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 2012  giugno 06 Mercoledì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Il Ministero dell’Economia ha incassato di tasse meno del previsto e la notizia è doppiamente negativa perché intanto non si è trovata una soluzione alla crisi delle banche spagnole né alla crisi del debito greco, debito assai periclitante dato che alle elezioni del 17 giugno i sondaggi danno per vincitore lo schieramento di sinistra radicale Syriza e Syriza, a quanto si sa, non ha nessuna intenzione di accettare i sacrifici imposti da Ue-Bce-Fmi. L’insieme fa pensare a parecchi esperti che siamo prossimi al punto di non ritorno, quello in cui salterà tutto e ciascun paese dell’eurozona dovrà tornare alla moneta di una volta.

 

Cominciamo dal fisco che non incassa tutto quello che ci si aspettava.

Il conto è della Ragioneria generale dello Stato. Nei primi quattro mesi del 2012 le entrate tributarie sono inferiori di 3 miliardi e 477 milioni alle previsioni. Il calcolo ha una sua stranezza, perché conclude una lista piuttosto lunga di incrementi assoluti delle entrate fiscali. Cioè tutti noi abbiamo pagato più tasse di un anno fa. Ma non quante si sperava. Tre miliardi e mezzo fa quasi una finanziaria. E del resto che l’obiettivo non sia stato centrato al cento per cento non è poi così strano: se l’economia ha rallentato, le imprese avranno fatto versamenti più contenuti al fisco (per esempio in materia di Iva). Se la domanda è scesa, se cioè la gente non compra, vi sarà di conseguenza una caduta dei versamenti all’Agenzia delle entrate. Insomma, un ciclo economico debole non può produrre entrate fiscali alte. Anche le accise sulla benzina hanno avuto per conseguenza un minor utilizzo dell’automobile. Lei avrà sentito dell’iniziativa della Fiat che farà pagare la benzina un euro fino al 2015 a tutti quelli che compreranno una sua macchina nuova. L’aumento della pressione fiscale non genera automaticamente un aumento delle entrate. Anzi, se si esagera (è la teoria per esempio di Arthur Laffer), si può ottenere addirittura una diminuzione delle entrate.

• Che cos’è la storia delle banche spagnole?

Le casse di risparmio spagnole (“cajas”) sono tecnicamente fallite. Erano istituti completamente in mano ai partiti che, all’epoca del boom edilizio, ne hanno fatto carne di porco. Finita la febbre, il paese si ritrova con milioni di case vuote e questi istituti di credito a picco. Che fare? La Bankia è già stata nazionalizzata. Adesso bisognerebbe mettere soldi in tutte le altre cajas per riportarle a galla. Chi ha questi soldi? La Bce. Che però può prestare solo allo Stato che poi ricapitalizzerà gli istituti. Ma la Bce non presterà neanche un euro se non avrà a quel punto il controllo della situazione spagnola (“cessione di sovranità”). Per questo una richiesta ufficiale di aiuto da Madrid non è ancora arrivata. C’è solo stata una domanda di aiuto in un’intervista radiofonica dal parte di Cristobal Montoro, il loro ministro del Bilancio. Non è ancora l’atto formale che ci vuole.

Di quanti soldi stiamo parlando?

Secondo Emilio Botin basterebbero una quarantina di miliardi «però senza limitare la sovranità del paese». Secondo altri ci vogliono molti più soldi.

Come mai gli americani si impicciano?

Obama ha fatto un appello l’altro giorno agli europei perché trovino il sistema di rimettere in sesto la baracca. Ieri è tortnaro sull’argomento Michael Froman, uno dei consiglieri del presidente: «L’Europa ha intrapreso passi importanti per affrontare la crisi, ma i mercati si attendono di più, e bisogna fare di più».

Che cos’è questo di più?

Ieri c’è stata una teleconferenza tra i ministri economici del G7 da cui non è uscito niente di apprezzabile. I giornali tedeschi scrivono invece dell’esistenza di un piano Merkel che la Kanzlerin sottoporrà ai partner europei alla fine del mese. Sei punti dedicati soprattutto agli aiuti ai giovani e alla lotta alla disoccupazione. Ma al punto 5 si dice: «I paesi dell’Eurozona dovrebbero concordare in modo vincolante la loro politica economica e finanziaria, e avviare tutti riforme strutturali, onde evitare uno sgretolamento dell’unione monetaria». Cioè: i tedeschi potrebbero pure farsi carico dei debiti europei, ma solo se potranno metter becco nelle politiche economiche dei paesi indebitati e salvati. Il messaggio è doloroso per tutti, ma inaccettabile per la Francia. Il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius era in Italia ieri per discutere col suo collega Giulio Terzi. Il 14 giugno verrà a Roma lo stesso Hollande per incontrare Monti e mettere insieme una linea comune con cui fronteggiare la Merkel. Intanto l’America preme e le elezioni greche sono alle porte.


[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 6 giugno 2012]

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