al 35,5% del giugno 2013). E tra i nuovi canali del dtt il più visto, in giugno, è Real Time di Discovery, seguito da Rai YoYo (Peppa Pig il traino principale) e Dmax ancora di Discovery. In questa competizione La7d ha spazi di manovra (e materiale d’archivio) per crescere bene ed entrare almeno nella top ten.
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi 10/7/2014