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 2012  giugno 22 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Il giudice ha stabilito che la Fiat ha assunto a Pomigliano d’Arco discriminando volutamente gli iscritti alla Fiom, il sindacato metalmeccanici della Cgil che ha fatto una guerra senza quartiere a Marchionne e al suo contratto capestro. Il Lingotto dovrà ora assumere (la sentenza è immediatamente esecutiva) 145 operai muniti di tessera Fiom e pagare 3.000 euro di risarcimento ai 19 lavoratori che si sono costituiti in giudizio.

 

Non sono convinto.

È una sentenza che farà discutere molto e contro la quale la Fiat ha presentato appello, senza rilasciare alcuna dichiarazione. Il precedente è questo: a Pomigliano la Fiat costruiva le Alfa Romeo, cessò quindi questa produzione e mise tutti in cassa integrazone. Creò poi una nuova società (Fabbrica Italia Pomigliano) e cominciò a produrre la Panda, assumendo il personale da quello che era in cassa. Ebbene, alla data della costituzione in giudizio, circa un mese fa, erano stati trasferiti da una parte all’altra 2.093 operai, ma nessuno di questi risultava iscritto alla Fiom. Un caso? Il sindacato ha chiesto a un matematico di Birmingham quante probabilità ci fossero che, trasferendo personale da un insieme all’altro, non capitasse mai uno della Fiom. Il matematico ha risposto: una su dieci milioni. In base a questo, il giudice ha deciso che la Fiat ha discriminato e imposto le 145 assunzioni.

In ogni caso, con appena 145 iscritti, la Fiom è un sindacato davvero minoritario. Come mai la Fiat se ne è preoccupata tanto?

Gli iscritti Fiom erano inizialmente 600, e sarebbe stata la politica di persuasione della Fiat a indurre tanti ad abbandonare la tessera. Così, almeno, scrive l’”Espresso”, che riferisce tutta una serie di dichiarazioni anonime. Per esempio, ecco la mail di un operaio addetto alla verniciatura: «Il capo ci avvicinava uno ad uno e con modo molto amichevole ci diceva: “Lo sapete, non dipende da me: ma per il vostro bene vi consiglio di cancellarvi dalla Fiom. Credetemi, l’ho sentito dal direttore in una riunione che tutti gli iscritti Fiom non passeranno alla Fip (Fabbrica Italia Pomigliano)”. Un addetto alla manutenzione: «Non mettevo piede in azienda dal 22 giugno 2010. Nel frattempo, sapevo che molti colleghi facevano almeno il 50% dei giorni lavorativi al mese. Decisi di recarmi dal mio capo per avere spiegazioni. Mi disse: “Prova a cancellarti dalla Fiom”. Sbigottito, ne parlai con alcuni colleghi, sperando di trovare conforto. Invece mi hanno risposto: “Che aspetti? Noi l’abbiamo già fatto. Non hai ancora capito che qua dentro la Fiom non la vogliono più?”A malincuore, ho dato anch’io la disdetta, e come per magia sono stato comandato al lavoro”. Un Francesco V., addetto al montaggio carrozzeria: «Assieme ai miei cari, c’erano altri colleghi con le rispettive famiglie. Alla fine del giro, ci riuniscono in un salone. Mi viene naturale porre una domanda sui criteri di selezione del personale. La risposta del direttore è lapidaria: “Non perderemo tempo ad esaminare gli iscritti Fiom”. Vi confesso che la discussione è continuata a casa. Mi sento con le spalle al muro: che devo fare? Cancellarmi con la speranza di tornare al lavoro o difendere i miei diritti? Ci sto ancora pensando. Una cosa è certa, i ricatti a Pomigliano non finiranno più"». Non ci sono nomi e cognomi, ma insomma. Il pezzo ha un’aria di verità.

E se Marchionne decidesse di farla finita e andarsene dall’Italia?

La Fiom sostiene che il governo deve impedirglielo. Ma il governo, francamente, non ha nessuna possibilità di impedire a un’azienda di andarsene a fare affari da un’altra parte. Soprattutto a un’azienda come la Fiat, che in Italia non guadagna un euro, che ha ormai forti interessi negli Stati Uniti con la Chrysler e il cui mercato principale è il Brasile.

Ho sentito che anche Termini Imerese è finita male.

Ieri il governo ha comunicato che l’ipotesi Dr Motor è tramontata per sempre. Ricorderà i termini del problema: la Fiat ha chiuso Termini e messo duemila persone in cassa integrazione. Lo stabilimento è stato offerto a un euro all’imprenditore capace di riassorbire i duemila lavoratori e rimettere in moto le macchine. Fino a ieri questo imprenditore sembrava Massimo Di Risio, che con la sua Dr Motor s’è specializzato nella costruzione di auto attraverso l’assemblaggio di componenti provenienti da tutto il mondo. Ma, a quanto hanno capito definitivamente gli uomini di Passera nell’incontro di ieri, Di Risio non ha i capitali sufficienti per l’impresa. Gli mancano almeno 15 milioni, che lui sostiene di avere a portata di mano grazie a un interessamento di cinesi e turchi.

Significa che i duemila sono per strada?

La cassa dura fino alla fine di quest’anno. In presenza di un progetto si potrà prolungare anche fino alla fine del 2013. Ci sono pure 650 esodati, su cui però Passera ha garantito. Si parla di un interessamento della Bmw, che vorrebbe produrre certe componenti in service (quest’ipotesi rimetterebbe in pista Di Risio?). Parecchi sindacalisti dicono che, se non si viene a capo di nulla, del problema dovrà farsi carico Marchionne.


[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 22 giugno 2012]

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