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 2012  giugno 06 Mercoledì calendario

IOR-Finmeccanica ecco le telefonate Perquisita la casa di Gotti Tedeschi: i pm a caccia di documenti sugli affari

IOR-Finmeccanica ecco le telefonate Perquisita la casa di Gotti Tedeschi: i pm a caccia di documenti sugli affari. Intercettati gli sfoghi con Orsi Altro che corvo. Altro che Vatileaks. I documenti che hanno fatto infuriare il Vaticano, quelle lettere formali piene di ossequio cerimonioso pubblicate nei mesi scorsi dal Fatto e nel libro Sua santità, impallidiscono al confronto della nuova tempesta che si sta scatenando sul Vaticano stavolta sul versante giudiziario e non più giornalistico. Tutto lascia credere che nel caso “scritto” e finora “in bianco e nero” del Corvo vaticano possa irrompere il colore. Nel film a due dimensioni andato in onda sugli schermi dello IOR e basato sulle lettere e i documenti fuoriusciti dalle stanze della Santa Sede, arriverà nelle prossime settimane, se non il 3D, almeno il sonoro delle intercettazioni. Sono quelle registrate dalla Procura di Napoli nell’ambito dell’indagine Finmeccanica per le presunte mazzette pagate ai politici italiani vicini alla Lega e a Cl con la complicità (tutta da dimostrare) del numero uno del gruppo, Giuseppe Orsi. L’INCHIESTA si basa sulle accuse dell’ex numero tre del gruppo, Lorenzo Borgogni, secondo il quale mediante una consulenza pagata allo svizzero Guido Ralph Haschke, in occasione della vendita di 12 elicotteri all’India, si sarebbe creata la provvista per una mazzetta da 10 milioni di euro per la Lega e Cl. Accuse finora non riscontrate e smentite dal gruppo con tanto di comunicati alla Consob. I pm però, in questi mesi, hanno continuato a indagare su Orsi, presidente e amministratore delegato del gruppo pubblico, e tramite lui si sono imbattuti in Ettore Gotti Tedeschi, un manager di formazione cattolica, come Orsi, nonché suo grande amico. Proprio con Orsi, Ettore Gotti Tedeschi si sfogava nei giorni che hanno preceduto e seguito la sua defenestrazione dallo IOR avvenuta il 24 maggio scorso. E proprio quelle conversazioni potrebbero essere all’origine dell’accelerazione di ieri nell’inchiesta. Se – come appare scontato – Orsi era intercettato dai pm di Napoli e sono state ascoltate anche le conversazioni di Gotti Tedeschi con alti prelati (il codice prevede di intercettare persone non indagate), in questi dialoghi potrebbero essere stati svelati i retroscena sulla contesa interna al Vaticano, sul ruolo del cardinale Tarcisio Bertone e persino su quello del Papa. Quelle conversazioni, registrate per trovare riscontri alle accuse sulla corruzione in Finmeccanica, potrebbero essere depositate e diventare benzina sullo scontro che divampa Oltretevere tra la fazione vicina al cardinale Tarcisio Bertone e quella che gli si oppone. Uno scontro che somiglia più a una mattanza per l’esito a senso unico, con la soccombenza di quasi tutti i nemici di Bertone, come Ettore Gotti Tedeschi. L’ex presidente del-IOR in questi giorni stava preparando una sorta di memoriale difensivo da sottoporre alle massime autorità pontificie per discolparsi. Ma probabilmente i pm napoletani confidavano di trovare nell’abitazione e nell’ufficio del banchiere qualcosa di molto diverso: documenti relativi agli affari di Finmeccanica che Orsi potrebbe aver-consegnato. GLI UOMINI del Nucleo tutela dell’ambiente guidato dal colonnello Sergio De Caprio, Più famoso come Ultimo, hanno perquisito di prima mattina l’appartamento del-ex presidente dello IOR e il suo ufficio a Milano a due passi dalla Scala, presso il Banco Santander, nel quale Gotti Tedeschi riveste alcune cariche importanti, come quella di presidente di Santander Consumer e rappresentante della holding. POI I PM Piscitelli e Woodcock che con il terzo sostituto Francesco Curcio e con l’aggiunto Francesco Greco, conducono l’indagine, hanno ascoltato Gotti Tedeschi come persona informata dei fatti negli uffici della caserma del NOE di via Pasuvio alla periferia di Milano. L’interrogatorio è stato secretato e Gotti Tedeschi uscendo è apparso molto provato psicologicamente. Non è un buon momento per il banchiere. Dopo il colpo inatteso della cacciata dallo IOR con una lettera di inusitata durezza del board nella quale era accusato di varie inadempienze, Gotti Tedeschi aveva cercato di veicolare in lunghi colloqui con i suoi potenti amici ai vertici della Chiesa, delle società pubbliche e delle redazioni dei giornali, l’immagine di un paladino della trasparenza sconfitto dall’ala conservatrice annidata nella Segreteria di Stato. L’uomo che si vantava di scrivere passi delle encicliche papali e che si permetteva di bacchettare gli alti prelati al cospetto di Benedetto XVI, dopo essere stato accusato dal board dello IOR di non avere combattuto la “disseminazione ” dei documenti, si è ritrovato a dover dare spiegazioni ai pm sui suoi rapporti con Orsi. La Procura di Napoli ha precisato che l’indagine non ha nulla a che fare con lo IOR, anche per sedare l’irritazione della Procura di Roma che indaga dal 2010 sul banchiere e non aveva ricevuto alcuna informazione prima del blitz. In serata, i vertici delle due procure si sono sentiti telefonicamente per chiarire le incomprensioni e i pm partenopei hanno promesso di trasferire al più presto le carte relative allo IOR che sono state trovate nella perquisizione. (ha collaborato Chantal Dumont)