Aldo Grasso, Corriere della Sera 06/06/2012, 6 giugno 2012
LE MONDINE DI GAD O LA VALLETTA DI BRUNO - P
enare d’incertezza, come l’asino di Buridano: le mondine di Gad o la valletta di Bruno? Questo passava il convento, lunedì sera.
D’istinto le mondine su La7, tanto per omaggiare Riso amaro e soprattutto La risaia di Raffaello Matarazzo con una splendida Elsa Martinelli travestita da mondina. Anche le mondine di Bentivoglio erano travestite da mondine (potevano ingaggiare anche Maurizio Landini e nessuno se ne sarebbe accorto) e cantavano «Sciur padrun da li béli braghi bianchi,? fora li palanchi, fora li palanchi, ch’anduma a cà». Era dai tempi del duo di Piadena che non la si sentiva più, era dai tempi di «Alto gradimento», quando le canzoni popolari venivano già usate in versione camp (che non sta per «campagnola» ma per «uso consapevole del kitsch»). Ma appena Paolo Savona, riferendosi all’euro (lui che ha avuto posti di responsabilità nel governo di questo Paese) si domanda «Conviene morire per Danzica?», via a gambe levate verso la valletta.
La valletta di Bruno si chiama Benedetta Rinaldi, sembra una citazione, un omaggio a Emilio Fede (le giornaliste le trattava così, facendo loro leggere qualche agenzia). Su Rai1, a «Porta a porta» in versione prima serata, si parla di terremoto, presente in studio il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, che ormai è sempre in tv.
Ho elaborato una piccola teoria, non a posteriori, come fa Paolo Savona: con certi conduttori (i primi nomi che mi vengono in mente sono quelli di Vespa, Minoli, Costanzo), questa Italia non si risolleverà più. Per un motivo molto semplice: hanno sempre lo sguardo rivolto verso il passato, tendono all’orazione funebre.
Bisognerebbe fare qualcosa, prima che qualcuno presenti palinsesti civici e spazzi via la dirigenza Rai: «palinsesto dei carini», «palinsesto Gomorra», «palinsesto Gerry Scotti». E la mondina di Bruno? «Sciur padrun da li béli braghi bianchi, fora li palanchi, fora li palanchi...».
Aldo Grasso