Rassegna, 6 giugno 2012
Unicredit, Profumo a processo per frode fiscale
• Il giudice per l’udienza preliminare Laura Anna Marchiondelli ha chiesto il processo per l’ex amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo per l’operazione “Brontos”, un marchingegno messo in piedi dalla banca con la consulenza della londinese Barclays per aggirare il fisco italiano. Secondo l’accusa del procuratore aggiunto Alfredo Robledo, la banca avrebbe iscritto a bilancio «alcuni proventi come dividendi invece che come interessi attivi, così conseguendo un’indebita esclusione dal reddito imponibile di una quota pari al 95% dei proventi, falsità poi confluita nelle dichiarazioni consolidate di Unicredit, modello unico 2008 e 2009 per gli anni d’imposta 2007 e 2008, presentate rispettivamente il 26 settembre 2008 e il 28 settembre 2009». Il danno per le casse dello Stato italiano sarebbe stato di 245 milioni di euro. Il processo si svolgerà a Milano e non come avevano chiesto le difese a Roma, Bologna o Verona, sedi di Unicredit. Il giudice per definire la sede del processo ha applicato il principio secondo cui il foro di competenza coincide con la sede dell‘accertamento in quanto il gruppo nel calcolare quanto deve all´erario si avvale del consolidato fiscale. [Galbiati, Rep]
• Con un comunicato ufficiale, Alessandro Profumo si è detto «fiducioso, certo della correttezza del mio operato. Certo, c’è un danno di reputazione che sto di fatto, inevitabilmente, pur ingiustamente, scontando». Scrive Manacorda sulla Sta che «la linea di difesa di Profumo sul capitolo Brontos è comunque già determinata. In primo luogo i legali negano che sia stato commesso un abuso fiscale, anche perché all’epoca l’istituto si munì di pareri di esperti che certificavano la correttezza dell’operazione; in secondo luogo si contesta la trasformazione di un eventuale reato fiscale in reato penale, che avviene solo quando ci sia una falsa rappresentazione in bilancio, mentre in questo caso è la tesi difensiva - l’operazione è stata rappresentata in modo del tutto fedele. Lo stesso Profumo potrebbe poi, in sede processuale, contestare la sua responsabilità personale come amministratore delegato del gruppo all’epoca».