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 2012  giugno 06 Mercoledì calendario

Un modello per calcolare le imposte di tutta una vita - Quanto mi costi Stato italiano? Non poco se si paragonano le tasse versate per una vita ai servizi pubblici ricevuti in cambio, ai mancati guadagni o allo scostamento in termini di qualità rispetto al resto d’Europa

Un modello per calcolare le imposte di tutta una vita - Quanto mi costi Stato italiano? Non poco se si paragonano le tasse versate per una vita ai servizi pubblici ricevuti in cambio, ai mancati guadagni o allo scostamento in termini di qualità rispetto al resto d’Europa. A dirlo è «Costo dello Stato», un modello messo a punto dagli esperti dell’Istituto «Bruno Leoni» che mira a evidenziare i malfunzionamenti del nostro apparato pubblico. E che sarà divulgato in contemporanea con «Sudditi: Un programma per i prossimi 50 anni», il libro curato dal presidente Nicola Rossi. Partendo da alcune informazioni personali, età, reddito e genere, si stimano alcuni parametri guida ovvero le imposte che un individuo pagherà nel resto della sua vita, (in termini attuali netti) il capitale che avrebbero generato se si fosse investito tale ammontare a tassi di mercato, e il costo dei servizi pubblici ricevuti in cambio. E ancora, il costo medio degli stessi servizi erogati, a parità di qualità, nell’Europa a 27 e nell’Eurozona. Si tratta di un esercizio teorico anche perché si fonda sul presupposto che il reddito resti lo stesso nel tempo. Ecco allora che un lavoratore di 30 anni, maschio e con un reddito che viaggia intorno ai 30 mila euro lordi pagherà tasse per quasi 446 mila euro, mentre se avesse investito questo ammontare a tassi di mercato avrebbe generato capitale per quasi 561 mila euro. Mentre si dovrà accontentare di 408.760euroinservizi pubblici, che sarebbero costati mediamente nell’Unione europea 338.803 euro, e 360.601 euro di media in Eurolandia. A parità di età, ma con redditi via via più alti, la forbice tra tasse pagate e costo dei servizi erogati si allarga, così un trentenne destinato a guadagnare 50 mila euro lordi verserà tasse per un importo pari al doppio del valore dei servizi che riceverà in cambio. Con l’aggravante che quest’ultimo dato è sovrastimato visto che fra le principali voci di spesa c’è l’istruzione, e spesso le famiglie più agiate si rivolgono a istituti privati. Nel caso si tratti di una donna il trend rimane lo stesso per tutti i casi sopra citati, anche se i valori aumentano tutti a causa dell’aspettativa media di vita di quattro anni superiore rispetto a quella dell’uomo. Se a guadagnare mediamente 50 mila euro è invece un uomo di sessanta anni il valore attuale netto delle imposte pagate sfiorerà i 218 mila euro. Quasi 212 mila euro è il costo dei servizi di cui usufruisce a fronte degli oltre 240 mila euro che avrebbe accumulato optando per investimenti alternativi. Servizi che erogati in media dall’Europa a 27 sarebbero costati poco più di 180 mila euro, e 195.851 in Eurozona, un doppio scarto che «misura l’inefficienza del nostro settore pubblico». Anche in questo caso all’aumentare del reddito gli scostamenti cambiano sebbene la forbice di valori tra tasse versate e servizi erogati sia inferiore rispetto a chi ha la stessa busta paga ma è più giovane. Questo perché si fa maggior ricorso alla sanità pubblica, l’altro grande capitolo di spesa. Menzione a parte meritano invece i ricchi. «Abbiamo fatto girare il modello anche per alcune persone ad alto reddito molto visibili, sulla base delle informazioni pubbliche sui loro redditi da lavoro», spiega Alberto Mingardi, direttore generale del Bruno Leoni. Nella lista compare ad esempio il caso di un manager con un reddito dichiarato di 4 milioni. Nel suo caso «abbiamo stimato che nel resto della sua vita attiva gli restino da pagare oltre 22 milioni di tasse - spiega Mingardi -. Se quei soldi fossero investiti in modo molto conservativo, ne potrebbe guadagnare, sullo stesso lasso di tempo, 38 milioni. Noi stimiamo che riceverà dallo Stato l’equivalente di 175 mila euro in servizi».