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 2012  giugno 06 Mercoledì calendario

ABUSI EDILIZI: VILLA SEQUESTRATA A LILLI GRUBER


Una splendida villa sul mare. Con muratura in pietra, piscina, scivolo in acqua, rimessa per imbarcazioni con terrazza attrezzata e una scala con corrimano e candelieri in ferro battuto che sale fino all’elegante dimora. Uno di quei posti in cui l’estate può assumere i contorni da fiaba. Con i tramonti, e le serate trascorse in totale relax, a farsi cullare dallo sciabordìo della risacca. Peccato, però, che la spiaggia in questione sia pubblica, ovvero le bianche sabbie della Cannesisa, in località Torre delle Stelle, un pezzo di costa tra Cagliari e Villasimius, nella parte sud est della Sardegna. La villa in questione appartiene a Lilli Gruber. La popolare giornalista, per anni volto dei Tg Rai, poi eletta eurodeputata per l’Ulivo e ora conduttrice di Otto e mezzo su La7, è stata denunciata per occupazione abusiva di area demaniale, ma ora la Procura del capoluogo sardo, che nel frattempo ha messo sotto sequestro la villa, sta indagando anche sul reato di abuso edilizio. E dire che i controlli stavano cercando tutt’altro. La Guardia di Finanza, infatti, stava eseguendo verifiche sulle lussuose abitazioni della zona per controllare la situazione tributaria dei proprietari. Insomma, uno dei tanti controlli a tappeto che le fiamme gialle stanno effettuando un po’ in tutta Italia per dare la caccia agli evasori. E che tante proteste e polemiche hanno suscitato in tutto lo stivale, da Cortina a Capri. Qui, anche se siamo lontani dalla movida esclusiva e vipparola della Costa Smeralda, ci troviamo in una delle zone più spettacolari della Sardegna. Specialmente nel grande villaggio tra Sinnai e Maracalagonis ci sono le residenza di diversi personaggi dell’informazione e dello spettacolo, tra cui quella di Pippo Baudo. Un turismo sobrio, tranquillo, assolutamente poco ostentato, un bel po’ radical chic (categoria di cui Lilli è il perfetto incarnato) e di altissimo livello. E proprio sorvolando la zona in elicottero, i finanzieri si sono accorti di quelle costruzioni «private» su una spiaggia pubblica. Un’altra versione racconta, invece, di una denuncia partita da qualche villa vicina, che probabilmente non gode degli stessi privilegi. Così è scattato l’allarme alla Procura e, in un passaggio successivo, alla Capitaneria di porto e ai tecnici dell’Agenzia del demanio. La Gruber, dunque, si è fatta la villa con discesa a mare e rimessa per la barca dove non poteva, ovvero su una spiaggia pubblica. «Tengo a precisare come nessuna informazione di garanzia o comunicazione dall’autorità competente mi sia mai pervenuta. Allo stato, quindi, posso solo riferire che le opere a mare, oggetto del procedimento a mio carico e da me appreso da fonti giornalistiche, sono risalenti a tempi immemorabili e sicuramente da me non realizzate», si è difesa Gruber. «Detto per inciso», continua la conduttrice di Otto e mezzo, «sono divenuta comproprietaria dell’immobile di Torre delle Stelle per successione dopo la morte di mio padre, Alfred Gruber, nell’anno 2001. Ad ogni modo, sarà mia cura, non appena avrò avuto compiuta conoscenza delle contestazioni, chiarire la mia posizione dinanzi all’Autorità giudiziaria, fornendo alla stessa ogni più utile dettaglio, anche documentale ». Insomma, l’occupazione balneare, a suo dire, non è colpa sua, ma, forse, del genitore. Se non addirittura del precedente proprietario. Sta di fatto, però, che in tutti questi anni Gruber e i suoi familiari non si sono mai posti il problema. D’altronde se uno possiede una splendida dimora davanti al mare, cosa c’è di meglio di avere anche un bel pezzo di spiaggia tutto per sé? Scusate compagni, tengo la villa. Del caso, come riferisce il quotidiano locale La Nuova Sardegna, si occupa il magistrato Emanuele Secci, che, dopo aver esaminato la documentazione fotografica e i rilievi realizzati dai militari, ha deciso il sequestro dell’abitazione, che ora dovrà essere convalidato dal gip. A quanto si sa, l’occupazione demaniale su 90 metri quadrati di spiaggia è certa. Resta ora da capire quando le strutture siano state realizzate e se abbiano ricevuto una qualche autorizzazione.