Antonio D’Orrico, Sette 22/6/2012, 22 giugno 2012
LE DONNE LO FANNO MEGLIO (NEI ROMANZI)
Succede che lo scrittore inglese Martin Amis riceve una nomination al Bad Sex Writing Award, il premio per le scene di eros più brutte dei romanzi, e dichiara: «Le donne scrivono meglio di sesso degli uomini. Le scrittrici tendono ad affrontare la realtà anche spiacevole del sesso, inclusi gli insuccessi e i bidoni, mentre i maschi preferiscono evitare questi temi scabrosi» (cito da Alessandra Farkas sul Corriere). Non lo credo e faccio un test. Prendo, a caso, dalla scrivania il romanzo L’uomo sbagliato di Erika Arosio. Scena di sesso, Francesca e l’amante Riccardo sono in macchina: «“Dove stai andando?” “Ci facciamo un aperitivo”. E la Ferrari fa uno slalom fra le auto e in pochi minuti è già in corso Buenos Aires. “Con questa ci mettiamo poco”, e lancia l’auto fuori città, verso i laghi. “Ma ti ho detto che devo tornare a casa!”. “Dolcezza, ora tocca a me”, e, staccando una mano dal volante, afferra la nuca di Francesca e l’abbassa. “Bambina, lo so che sei brava, su: ho voglia”. Il viso schiacciato, la mano di Riccardo che le tira i capelli, l’auto che accelera. Ma con chi pensa di avere a che fare? Allora perché non si ribella e invece comincia, docile, ubbidiente a fare quello che Riccardo le ha chiesto?».
L’altro romanzo è Scende giù per Toledo di Giuseppe (Peppino) Patroni Griffi (1921-2005, scrittore e regista). Scena di sesso: Rosalinda Sprint, femminiello napoletano, al funerale del padre incontra il cugino Gennaro, non lo vedeva da quando era ragazzino. A Rosalinda di colpo scappa da piangere. Ciak. «Nella stanza vuota, Rosalinda Sprint Gennaro e letto, formano un gruppo marmoreo in memoria dei caduti d’una guerra non ancora combattuta. La tenera lacrima si stacca esitante dall’occhio, scivola lungo la guancia e va a espandersi sulla stoffa che frena la curva robusta di Gennaro. D’istinto Rosalinda Sprint la lecca. Quanta roba c’è là dentro. Torna a leccare. Gennaro immobile non fiata. La lingua percorre alla cieca il volume di quel macchinario, secondo un braille di cui, ignara, è in possesso... Le mani scivolano, si aggrappano alla curva interna delle cose. I muscoli hanno un breve balzo, s’irrigidiscono, il pacco si disfa cambiando posizione». Per me vince 10 a 1 Patroni Griffi e quindi non è vero che le donne scrivono meglio di sesso dei maschi. Non vale, direte, quella di Patroni Griffi è una scena gay. Ma che ragionamenti fate? Alla Cassano?
CINECLUB FANTOZZI. Ho raccontato che L’albero della vita, film intellettualissimo di Terrence Malick, fu proiettato alla rovescia in un cinema di Bologna e fu comunque applauditissimo (per snobismo? per partito preso?) dal pubblico. Il lettore Rosario De Falco scrive: «Non crede, che un Capolavoro è anche tale perché, pur proiettato all’incontrario, stupisce?». Mah, mi trovo più d’accordo col lettore Massimo Branda che cita il Villaggio di Fantozzi: «Una volta per errore (davano Ciapaiev), proiettarono prima la seconda bobina poi la prima. Nel dibattito il santone cominciò con “il grande maestro... ha qui l’intuizione sublime di far morire Ciapaiev all’inizio e di farlo poi rivivere...”. Non finì la frase perché lo avvisarono dell’errore e la serata finì in maniera umiliante per tutti. Del film nessuno aveva capito un c...o.».